Lunedì 2
Mmm...forse è un po' troppo audace, ma sono stanca del solito tailleur, questa gonna a vita alta invece sembra essere una buona alternativa, aggressiva ma con classe. Persa tra i vestiti appesi un po' ovunque e cercare di capire quale outfit sia più adatto al tribunale mi accorgo solo dopo di MonEl appoggiato al muro che mi osserva...Dio dovrebbe vestirsi.
''Faremo tardi.''
''Sto pensando di restare a casa...''
Si come no.
''E perché mai?''
''Non ne ho voglia.''
Alza una spalla per supportare meglio le sue parole...e perdo totalmente il filo del discorso distratta dai suoi bicipiti...ma sono sempre stati così grossi? Fermo, e con le braccia conserte, sembra una statua raffigurante un Dio greco.
''Sono sicuro che il mio avvocato troverebbe un modo per giustificare la mia assenza.''
Ah si, stavamo parlando.
''Beh....dipende.''
''Da cosa?''
Torno a guardarmi allo specchio, cercando di distrarmi dalle sue nudità. Sono troppo sensibile in questo periodo...ma chi voglio prendere in giro? Sono sempre stata sensibile con lui, fin dal primo giorno.
''Potrebbe essere un extra costoso.''
''Mmm...hai ragione, dovremmo parlare del tuo compenso.''
Dal riflesso allo specchio cerco di capire quanto sia serio ma è difficile...mi gira avvolgendomi nel suo abbraccio, perfettamente consapevole che nel momento in cui poso le mani sulla sua pelle nuda sono totalmente persa.
''Potrei darti un anticipo adesso...''
Lo sapevo.
''MonEl...''
I baci lascivi che sento sul collo mi confondono ancora di più.
''Mmm...no...non ho tempo di...rifare tutto...il completo...si rovina...''
Lo sento alzarmi la gonna sui fianchi.
''Sei sexy vestita così...''
''Dobbiamo andare...''
Fluttuando in questo oblio di piacere e aggrappata a lui con una mano, con l'altra gli accarezzo e graffio la schiena...a seconda di quanto mi fa impazzire.
Con la sua tipica delicatezza, accompagnata sempre da un elevato tasso erotico, sento le sue dita scivolare dentro di me...mi stimola, mi eccita, mi tormenta.
''Vorrei fartelo con la lingua.''
''Oh MonEl...''
Una scintilla di lucidità mi ricorda che è una mattina importante, dobbiamo andare in tribunale...c'è la causa...Imra. Solo pensare il suo nome non dovrebbe smorzare la mia eccitazione? Non funziona neanche questo visto che la gamba poggiata sul suo fianco sembra avere vita propria e cerca di abbassargli il pigiama per liberare l'erezione...che sento benissimo fra le cosce.
''No...basta!''
''Autoritaria...mi piace.''
''Sono seria...oh mio...MonEl...abbiamo...l'udienza...''
Ogni parola un sospiro, sono prossima all'orgasmo.
''Vuoi che smetta?''
''Si...''
''Ok.''
In un attimo non lo sento più, sento solo il vuoto dentro accompagnato da un'insoddisfazione quasi mortale, alimentata dal vederlo mettersi quelle stesse dita lucide e bagnate di me...in bocca. Ormai non dovrebbe sconvolgermi più visto che lo fa sempre, ma c'è comunque qualcosa di estremamente erotico nel vederglielo fare.
''Vado a vestirmi.''
Si allontana calmo e sereno verso la sua cabina armadio ma con un sorrisetto malizioso sulle labbra, non sembra turbato per quanto appena successo ma perfettamente consapevole in che condizioni mi sta lasciando...ma sono consapevole che è colpa mia.
Non avrei dovuto fermarlo.-----
''Mrs. Gand, come sta?''
''Bene grazie.''
''Ottimo, riprendiamo da dove abbiamo lasciato...vuole? Stavamo parlando di...''
''Obiezione Vostro Onore. La mia cliente ha subito un forte stress nella precedente udienza, sarebbe meglio...''
