Aprile 2017

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Lunedì 3

Mmm...che bello svegliarsi così la mattina.
Aprire gli occhi e vedere il mio MonEl dormire beato. Dorme spesso in questa posizione, il viso sprofondato nel cuscino e le mani nascoste sotto, cosa che mi permette di avere il suo braccio perfetto a portata di bacio e osservare bene le sue labbra, altrettanto perfette, strette in un broncio adorabile.
Inizio a sbaciucchiarlo un po' e vedere se si sveglia prima di suo figlio...ed è lì che lo vedo.
"Buongiorno..."
Ignoro le sue parole e gli occhi teneri e mezzi addormentati prima che mi streghino e mi siedo a cavalcioni sulla sua schiena.
"Amore, è il lato sbagliato."
Ridiamo entrambi ma non mi lascio distrarre.
"Ho visto una cosa."
"Cosa?"
"Un puntino..."
"No."
"Eh?"
"No no no...scendi."
Lo so che non gli piace quando gli schiaccio qualche puntino, ma non posso resistere...ed eccolo qua. Cerca di afferrarmi il braccio per tirarmi giù ma svicolo grazie alla posizione di vantaggio in cui sono.
"Fermo...fermo."
Mi sdraio sulla sua schiena e arrivo al suo orecchio.
"Se non lo faccio potrebbe infettarsi."
"Stronzate."
"Non avrai paura di un puntino nero e delle mie piccole dita...vero?"
"Non è paura, mi fai male."
"Prometto di darti un bacino sulla bua dopo."
Mormora qualcosa di incomprensibile con il viso sprofondato nel cuscino e mi concentro sul mio nuovo amico. Con un paio di fazzoletti, presi dal mio comodino, completo l'opera in un paio di secondi e torno al mio posto.
"Fatto."
Mi guarda male, con un occhio solo, mentre getto via, orgogliosa, il mio operato.
"Buongiorno amore mio."
Gli tocco i capelli e adesso gli occhi che mi guardano male sono due.
"Ti ho fatto male?"
"Si."
"Tanto?"
"Si."
"Mi dispiace. Come posso farmi perdonare?"
Si gira sulla schiena incriminata e la sfida nei suoi occhi è palese.
"Sono sicuro che troverai una soluzione."
"Mmm..."
Torno a cavalcioni su di lui e comincio ad accarezzarlo. Prima i pettorali, poi scendo definendo gli addominali e poi...
"Oh guarda, un altro punto nero!"
In un attimo la situazione si ribalta, afferra i miei polsi e sono sdraiata sulla schiena con lui sopra di me.
"No."
Mi perdo nei suoi occhi grigi ancora assonnati, nel ciuffetto di capelli ribelle che gli ricade sulla fronte e non potrei spiegare, neanche a me stessa, quanto lo amo.
"Ripeti con me: no."
Scoppio a ridere ricordando dov'eravamo e quanto sia facile prenderlo in giro.
"No."
"Brava...aspetta cosa?"
"Volevo averti sopra..."
Il suo sguardo si ammorbidisce mentre incrocio le caviglie sul suo fondoschiena.
"Così mi hai preso in giro?"
"Si."
"Non ti senti neanche in colpa vero?"
"No."
Stiamo ancora ridendo entrambi quando sento la sua lingua calda e morbida infilarsi nella mia bocca mentre le mie mani lo stringono e avvicinano sempre di più a me e al mio corpo.
È sempre il mio buongiorno preferito.

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"Mamamama..."
Abbiamo fatto in tempo a fare anche una doccia prima che Danny si svegliasse...ed eccolo qui. Il mio cucciolo bellissimo...però c'è qualcosa che non va. Gli occhi sono lucidi, le guance troppo rosse.
"Vieni amore...stai bene?"
Ed ecco i miei sospetti diventare realtà. Ha la febbre.
Prendo subito il termometro e mentre strofina il viso su di me ho il risultato, quasi trentanove gradi.
Sta bruciando.
Faccio un paio di respiri profondi per evitare che il panico prenda il sopravvento e vado subito verso la camera dei miei, pregando che non siano di turno. Non faccio in tempo ad imboccare il corridoio delle stanze degli ospiti che li vedo in salotto, con il caffè in mano.
"Mamma!"
"Buongiorno tesoro...che succede?"
"Ha la febbre. Alta."
Il mio piccolo ha il viso poggiato sul mio seno mentre mi tiene dalla maglietta, non vuole lasciarmi.
Mi distrugge vederlo così, non è attivo, non parla, non è il solito chiacchierone ed esploratore che cerca di scavalcare la culla per uscire e andarsene in giro indisturbato.
"Vediamo un po'...vieni amore."
E si fa fare tutto. La nonna lo visita e lui è docile, remissivo...quasi gli penzola la testa in avanti.
"Che succede?"
MonEl sbuca dalla cucina e gli spiego tutto, la preoccupazione è evidente anche sul suo viso.
"Mamma?"
"Tesoro, non sembra avere nulla di grave, sicuramente sarà un colpo d'aria. Adesso gli diamo un antipiretico e vediamo come va, se non dovesse scendere tra qualche ora, andremo in ospedale."
Ecco. Ospedale. La parola che nessuno vorrebbe sentire mai, soprattutto quando riguarda il proprio figlio...preferirei andarci io, ma non vederlo star male.

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