Novembre 2016

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Sabato 5

"Ciao...buongiorno."
"Mmm..."
Apro a fatica gli occhi e tutto quello che vedo è Kara. I capelli un po' spettinati, gli occhi riposati e leggermente  gonfi. Perso tra i fumi del sonno, so solo che tutto quello che voglio è respirarla.
Evidentemente non ho ancora acceso i filtri perché quello che penso faccio e sprofondo il viso nel suo collo...che meraviglia.
"Qualcuno ha bisogno di coccole..."
La sento inclinarsi sul cuscino e appoggiare una gamba sui miei fianchi per farmi spazio. Certo ci sono troppi vestiti tra di noi, ma apprezzo il pensiero.
Sposto il peso su di lei e potrei tranquillamente riaddormentarmi.
"MonEl..."
Conosco quel tono, non promette nulla di buono.
"Mmm."
"Usciamo più tardi?"
No.
"Mmm."
"Mi servono...ci servono delle cose per il matrimonio. Sopratutto per Danny, non gli viene più nulla."
"Fa caldo alle Hawaii...sta nudo."
Ride...è sempre il mio suono preferito.
"In effetti hai ragione, ma mi dispiacerebbe se nelle foto del matrimonio fosse solo con il pannolino."
"Fa caldo."
Il mio progetto è stare tutto il giorno a dormicchiare su di lei. Neanche Danny riuscirà a dissuadermi.
"E devi vestirti anche tu. Dobbiamo ancora trovare il tuo abito."
"In costume."
"MonEl...smettila, tra poco più di un mese ci sposiamo e l'unica vestita sono io."
"Infatti sei tu la protagonista."
"Se tu e Danny non sarete vestiti a dovere rimanderò il matrimonio."
"Cosa?"
Lei sa...mi conosce. Sa quali tasti toccare, sa dove colpirmi e dove fa più male.
"Mi hai sentito. Sai che non reagisco bene alla pressione e all'ansia...e ne ho tanta per questo matrimonio, perché non posso essere presente per scegliere i dettagli, ma non lascerò che mi sfugga di mano. Quindi andiamo a fare shopping...anche perché se trovi qualcosa potrebbero volerci modifiche. E può volerci tempo."
La fisso un po' sconvolto. Non mi aveva detto di questa agitazione.
"Va bene...ci andremo."
"Davvero?"
È felice, non mi serve altro. Però...
"Si ma ho bisogno un piccolo incentivo per alzarmi da questo letto...avevo altri progetti per oggi."
Sorride sorniona pregustando quello che verrà mentre stringo la sua natica nella mia mano.
"Oh...povero amore, ti ho rovinato il divertimento?"
"Decisamente."
"Credi che non sappia che ti piace solo farti pregare? L'anno scorso sei venuto come all'Ikea e non stavamo neanche insieme."
"Già...cosa non si fa per amore."
"Beh una volta all'anno mi sembra accettabile."
"Ma era diverso."
"Perchè."
Nel frattempo mi è salita sopra, dopo essersi tolta i pantaloni del pigiama...indossa solo slip e maglietta. Deliziosa.
"Perché volevo stare con te."
"E ora no?"
Sembra rimanerci male. Mi alzo così da averla all'altezza del viso, sento il suo respiro solleticarmi il naso.
"Ti spiego...l'anno scorso c'era un disperato uomo innamorato, a cui si era presentata l'opportunità di passare qualche ora con la donna dei suoi sogni e di poterla tenere d'occhio dopo un'aggressione che gli ha tolto dieci anni di vita. Quindi ha mandato giù la sua reticenza per posti affollati e caotici ed è andato con lei...solo per vederla sorridere."
Ha gli occhi lucidi...così continuo per smorzare il magone che deve avere, ma che ho anch'io.
"Quest'anno invece, ha la fortuna di vivere con lei e spupazzarsela ogni volta che vuole, quindi preferirebbe passare la giornata a letto nudi e avvinghiati. Certo l'arrivo inaspettato di uno gnomo gli ha scombinato i piani, ma l'obiettivo è sempre lo stesso."
Ride...con una lacrima all'angolo dell'occhio che non sa se cadere oppure no.
"Ti ha tolto dieci anni di vita?"
"Si."
"Non me l'avevi detto."
"Non ne abbiamo mai riparlato...e va bene così. Preferisco non ripensi a quel giorno."
"Sei stato l'unica ragione per cui sono riuscita a superarlo."
"Avrei preferito non succedesse...farei di tutto per te."
"Tutto tutto?"
So che sta scherzando, ma non ha idea di fin dove potrei davvero spingermi...e quali limiti superare per lei.
"Ho già detto si per lo shopping...che altro vuoi?"
Ride...e fa spallucce.
"Solo te."
"Mmm...questo è facile."
Rotolo con lei tra le braccia e me la ritrovo sotto, sorridente, con gli occhi lucidi e le guance arrossate.
È la mia perdizione.
"Shhhh...o sveglierai Danny."
"In realtà mi sorprende che dorma ancora, forse dovrei controllarlo..."
"Aspetta aspetta...se facciamo silenzio puoi sentirlo russare."
"Il mio bambino non russa."
"Ascolta..."
Restiamo immobili e in silenzio e arriva un leggero ronzio che rassicura la sua mamma, cosa che mi permette di concentrarmi su di lei adesso...con tutto quello che ho.

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