''Ha un referto dell'ospedale in cui le viene richiesto riposo e di evitare stress che potrebbero causare un'interruzione della gravidanza?''
''No ma...''
''Allora sta bene ed è in grado di rispondere a qualche domanda. Altrimenti perché siamo qui Vostro Onore?''
Basta stronzate, ho intenzione di concludere questa patetica messinscena oggi stesso, abbiamo già sprecato abbastanza tempo delle nostre vite per correre dietro ai suoi deliri.
''Obiezione respinta, risponda alle domande Mrs. Gand.''
''Quindi...dove eravamo rimaste?''
''Non ricordo.''
Cominciamo bene. Ci fissiamo per un paio di secondi negli occhi, entrambe con aria di sfida, sapendo che ognuna conosce il gioco dell'altra, ma a differenza sua, ho dalla mia parte la competenza...cosa che mi permette di sapere come vincere.
''Il nome Garth le dice qualcosa?''
Vedo una qualche emozione attraversarle il volto, è dolore forse? La mia coscienza mi ricorda che non è giusto colpire dove fa più male, ma l'immagine di lei nel mio letto e MonEl in ospedale mettono a tacere qualunque moto di compassione appena nato...se aveva bisogno di aiuto avrebbe solo dovuto chiedere.
''Si.''
''E cosa?''
''Mi ha rapita.''
Sembra si stia strozzando nel dirlo...e la cosa non passa inosservata. Osservo i volti dei giurati e mi rendo conto di quanto bene debba giocarmi questa carta, visto che alcuni di loro manifestano già un moto di compassione per la sua triste storia.
''Quando?''
''Qualche anno fa.''
''Cos'è successo?''
''Non ricordo.''
Mentre parla, mi avvicino al banco per prendere il fascicolo del suo caso.
''Secondo il rapporto della polizia, non solo è stata rapita ma anche violentata...è corretto Mrs. Gand?''
Non risponde e la giuria la osserva curiosa, impietosita, anche i più reticenti sembrano essere dalla sua parte. Ho riflettuto molto sull'inserire o meno questo argomento, potrebbe ancora rivelarsi un arma a doppio taglio, ma quando ho capito che razza di pessima difesa avesse ho deciso di giocare il tutto per tutto. E la conferma arriva dal fatto che non sa cosa rispondere.
''Allora Mrs. Gand?''
''Se è scritto deve essere così.''
''Non sa se è accaduto?''
''Se è scritto deve essere successo.''
Ridicolo.
''È interessante come le sue parole di oggi riflettano esattamente il rapporto di quattro anni fa, stilato dalla polizia in cui lei conferma quanto accaduto senza aver dato la sua versione dei fatti. Dal rapporto risulta che l'uomo aveva come obiettivo quello di estorcere dei soldi a suo padre Mrs. Gand, così l'ha rapita, violentata ed infine è stato ucciso al momento della sua liberazione...corretto?''
E finalmente vedo una reazione.
Gli occhi le diventano lucidi, assenti, persi in ricordi lontani...e per me è un segnale d'attacco.
''Si.''
''Il rapporto però non racconta la lotta che da quattro anni, la famiglia di Garth Ranzz porta avanti per...''
''Obiezione Vostro Onore, qual è il punto di tutto questo? Non ha nulla a che fare con i motivi della causa.''
''Un altro paio di domande Vostro Onore e sarà tutto chiaro come il sole.''
Il giudice esita un secondo, mi fissa indeciso...ma alla fine rifiuta l'obiezione e mi chiede di andare al punto.
''Si Vostro Onore. Mrs. Gand come stavo dicendo, la famiglia di Garth sta lottando strenuamente da anni affinché il buon nome del figlio venga riabilitato e ripulito dalle accuse infamanti attribuitegli. Sostengono infatti che l'unica colpa che l'uomo abbia mai avuto è stata quella di...amare lei.''
Imra continua ad avere quello sguardo perso, disorientato e addolorato, mentre la giuria fissa me per la recente rivelazione che li confonde...ma il fatto che abbia fatto sorgere loro un dubbio gioca a nostro favore.
