Gennaio 2017

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Martedì 3

"Bene bene bene..."
Ancora sprofondato tra i cuscini, osservo la mia splendida moglie uscire dal bagno con indosso uno striminzito costume...con cui non uscirà mai da qui.
"Si amore?"
Rimango a bocca aperta, incapace di replicare visto che mi sono appena reso conto di quanto sia in realtà nuda. La parte superiore è solo una fascia nera che copra a malapena il seno, legata da due laccetti dietro la schiena e uno dietro al collo, mentre quella inferiore è ancora più scandalosa. Un triangolino davanti, tutto il resto sono lacci.
"Dove pensi di andare così?"
"In spiaggia, come avevamo deciso."
Sorride sorniona e so che mi sta provocando.
"Lo sai che hai svegliato Fred vero?"
Ride di gusto mentre mi perdo ad ammirarne il viso.
Ha preso colore in questi giorni, una volta superata la fase del rosso peperone siamo passati ad un delicato color bronzo che le sta divinamente.
"Senti, non voglio segni bianchi in giro, per questo cambio spesso costume, così da abbronzarmi bene."
Mi alzo, incurante della mia nudità, e mi avvicino.
"Scherzi vero? Sei nuda."
"Avresti dovuto prestare più attenzione quando l'ho comprato allora."
"Con tutto quello che compri diventerebbe un lavoro a tempo pieno."
È un misto tra il divertito e l'offeso.
"Bene...mi cambio, ma non credere che sarà sempre così facile."
Sparisce in bagno ma neanche il tempo di sdraiarmi di nuovo e assaporare la vittoria, che riemerge...ed è tutto chiaro. Lo sta facendo di proposito.
Un altro bikini, nero, con dei laccetti che uniscono i due triangoli sul seno e con lo stesso motivo sui fianchi, che legano il davanti e il dietro.
"Carino. Stavo pensando però...perché andare in spiaggia? Siamo soli, sono tutti in giro e potremmo rintanarci qui, nessuno avrebbe niente da ridire. Nemmeno Danny."
Sorride a quel nome.
Ha dormito con i miei genitori questa notte, ed è andato con loro, i genitori di Kara e qualcun altro a fare una gita non molto lontano da qui.
"Mi manca il mio piccolo gnomo."
"C'è lo gnomo grande però, ed è davvero impaziente di tenerti compagnia."
"Sei disgustoso."
"Ma..."
Va a cambiarsi di nuovo, è convinta che alla fine ci sia qualche bikini con cui potrà convincermi ad alzarmi e scendere in spiaggia. Si sbaglia.
"Il terzo è il numero giusto no?"
È anche carino, voglio dire non esiste qualcosa che le stia male...un costume bianco con fiorellini rosa non è nulla di provocante, credo l'abbia anche già messo, ma in questo momento tutto ha un effetto afrodisiaco su di me.
E qualcuno giù, inizia a muoversi sotto il lenzuolo.
"Amore...vieni."
"No."
"Perche?"
"Perchè se mi avvicino mi trascinerai in un vortice di sesso e oblio per delle ore e io voglio andare in spiaggia. E ho fame."
È adorabile.
"Voglio solo vederti da vicino."
"Disse il lupo a cappuccetto rosso."
Adesso sono io a scoppiare a ridere...è fantastica.
"Così sono un lupo."
"Si."
"E hai intenzione di uccidermi?"
"Forse."
Nel frattempo fa qualche passo avanti.
"Un matrimonio breve."
"Decisamente."
"Potremmo trovare un accordo..."
"Tipo?"
"Beh possiamo farci portare la colazione mentre ti levo quel costume...e poi andiamo in spiaggia."
"Nudi?"
Sembra speranzosa, ma nel frattempo la mia tattica ha funzionato. Seduto sul letto, senza nulla a nascondermi, Kara si avvicina alternando progressivamente l'attenzione dai miei occhi alla mia erezione.
Poso le mani sui suoi fianchi morbidi e inizio a sciogliere i lacci...non ci vuole molto prima che la stoffa cada per terra.
"Ti odio."
"Ti amo anch'io..."
Neanche il tempo di pronunciare quelle parole che catturo un seno, di nuovo libero, fra le labbra mentre Kara scivola piano sulla mia erezione...è calda, bagnata e pronta per me.
"MonEl..."
"Si amore?"
"Veloce..."
Ogni suo desiderio è un ordine, così mentre mi perdo nella sua bocca e nel suo sapore comincio a muovermi dentro di lei...ma essendo entrambi molto vicino al limite non ci vuole molto prima di finire sdraiati uno sopra l'altro e travolti dal piacere.

