Giugno 2016

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Sabato 4

"Glielo devi dire MonEl...presto."
"Sono fuori città, Los Angeles mi pare, non posso certo dirglielo per telefono ti pare?"
Lo guardo per capire quanto ci sia di vero, ma è concentrato a far ridere Danny sdraiato beatamente tra di noi nel lettone. Ha un adorabile pigiamino bianco con i personaggi Disney disegnati dappertutto, il suo inseparabile ciucco e si è appena svegliato. Devo dire che non mi aspettavo si rivelasse un tale dormiglione, si sveglia solo per mangiare e ha perfino allungato i tempi delle poppate di notte...mamma e papà ringraziano per questo. Mia madre dice di non svegliarlo per mangiare, quindi lo lascio dormire...di giorno invece è puntuale, ogni tre ore si mangia.
E anche stamattina con il suo risveglio comodo ha lasciato a mamma e papà il tempo di darsi il loro buongiorno speciale e poi ha aperto i suoi occhioni bellissimi.
È un po' strano fare l'amore con qualcun altro nella stanza, anche se è il nostro bambino, ma penso sia solo questione di abitudine e poi siamo diventati molto bravi a fare tutto praticamente in silenzio...almeno fino a quando non faremo una nursery.
"Tua madre incolperà anche me di questo, quando rientrano?"
"Domani credo...tu li vuoi conoscere i nonni? No vero? Questi sono dei nonni strani...o almeno una lo è, il nonno è ok."
Sorrido per quelle parole, ma se forse c'è qualcuno che può sciogliere il cuore di ghiaccio di Rhea è proprio Danny. Deve essere proprio un mostro per resistergli.
"Si, ma non aspettare che vada a scuola per dirglielo."
"Magari al liceo...ma quando andrai al liceo tu eh? Sai che la tua presenza qui in mezzo rovina i miei piani? Avevo altri progetti per la mamma e tu invece con i tuoi occhioni aperti e il tuo super ciuccio mi sei d'intralcio..."
È totalmente concentrato su Danny e anche lui osserva curioso il suo papà, è ancora piccolo per reagire, non posso credere che sia con noi solo da una settimana visto quanto è cresciuto. Ieri abbiamo fatto la prima visita di controllo con nonna Eliza, che ci ha tenuto a sottolineare come abbia bisogno di tempo per abituarsi a questo nuovo nome, ma ha detto pure che il mio ometto ha preso 150 gr nonostante sembri molto di più. Le tutine sono adesso più aderenti, soprattutto dalla pancia, le braccia e le cosce più piene e quelle guance...a volte ho l'impressione che gli possa cadere la testa per l'eccessivo larghezza, ma è sempre la creatura più adorabile sulla faccia della terra. Il mio amore piccolo.
Do una pacca sul braccio ridendo al mio amore grande invece.
"Non dirgli così."
"Non capisce."
"I bambini capiscono tutto MonEl, anche così piccoli."
"Mmm...mamma ha ragione? Capisci tutto? Se è vero avrai sentito qualcosa poco fa..."
"Oh mio Dio..."
Mi fa morire dal ridere.
"Mamma ride? Si...è un bel suono vero? A noi piace..."
Passo la mano tra i capelli di MonEl godendomi lo spettacolo di loro due che giocano e io che non potrei essere più felice di così. Ho tutto quello che mi serve qui, nel mio letto.
"Se qualcuno avesse una nursery, mamma e papà potrebbero avere più privacy."
"Visto? Ha sempre ragione lei...abituati amore mio, imparerai a dirlo anche tu. Quindi cosa suggerisci mia adorata?"
Lo dice con fare teatrale per continuare a farmi ridere. Lo adoro.
"Avevo pensato di aprire una porta per collegare la stanza accanto...ma ci vorrebbero troppi lavori visto che c'è il bagno. Invece pensavo che potremmo creare una stanza qui...un paio di pareti e una porta et voilà, il gioco é fatto."
"Vedi come fa tutto facile? Aspetta...una stanza qui?"
"Si, c'è così tanto spazio qui dentro MonEl..."
"Ma dove?"
"Beh verrebbe esattamente dove abbiamo messo già il fasciatoio, il necessario per nutrirlo e la poltrona. Potrebbe partire dalla porta che va alla cabina armadio, il bagno lo abbiamo già, avremmo tutto."
"Beh non sarebbe molto grande."
"Hai un'ossessione con le stanze grandi. Sarebbe solo un appoggio per i primi anni, poi avrebbe la sua stanza."
"E vuoi restare qui con i lavori in corso? Con lui? Abbiamo appena trovato un equilibrio...e la prossima settimana c'è il matrimonio, poi volevo..."