''Il fratello di Garth ha dichiarato che vi siete frequentati per circa un anno, di nascosto dalla sua famiglia, che non avrebbe approvato, tant'è che c'era anche un matrimonio combinato da suo padre ad aspettarla...legato a questioni d'affari, dico bene?''
Deve dire qualcosa, non posso fare un monologo.
''I matrimoni combinati non sono così in disuso, perlomeno nella nostra cultura.''
''Si, immagino che tutti conosciamo quali diverse regole gravino sulle donne nella vostra...cultura, ma non è su questo che siamo qui a dibattere oggi. Il piano era suo...vero Imra?''
''Cosa?''
''Sottrarre soldi a suo padre e fuggire via con Garth, era questo il progetto...e lui acconsentì, per amore. Un amore che gli è costato la vita. Eri stanca di non essere padrona della tua vita, stanca di dover sempre ubbidire senza poter dare un'opinione, senza poter lavorare...perchè ci hai provato Imra vero?"
Passo al tu e continuo.
"Hai provato ad inserirti nell'azienda di famiglia ma non te l'hanno permesso. Dovevi stare a casa e diventare la moglie di un estraneo che tuo padre aveva deciso essere adatto a te, alla vostra famiglia...e quando hai conosciuto Garth non ti è sembrato vero.
Così diverso, così moderno e così innamorato...talmente tanto che quando gli hai proposto la fuga non ha esitato a dirti di si...solo per poterti avere tutta per se alla luce del sole. Cominciare una nuova vita lontano, liberi da qualunque restrizione...e ci avete provato, siete fuggiti, ma tuo padre non ha mollato la presa facilmente. No, non avrebbe potuto accettare la vergogna di quel tradimento. Vi ha inseguiti...e vi ha preso.''
Ha gli occhi velati di lacrime e rabbia, dovrei fermarmi...la mia coscienza torna a farsi sentire ma la ignoro e continuo.
''E Garth è morto. Ucciso perché la situazione è sfuggita di mano. Infamato per ripulire il tuo buon nome e poterti rimettere sul mercato. E tu torni in gabbia, con il tuo amore morto e una vita già scritta.
Ed ecco a cosa ti serve questa farsa.
Un matrimonio oltreoceano, con un marito ricco e con un uomo d'affari per suocero...così da poter accontentare tuo padre e poter mettere le mani sulla tua dote ed essere finalmente libera, non è vero?''
Nessuno respira in aula, non so cosa dicano i volti di MonEl, Winn, Alex, Felicity e mia madre, Amaya neanche obietta, vedo il giudice e la giuria del tutto schifati nel guardare proprio colei che mi sta davanti, furiosa per aver rivelato il suo piccolo sporco segreto ma con ancora un aria di sfida negli occhi.
''MonEl è mio marito a tutti gli effetti e il bambino che aspetto ne è la prova.''
Giusto, mi ero dimenticata di Casper.
''È vero...il bambino.''
Torno alla scrivania e prendo l'ennesimo fascicolo...devo ricordarmi di fare un grande regalo a Felicity, non avrei potuto fare tutto questo senza di lei.
''Qual è il suo gruppo sanguigno...Mrs. Gand?''
Torniamo alla formalità.
''Obiezione Vostro Onore, Miss Danvers è anche un medico adesso?''
Mi lascio cadere dalle nuvole e faccio anche io la svampita.
''Cosa? Oh no Vostro Onore, non sono assolutamente un dottore...anche se nella mia famiglia lo sono tutti. Inoltre non pensavo che per una domanda così semplice servisse una laurea.''
''Respinta Miss Jiwe.''
''Vostro Onore...''
''Conosco il mio gruppo sanguigno, quello di mia moglie e dei miei quattro figli, crede debba avere un Nobel per la medicina avvocato?''
''No Vostro Onore.''
''Ottimo, l'obiezione rimane respinta. Continui Miss Danvers e risponda alla domanda Mrs. Gand.''
Placo la mia felicità interiore e fisso Imra in attesa di una risposta.
Silenzio.