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"Grazie."
Richiudo la porta e l'odore della colazione è davvero invitante, il mio stomaco brontola per la fame...ci sta dopo tanto movimento.
"Sai non credo ci serva una luna di miele...la stiamo avendo."
"Non ci pensare neanche."
È nuda, sdraiata sul letto a pancia in giù, mentre controlla il telefono per avere notizie di Danny. Entro il carrello in camera e so che sarà una colazione interessante.
"Chiamo mia madre."
"Stanno bene."
"Voglio solo sentirli."
"Ok."
Mi sdraio accanto a lei e comincio a baciarle la schiena.
"Ciao mamma...come va? Che fate?"
Il silenzio ci avvolge al punto tale da sentire distintamente la voce di Eliza dire che va tutto bene e Danny sta facendo un pisolino nel suo passeggino. Perfetto.
"Si noi tutto bene, siamo in...spiaggia."
Bugiarda.
"Ma il sole è caldo, penso rientreremo per pranzo. Ok, senti quando tornate mi chiami? Si...ciao. Salutami tu...ha riattaccato."
"Perfino tua madre vuole che ti godi tuo marito."
La sento sbuffare e vorrei davvero capire cosa voglia.
Mi avvicino alla sua spalla mentre ormai sono sopra di lei.
"Sei pesante..."
"Kara..."
"Cosa?"
"Perchè sei così...insoddisfatta? Anche se forse non è il termine giusto."
Si struscia come un gattino in cerca di coccole.
"Non lo so...mi piace stare qui, così, ma vorrei essere anche fuori."
"E vorresti anche Danny."
"Si...il mio umore è un po' altalenante. Vorrei godermi tutto, la spiaggia, visitare i luoghi caratteristici del posto...te. Mi sembra di sprecare un'occasione rimanendo chiusi in albergo, ma mi piace stare da sola con te...nuda."
"Sai di essere una contraddizione vivente vero amore mio?"
"Si...forse dovrei solo concentrarmi su una cosa alla volta."
"Tipo?"
Le bacio una spalla e le accarezzo pigramente i fianchi con le dita.
"Te...che mi schiacci."
Ridiamo entrambi ma è vero, sono sdraiato su di lei.
"Posso cambiare posizione."
E ancora baci.
"Oppure...potremmo sfruttarla meglio."
"Cioè?"
"Pensaci e fammi sapere..."
"Non starai pensando..."
Scivolo di lato e le accarezzo il sedere con le dita, lasciando la questione sospesa. Gira la testa di lato e mi fissa...la luce della finestra aperta le illumina gli occhi già chiarissimi e mi ritrovo imbambolato ad osservarla, senza sapere più di cosa stavamo parlando.
Sono un fortunato bastardo.
"Non ti piacerebbe?"
E questa da dove arriva?
"E a te?"
"Te l'ho chiesto prima io."
"Voglio tutto con te Kara, tutto...senza limiti. Ma sei tu ad avere l'ultima parola. Sempre."
Vedo i suoi occhi diventare lucidi e so quanto contino queste parole per lei, ma alle parole vanno accompagnati i fatti...e mai vorrei che si sentisse costretta a fare qualcosa per compiacermi.
"Beh non era quello che pensavo, in questo momento, ma vorrei provare. Prima o poi."
Sorrido e mi avvicino di getto per prendere le sue labbra sfacciate tra le mie.
"Proveremo, ma tu devi promettere di dirmi tutto quello che ti passa per la testa. Positivo e negativo, ok?"
"Si amore."
Mi getta le braccia al collo ribaltandomi sulla schiena e improvvisamente è sopra di me, eccitata visti i suoi capezzoli duri e con un sorriso sornione sul viso a completare il tutto.
"Non avevi fame?"
"Dopo...prima te."
Prende la mia erezione tra le mani e in un paio di secondi la vedo sparire nella sua bocca.
"Kara..."
Mi blocca una mano con la sua e capisco di non avere scelta...sono suo schiavo.

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