"Cosa?"
"Niente."
Qualcosa frulla nel suo intelligente cervello, ma per qualche strano motivo non vuole dirmelo.
"Questo è come quello che mi hai nascosto a Cancun?"
"Cosa?"
Credeva di averla fatta franca e invece no.
"Ho detto che viaggiare ti aveva stancato, ma hai fatto una faccia strana e non mi hai detto cosa pensavi, distraendomi. Pensavi non l'avessi notato?"
"Sei perspicace."
"Lo hai capito solo ora?"
"Ricorda Danny, cerca donne stupide. Avrai una vita più facile."
"Bravo, bel suggerimento."
Non parla ma mi guarda con un mezzo sorriso.
"Allora? Devo torturarti?"
"Potrebbe essere divertente."
Adesso sono io a non parlare e afferra il messaggio.
"Ok...ero stanco perché non avevo dormito molto bene per tutto il mese precedente."
Questa è nuova. Mi avvicino a lui chiedendo il perché e per quale motivo non mi abbia reso partecipe.
"Tutta la storia di Imra e non te l'ho detto perché eri già stressata per la causa e non volevo darti altri pensieri."
"Oh amore...puoi dirmi tutto, sempre. Non devi nasconderti o proteggermi...affrontiamo le cose insieme."
Mi guarda a metà fra il pentito e l'imbarazzato, ma non voglio che si senta così.
"Lo so che lo fai per me, che il tuo primo istinto è proteggermi ma non significa che non puoi condividere i tuoi pensieri con me. Insieme rendiamo tutto un po' più leggero."
Si avvicina velocemente per un bacio, uno di quelli suoi...passionali, vitali.
"Possiamo affrontare anche i pannolini sporchi di questo mostriciattolo?"
Rido e annuisco.
"Davvero Kara, dovremmo dire a tua madre di fargli qualche controllo perché non è normale...troppa puzza."
"Guardalo...a lui non da fastidio."
Continua a ciucciare senza nessuna preoccupazione al mondo mentre MonEl mi da un altro bacio e si alza per cambiarlo. È diventato bravissimo in tutto.
Ma non dimentico che mi deve un'altra risposta.
"E poco fa che intendevi?"
Sorride mentre inizia a togliere il pigiama a Danny.
"Niente, solo pensavo che la Florida non è più un opzion...oh buon Dio!"
La puzza è terrificante. Pensavo di essermi abituata, ma mi sbagliavo.
"Senti, abbiamo molta carne al fuoco in questo momento e dobbiamo iniziare a muoverci da qualche parte. Ci serve la nursery. Potremmo chiamare l'impresa che ha fatto i lavori qualche mese fa e nel frattempo dormiremo in una delle altre stanze. L'abbiamo già fatto prima, almeno stavolta sarà meno traumatico."
Mi guarda male per il velato riferimento a Imra ma è vero, ogni volta che entro nella stanza verde mi torna in mente quel periodo. Peccato, mi piaceva.
"Però dormiamo nella stanza rossa."
Ormai le ho soprannominate così, in base ai colori. C'è la stanza rossa, quella verde e in fondo quella blu e sono tutte molto belle ed eleganti. Anche loro hanno subito qualche modifica dopo il mio arrivo, ma niente di trascendentale solo qualche dettaglio che le rendesse più accoglienti. Le stanze che hanno avuto maggiore trasformazione sono state il salotto e la cucina...e ovviamente la camera da letto, anche se a quanto pare non abbiamo finito.
"Avevo pensato di andare negli Hamptons, ma sarebbe troppo stressante fare avanti e indietro ogni giorno, specialmente per Danny. Potremmo andare qualche giorno per il 4 luglio...nel frattempo parleremo della Florida una volta per tutte."
"Non stai dicendo di no."
"Non sto dicendo neanche si."
MonEl mi fissa mentre Danny rimane mezzo nudo in attesa...ma continua a non emettere suoni.
"E che serve per farti dire si?"
"Dovrai convincermi."
Gli faccio l'occhiolino strappandogli un sorriso.
"Mi impegnerò."
"Bravo ragazzo."
"Più tardi chiamo l'impresa per vedere se hanno disponibilità, in caso da lunedì andrebbe bene?"
"Si perfetto. Ora andiamo a fare colazione vero patato? Oh si, il mio cucciolo bellissimo. Vieni anche tu amore?"
"Faccio un paio di telefonate e arrivo."
Mi blocca per un secondo e mi circonda il collo con il braccio per baciarmi.
"Ti amo...e grazie."
"Non devi...ti amo anche io."
Adoro la nostra bolla.

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