Ottobre 2016

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Martedì 4

Mmm...ma dov'è MonEl?
Devo essermi addormentata di nuovo...qualcosa mi tocca il piede, alzo le coperte e ricordo di essere nuda e che in fondo al letto c'è il mio pigiama.
È strano svegliarmi da sola, ma allo stesso tempo mi permette di stiracchiarmi come voglio, ci voleva dopo tutte le acrobazie di poco fa. Io e MonEl ci siamo dati il nostro buongiorno speciale con un piccolo extra per il mio compleanno. Se ripenso alla sua bocca...credo di averne di nuovo voglia.
Anche la culla di Danny è vuota, probabilmente si è svegliato e MonEl gli sta facendo il biberon. Accelero il passo verso la cucina per...
"Buon compleanno!!"
"Oh mio Dio..."
Credo di aver perso dieci anni di vita.
"Mi hai spaventata..."
"Scusa amore, scusa...tieni."
"Cosa?"
"È il tuo regalo di compleanno..."
"Giusto, perché in questi mesi non mi hai regalato nulla vero?"
Lo fisso con aria di sfida ma non ne è sorpreso.
"Non erano regali di compleanno."
Ed eccolo lì, il sorriso sghembo e giovane che amo da impazzire. Era da tanto che non lo vedevo.
"Sei pazzo."
"Solo di te."
Non riesco a trattenere una risata e so che oggi farà qualche altra follia.
"E mi fai impazzire ancora di più vederti ridere."
Si avvicina e mi bacia. È un bacio dolce, casto, ma il contatto tra le nostre labbra mi rimanda a noi, a letto...lui su di me, impegnato a farmi impazzire.
"Mmm..."
"Basta ora...il regalo."
"Ma..."
"Dopo."
"Va bene..."
A malincuore abbasso gli occhi sconfitta e vedo questo sacchetto bianco, di carta, posizionato sopra il divano, sembra...muoversi.
"Ti prego fai in fretta."
Inizio ad aver paura.
"Ok..."
Continuo a guardare MonEl in cerca di qualche indizio, ma lui osserva me senza spostare gli occhi dal mio viso. Chiaramente vuole cogliere la mia reazione...che sia un animale?
Sbirciando dentro il sacchetto vedo un fiocco rosso su qualcosa di nero e peloso...sembra fermo, all'improvviso però si muove e due enormi occhioni azzurri mi guardano sorridenti.
Non riesco a trattenere le risate...mi fa male la pancia.
Devo sedermi.
Il sacchetto si muove con più forza, così lo strappo e lo prendo. Danny.
"Ma che ti ha fatto papà?"
È adorabile.
Ha una tutina rossa con su una scritta in bianco: 'Buon Compleanno mamma, sono il tuo regalo più bello...'.
"Giralo."
MonEl mi da istruzioni e in effetti la frase sembra continuare.
'...insieme a papà!'
Il sorriso sul volto di MonEl la dice lunga, chissà da quanto organizza tutto. L'eco di una nostra lontana conversazione fa capolino, quando gli dicevo della parte di me che apprezza le cose semplici...e quanto avessi paura di perderla. Aveva ragione però, abbiamo trovato un equilibrio.
"Ti piace?"
Il fiocco rosso sulla sua testa, con il nodo sotto al mento, lo rende il pacchetto più bello di sempre.
"È bellissimo...più che bellissimo. Non è vero amore mio? Ma quanto sei meraviglioso...ed è vero sai? Sei il mio regalo più bello."
Alzo gli occhi e fisso il suo meraviglioso e premuroso papà.
"Siete il mio regalo più bello."
Mi avvicino verso di lui per un bacio e ovviamente mi accontenta.
"Ci sono altri regali in giro per casa."
"Altri bimbi?"
Ride lui questa volta.
"Non ancora, non mi sembrava il caso di rubarne qualcuno in giro...ti pare?"
"Mi sembra giusto."
"Vuoi andare a cercare?"
"Non ora, non mi serve altro."
E restiamo così, con Danny che studia il fiocco tra le sue mani e io che mi crogiolo nel nostro amore.