''Non lo conosco.''
''Non sa il suo gruppo sanguigno?''
''No.''
''Capisco. Lei è diabetica Mrs. Gand?''
Se avessi un dollaro per ogni espressione sorpresa che le ho visto fare sarei una donna molto ricca.
''Devo ripetere?''
''Obiezione Vostro...''
Neanche la respinge, guarda soltanto Amaya cercando di farla desistere ma lei insiste.
''Ripeto, non è un medico.''
''Se mi facessi finire, ti direi che ho dedotto la patologia dal grazioso braccialetto che indossa la tua cliente...e su cui suppongo ci sia il gruppo sanguigno.''
''Quindi?''
Imra si sta spazientendo, il che gioca a mio favore.
''Può controllare e comunicarcelo ad alta voce?''
''B-''
''Visto? Non era così difficile e a nessuno è servita un'altra laurea. Bene, ora vorrei richiamare l'attenzione dei presenti sul referto dell'ospedale dopo il breve ricovero in seguito al malore avvenuto dopo la scorsa udienza. Come possiamo vedere grazie a questo comodo schermo, i dati di Mrs. Gand sono corretti...unico problema è il gruppo sanguigno che qui risulta essere A-, quindi qual è la verità?''
''Non saprei, forse hanno sbagliato.''
Adesso mi incazzo.
''Tutto questo...Imra, è una questione seria, non puoi sempre concludere con non so, non mi ricordo e così via. Se qualcuno vedesse quel referto e ti dessero del sangue A- saresti morta nel giro di un paio d'ore...e no, non ci vuole una laurea per capirlo, sono cose che insegnano al liceo. Se avessi avuto un po' meno arroganza e un po' più di intelligenza avresti anche potuto farla franca, perché la gravidanza e il referto medico sono solo l'ultimo disperato tentativo di far riuscire il tuo patetico piano e non tornare alla vita triste che ti aspetta...invece sei qua e stai facendo perdere tempo a tutti...e soldi. Soldi di persone oneste che lavorano per garantire che un sistema onesto vada avanti.
Tu invece sei venuta in vacanza e hai deciso di prenderti una persona solo per realizzare i tuoi progetti, non ti importa del sangue e delle lacrime che ti sei lasciata dietro...hai deciso di ricominciare a manipolare chiunque, senza pensare a chi dovrà pagarne le conseguenze, chi dovrà raccogliere i cocci del tuo insensato p...''
''Sei così egoista...''
Mi fermo immediatamente in religioso silenzio, mentre lei continua a mormorare scuotendo la testa.
''...tu hai tutto, sei libera, hai il tuo lavoro, la tua indipendenza, puoi amare chi vuoi, a me serve solo una firma su un pezzo di carta e tu vuoi portarmela via! Puoi avere qualunque uomo, puoi fare quello che vuoi e sei qui a darmi il tormento!! Che razza di persona sei?!?''
Crede davvero di avere ragione, il suo volto è deformato dall'ira, da una rabbia rivolta verso di me...la cattiva della situazione.
''Ho finito Vostro Onore.''
Torno a sedermi e mi sento più leggera, non ascolto neanche quello che succede intorno a me, li vedo muoversi, porte che si aprono, voci dietro di me...ma mi sembra di stare fluttuando. Mi sento leggera...quasi in paradiso. Non riesco ad essere partecipe di ciò che accade intorno a me, porte che si aprono di nuovo, il giudice parla, parla tanto...la sua bocca si muove tantissimo. Solo che non riesco a capire cosa stia dicendo, sembra una lingua sconosciuta...avrei dovuto studiare lingue al college. Il mio cervello ormai stremato riconosce solo quattro parole 'richiesta di annullamento accolta'.
Il mondo è tornato ad essere un bel posto.

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Law and Love
FanfictionEd eccomi di nuovo qua. Dopo un anno dalla mia prima storia, mi sono decisa a pubblicare e questa volta mi sono buttata in un universo alternativo. I protagonisti sono sempre loro : Kara e MonEl, li vedremo alle prese con una vita normale fatta di l...