Dicembre 2016

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Giovedì 1

"Pronta?"
"Si."
Ed entriamo.
Gli sguardi ovviamente sono tutti per noi. Io e Laurel facciamo il nostro ingresso trionfale in aula per la prima udienza della Class Action contro la Global Merlyn.
Abbiamo optato per citare l'intera compagnia e non solo l'amministratore delegato o il presidente, così da non dare troppo nell'occhio. Al banco della difesa infatti, sono seduti padre e figlio, con accanto Diana e uno nutrito numero di minions a fare il vero lavoro. Ed è proprio Diana che cerca di bloccare Tommy dal fare una scenata. Non si aspettava la presenza di Laurel, tantomeno al mio fianco.
Cerco di non guardare nella loro direzione e concentrarmi sulla causa e su cosa dobbiamo fare oggi distraendomi così dalla malcelata rabbia che proviene dall'altro lato dell'aula.
Mentre cedo teatralmente il passaggio a Laurel per sedersi accanto a me, con un veloce sguardo mi rendo conto che l'aula è piena e ci sono anche molti volti familiari.
Ci sono molte delle vittime della Class Actiom, anche se detesto definirle così, ci sono Iris, Caitlin e Felicity che ci guardano ancora incredule per questa nuova e inaspettata alleanza con Laurel, ci sono Oliver, Barry, Ronnie...c'è Alex che mi fa l'occhiolino e che guarda la porta in continuazione, credo aspetti Max, e accanto a lei ci sono i miei genitori, seduti praticamente dietro MonEl, Winn, Nate e qualche praticante dello studio. Siamo tutti qui.
"Tutto bene?"
"Si."
MonEl è teso quasi quanto me.
Il fatto che io debba trovarmi faccia a faccia con le mie pessime scelte del passato non piace a lui tanto quanto non piace a me. Anche se lui sarebbe più clemente con le parole.
Siamo arrivate davvero all'ultimo secondo, ecco perchè neanche il tempo di due chiacchiere che arrivano la giuria e il giudice...Damien Darhk.
Ci spiega come il giudice presente all'udienza preliminare abbia avuto un incidente e lui abbia preso il suo posto...sento Laurel irrigidirsi accanto a me.
Si avvicina e mi sussurra qualcosa.
"Avvocato Lance, avvocato Danvers, potrete scambiarvi dettagli sulla moda quando sarà finita l'udienza, siamo qui per questioni serie, dovremmo iniziare."
Sorrido e mi alzo.
"Chiedo scusa Vostro Onore, non accadrà più."
Mi risiedo e mi godo lo spettacolo.
"Iniziamo con l'apertura del caso, Miss Prince vuole..."
"Vostro Onore..."
"Si avvocato Lance?"
Il tono irritato con cui dice il suo nome è tutto uno spettacolo, vedo Kate agitarsi. A differenza della altre, lei ha conoscenza della legge e sa quanto sia difficile partire con un giudice contro. Nia e Samantha cercano di rassicurarla, ma neanche loro sanno davvero cosa sta succedendo. Nessuno lo sa.
"Vostro Onore chiedo una nuova prima udienza."
"Di cosa sta farfugliando Miss Lance?"
"Mi spiego meglio Vostro Onore, chiedo che venga formata  una nuova giuria visto che questa è viziata dalle sue parole e che lei si ricusi dal caso ovviamente."
Il giudice Darhk non brilla per colorito, la sua pelle è quasi trasparente, gli occhi sono azzurri e i capelli quasi bianchi...ma, se possibile, diventa ancora più pallido.
Il mormorio che si solleva in aula diventa quasi un chiacchiericcio molesto mentre lui si riscuote, batte il martelletto e riporta silenzio in aula.
"E perché dovrei ricusarmi avvocato Lance?"
Il silenzio è spettrale e tutti guardano Laurel, mentre io guardo gli altri. È bello sapere le cose prima.
"Per via della sua amicizia ventennale con Malcom Merlyn Vostro Onore."
"Questo non pregiudica le mie capacità..."
"Vostro Onore avrei potuto essere infantile e accusarla di non essere imparziale, quando ci ha additate di spettegolare..."
"Moda. Parlavamo di moda."
"Esatto, moda. O quando mi ha accusato di farfugliare. Abbiamo deciso di non cogliere la provocazione e puntare a fatti concreti. Ho diverse foto che provano la sua amicizia con i Merlyn."
"Non è un motivo sufficiente."
"Come vuole Vostro Onore, vedremo se anche la stampa e l'opinione pubblica saranno dello stesso avviso."
E si siede come se non ci fosse nessun problema al mondo.
Non lo ammetterò ad alta voce, non così presto, ma è brava. È cambiata tanto rispetto ad Harvard e dalla parte giusta della legge può davvero fare grandi cose.
Sono contenta di averle dato questa possibilità.
Dopo un minuto di silenzio il giudice annuncia la ricusazione e se ne va.
Non avremo sfoderato le nostre armi, ma abbiamo vinto il primo round.
"Ma che è successo?"
Laurel spiega a Kate di come lo conoscesse da tempo, di averlo visto a tanti brunch e feste dei Merlyn e di come Tommy parlasse dei favori chiesti al giudice Darhk.
"Visto? Hai fatto bene ad assumermi."
Laurel mi fa l'occhiolino e improvvisamente il silenzio sovrasta le risate. Mi giro e Diana è dietro di me, mi fissa.
Ora è il mio turno.
"Ti serve qualcosa Diana?"
"Che cosa volete?"
"In questo momento? Oh beh tornare in ufficio e continuare a lavorare. Spero non ci sia troppo traffico..."
"'Kara."
"Oh intendevi per la causa?"
"Si."
"Beh è piuttosto semplice. Vogliamo vincere."
"Non sempre si ottiene quello che si vuole. Non te l'ho insegnato?"
"Si, mi hai dato una grande lezione, ma ti assicuro che non è questo il caso."
"Kara..."
"Ascolta Diana, ho capito, volete accordarvi e chiuderla adesso, ma non funziona così. Vedi, noi abbiamo gli elementi per vincere e vogliamo farlo, così da mostrare al mondo che non ci sono aziende grandi abbastanza da poter fare carognate come questa è passarla liscia."
"Quindi vuoi vendicarti."
"No, voglio giustizia."
"E quanto costa questa giustizia?"
Sono tentata di raddoppiare la cifra che avevamo pattuito a tavolino, giusto per evitare che accetti, ma metto da parte l'orgoglio e si, un pizzico di rivalsa.
"Duecento milioni di dollari."
"Sei impazzita?"
"Ci sono 75 donne a casa, a cui è stata negata la dignità del proprio lavoro, che sono state umiliate e denigrate solo per essere donne. A ciascuna di loro spetteranno due milioni di dollari come risarcimento e la possibilità di riavere il loro lavoro, se lo vorranno. Gli altri soldi andranno ad un centro contro la violenza sulle donne."
"Sono sicura che c'è anche la tua parcella in tutto questo."
"Tu lo fai gratis?"
Non risponde...il che è meglio di una risposta.
"Ascolta Diana, mi piace essere magnanima quando concedo un patteggiamento, quindi pensaci, ma sappi che a mezzanotte l'offerta scade. Ed è irripetibile."
Laurel mi porge la cartella e me ne vado. Sento le altre seguirmi e non posso nascondere un sorrisino.
Un'uscita degna dell'ingresso.

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