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"Deve essere impazzito...MonEl!"
Urlo dalla cabina armadio e so che mi sente visto che si sta preparando anche lui per andare a lavoro. Certo ha provato a convincermi a restare a casa ma ho degli appuntamenti, non sono urgenti ma voglio rispettarli...se dovessimo prendere un giorno libero ogni volta che c'è da festeggiare qualcosa non lavoreremmo mai.
E penso che un po' sia il suo piano finale.
"Hai chiamato amore?"
Ancora quel sorriso sexy...lo odio. Lo amo ma lo odio.
"Sai qualcosa di questi?"
Ci sono diversi sacchetti bianchi con il fiocco rosso sopra, sapientemente infilati in vari angoli della cabina armadio. Una parte di me è curiosa di sapere quando li abbia portati a casa e come io non mi sia accorta di nulla, l'altra invece vorrebbe picchiarlo selvaggiamente per cercare di dargli un freno.
C'è un'altra parte di me in realtà, che non vede l'ora di aprirli, ma cerco di soffocarla per un bene superiore.
"Li avrà portati Babbo Natale."
"Babbo Natale è alto, moro e sexy?"
Perché sto flirtando con lui? Dovrei essere arrabbiata.
E sorride pure...senza vergogna.
"Come potrei saperlo..."
Pigramente appoggiato allo stipite della porta con le mani infilate nei pantaloni di alta sartoria e la camicia bianca a fasciargli perfettamente torace, spalle e braccia mi ritrovo appoggiata al suo corpo in questa specie di conversazione erotica.
Ma che mi prende oggi? Sono di nuovo bagnata! Deve essere il passaggio ai trenta, mi ha reso più...debole. Una vocina nella mia testa mi ricorda che fino a ieri non è che fossi proprio fredda...ma no, è colpa dell'età.
"Sai che non era necessario vero?"
"Si..."
"E quando la smetterai?"
"Mai."
Il modo in cui mi guarda...i suoi occhi grigi sono cristallini, sinceri e al tempo stesso bruciano...solo per me.
E niente lo amo troppo.
"Come devo fare con te?"
"Ci inventeremo qualcosa."
Ridiamo entrambi mentre gli avvolgo le braccia intorno al collo e mi sollevo sulle punte per baciarlo. Immagino che visti dall'esterno potremmo sembrare al quanto bizzarri...lui elegante e sexy e poi ci sono io, un adolescente al mare con canottiera, slip e una coda di cavallo spettinata.
In realtà però, siamo perfetti così.
"Li vuoi aprire?"
"Si."
Lo dico timidamente e lui ride di sottecchi.
"Allora vai...che aspetti."
"Sono troppe cose."
"No invece. Vai."
Mi spinge via e con uno schiaffetto sul sedere corro ridendo come una scolaretta ad aprire la prima busta. È fra le borse.
Sono super eccitata.
Prendo un appunto mentale per ricordarmi di chiedere a zia Carol come si manifesti lo sdoppiamento della personalità e vado avanti.
Apro il sacchetto e tutto ciò che vedo è l'involucro morbido che protegge la borsa al suo interno, una Dior.
Sento MonEl osservarmi, ma sono troppo concentrata...con delicatezza apro il laccetto sapientemente annodato e tocco la pelle liscia e rigida della borsa, mentre emerge in tutta la sua bellezza...una Lady Dior rosso sgargiante.
È stupenda.
Sfacciata, elegante e bellissima.
La collezione è appena uscita, come avrà fatto...metto giù la borsa e vado da lui.
"Non so che dire..."
"Ti piace?"
"La adoro."
"È tutto quello che conta."
"Ma adoro di più te."
"Anche questo non è male."
"Grazie..."
"È un piacere."
"...e ti amo."
"Anch'io ti amo."
"Non per quelli..."
Indico la borsa alle mie spalle e i vari regali ancora in giro.
"...ma per questo."
Poso il palmo della mano sul suo petto e sa che parlo del suo cuore. Lo fisso negli occhi e non dice nulla...ma vedo l'emozione attraversarli. So perfettamente quanto conti per lui essere visto oltre i suoi soldi e non vorrei mai che dimenticasse come lo vedo io. Come l'ho sempre visto.
"Voglio solo vederti felice."
"Potevi fermarti con Danny."
Ridiamo ma entrambi sappiamo che queste cose mi piacciono, non posso negarlo o sarei davvero pazza come mi sento. Voglio solo che sia chiaro a lui, come lo è per me, che non sono tutto, non ai miei occhi.
Sono una piccola parte.
Lui è la parte più importante.
"Continua, o arriverà davvero Natale e saremo ancora in questa cabina armadio."
Sorrido e indietreggio...fiondandomi sulle scarpe.

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