Settembre 2016

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Giovedì 1

"Dove vai?"
Non capisco. Il volto di Kara è triste, gli occhi sono lucidi come se avesse pianto e ha le braccia avvolte intorno alla vita...sembra volersi proteggere.
Mi fissa e non risponde.
Odio vederla così.
"Che succede?"
Neanche lei sembra capire. Mi rigiro tra le mani la scatolina di velluto ma non se ne accorge neanche.
"Te ne sei andato."
La voce è rotta, gli occhi tornano a riempirsi di lacrime e io sono un completo coglione. È vero.
Ha organizzato tutto nei dettagli, chissà da quanto lo pianificava, non ha mollato neanche di fronte alle coliche di Danny che non gli hanno dato pace per tutta la sera. Alla fine mi ha chiesto di sposarla e io non le ho risposto...non potrò mai perdonarmi per averle causato quell'espressione sul viso...e quel dolore negli occhi.
"Io..."
"Te ne sei andato."
Lo ripete come se non fosse chiaro, ma lo è...come la luce del sole.
"Mi dispiace...volevo solo prendere questo."
Le mostro la scatolina, ancora chiusa, che tengo fra le dita e i suoi occhi sembrano cambiare...ma è ancora guardinga, prudente. Detesto che reagisca così con me.
"L'ho preso a Los Angeles, Oliver ha portato William in spiaggia dopo...così sono andato in giro. Mi sono ritrovato a Rodeo Drive e non ho potuto fare a meno di pensare quanto ti sarebbe piaciuto essere lì, così ho cominciato a cercare qualcosa da portarti...e poi l'ho visto."
Apro la scatola e le mostro il solitario che brilla nonostante le luci basse.
"Ammetto di aver esitato un paio di minuti prima di entrare, non volevo spaventarti di nuovo...inoltre mi è tornato in mente il tuo avvertimento di non spendere più di 5 dollari..."
Sorride timida, forse sto recuperando terreno.
"...ma mi ha ricordato te, elegante e semplice allo stesso tempo, resistente e bellissimo...capace di brillare di luce propria e non accessibile a tutti. Lo sai che ho sempre voluto sposarti, dal momento in cui ti ho baciata nel tuo appartamento il giorno del Ringraziamento...mi hai fatto aspettare, ad un certo punto ho pensato non volessi...non capivo. Alla fine però mi hai battuto sul tempo..."
Sorrido e mi gratto la barba...non sapendo bene come concludere.
"...e va bene così. Si, sarà sempre si la mia risposta."
Due lacrimoni enormi le rigano le guance e vorrei solo stringerla a me...ma non so neanche se sia un'opzione fattibile ormai. Vorrei picchiarmi da solo.
"Spero che sia ancora una proposta valida."
"Te ne sei andato."
"Mi dispiace amore, non intendevo ferirti, volevo prendere questo...non ho riflettuto che potessi interpretarlo come un no. E poi perché dovrei dirti no...sei la mia vita.
Te lo ripeto da...sempre, come hai potuto pensare che..."
In un attimo tutte le angherie subite durante la sua infanzia da persone che, ovviamente, avrebbero dovuto amarla mi ricordano quanto sia vulnerabile su questo argomento.
Faccio un respiro profondo, un passo avanti e mi metto in ginocchio. Piange e scuote la testa...penso che resteremo così tutta la notte.
"Kara Danvers, amore della mia vita...spero tu possa perdonarmi per il mio comportamento inqualificabile e scegliere ancora di sposarmi."
Sorride...tra le lacrime. Va bene no? Sorridere va sempre bene.
Non risponde, mi merito il silenzio...come risposta al mio. Ma quello che non mi aspetto e di vederla avvicinarsi e buttarsi tra le mie braccia...istintivamente la stringo a me mentre sento le sue labbra sul collo.
"Si..."
È un sussurro ma non mi serve altro. Stiamo così per quella che sembra un'eternità ma che in realtà non è mai abbastanza.

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"Sai che non avevo bisogno di un altro anello vero?"
"Certo che sì."
"Sei uno spendaccione."
"Aiuto l'economia a girare amore, faccio solo la mia parte."
Sento la sua risata piena irradiarsi dal suo petto e vibrare contro il mio mentre sono ancora disteso su di lei. Siamo pelle contro pelle, il suo seno è schiacciato contro il mio torace e sento il suo calore visto che sono ancora sprofondato tra le sue pieghe calde e morbide dopo che l'ultimo orgasmo ci ha lasciati un po' sudati ma del tutto felici e soddisfatti.
Alzo la testa di poco e le chiedo se le piaccia.
"Certo che mi piace...è stupendo."
"Ma...?"
"Nulla."
"Kara..."
"MonEl..."
"Di nuovo?"
"Sempre."
Sembriamo due adolescenti...ma non mi lamento, stasera ho temuto davvero di perderla quando sarebbe dovuto essere solo uno dei momenti più belli di sempre.
La guardo con le sopracciglia alzate e torna a fissare l'anello che adesso le risplende sfacciato sull'anulare sinistro.
"Lo sai..."
"Si lo so, e ti ripeto...se non li spendo per te e per quel piccolo gnomo russatore per chi dovrei?"
Kara ride di cuore, ma è vero. Danny ha il naso un po' chiuso e la notte ci allieta con questa deliziosa sinfonia.
Annuisce poco convinta.
"Non possiamo solo goderci questa fortuna?"
"È solo che tu mi dai così tanto e io...lo so che abbiamo già fatto questo discorso."
"Amore, non è una gara."
Sembra che io abbia detto qualche verità segreta, una grande rivelazione visto come mi guarda. Forse non aveva mai considerato le cose da questa prospettiva.
"Hai ragione."
"E poi mi hai fatto la torta...equivale ad un anello per me."
Ride ancora.
"È un po' poco non ti pare?"
"Beh...non credo ci fidanzeremo di nuovo tanto presto, quindi l'anello è uno, ma spero mi farai molte torte per il resto della nostra vita."
"Tutte quelle che vuoi amore, tutte quelle che vuoi."
E tra le risate...torno a perdermi in lei.

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