Martedì 1
Non può essere.
Cerco di trovare una spiegazione logica per quello che vedo, ma il mio cervello si rifiuta di collaborare. MonEl...il mio MonEl a letto con quella stronza di Imra.
Nel nostro letto.
In casa nostra.
In questo momento tutte le paranoie sulla casa, sugli spazi, sulla velocità con cui abbiamo iniziato la convivenza finiscono nel dimenticatoio...tutto quello che vedo è il mio MonEl a letto con la stronza.
Si è appena svegliato, mi fissa, sorride, sembra contento di vedermi...ma a che gioco sta giocando? Lo sento pronunciare il mio nome e vorrei dire qualcosa, ci provo, sforzo ogni cellula del mio corpo a reagire...ma sono pietrificata, così come anche la mia abilità di parlare.
Sono paralizzata.
E se però le mie abilità fisiche sono svanite, quelle mentali funzionano benissimo...ed è in questo momento che un pensiero nitido si fa strada nell'incredulità che mi avvolge.
Mi ha tradito.
Sento un dolore nel petto, potrebbe essere un infarto...ma non dovrebbe partire dal braccio? Forse è diverso per le donne rispetto agli uomini.
Sto divagando, so benissimo cos'è questo dolore...mi fa male il cuore.
Immagino che sia normale quando vedi l'amore della tua vita a letto con un'altra.
Continuo a ripetermi che non può essere, non può averlo fatto, non è possibile...ma la parte razionale del mio cervello si risveglia per riportarmi con i piedi per terra, ricordandomi che non sono speciale e non c'è motivo per cui avrei dovuto trovare un uomo altrettanto speciale che non si abbassasse a questo genere di cose.
E poi...quale spiegazione valida potrebbero mai esserci?
Lei è qui, nuda, nel nostro letto...non ci sono altre spiegazioni.
Zittisco la voce malefica nella mia testa e torno alla realtà. MonEl si solleva dai cuscini con una lentezza che non gli appartiene, è senza maglietta, i miei occhi indugiano come sempre sulla perfezione del suo corpo...e quell'incessante bisogno di lui torna a farsi sentire, nonostante le circostanze.
"Ma che diavolo...?"
Sembra realizzare solo ora la presenza della stronza, si allontana di scatto, come se fosse infetta...cosa che mi da una certa soddisfazione. Un barlume di speranza si fa strada nella desolazione arida che ormai è il mio cuore, ma la razionalità torna a farsi sentire più prepotente che mai, come diavolo è entrata in casa?
"Kara..."
Tenta di dirmi qualcosa ma si porta le mani alle tempie, è uscito da sotto le coperte ma non riesce ad alzarsi...vorrei dire qualcosa, ma il silenzio continua ad avvolgermi.
Noto però che indossa i boxer, ed è strano...di solito non indossa nulla dopo il sesso.
Almeno con me.
Vengo distratta dalla stronza che si muove.
Dorme nel lato di MonEl, invece lui ha dormito dalla mia parte...altra cosa strana. Si stropiccia, si muove e ha un leggero sorriso sulle labbra. Qualcosa scatta nella mia testa.
Realizzo di avere in mano i loro vestiti e magicamente ricomincio a muovermi, le mie mani reagiscono...separo i suoi stracci da quelli di MonEl e glieli tiro addosso.
Con la coda dell'occhio lo vedo alzarsi di corsa e dirigersi, con una mano sulla bocca, verso il bagno suppongo...mi preoccuperò di lui dopo.
La mia attenzione è totalmente su Imra adesso che apre improvvisamente gli occhi e non sembra minimamente sconvolta...ed è in quel momento che qualcosa dentro di me si rompe.
"Alzati."
Non è minimante infastidita dalle mie parole, anzi il sorrissino soddisfatto che le vedo sul volto mi fa perdere qualunque briciolo di decenza mi sia rimasto.
"HO DETTO ALZATI."
Sto urlando ormai ma non riesco più a trattenere la rabbia...riprendo ad uno ad uno i suoi vestiti e comincio a lanciarglieli addosso.
Si alza, completamente nuda e comincia a rivestirsi lentamente, il suo sguardo è venato da una cattiveria che non avevo mai visto in nessun essere umano.
"Credevi davvero che avrebbe ignorato le richieste di sua madre? Pensavi di essere speciale, diversa dalle altre? Ti sbagli...sei solo il giocattolo del momento, ma è me che vuole.
Io sono alla sua altezza...di lui e della sua famiglia. Tu sei insignificante."
Ci fissiamo negli occhi.
Senza tacchi è più bassa di me, cosa che le fa perdere l'atteggiamento minaccioso che cerca di ottenere.
"Fuori da casa mia. Ora."
"Non è casa tua, è casa di MonEl, è la casa di m..."
Non è un gesto valutato, non mi accorgo neanche di farlo...realizzo che sta accadendo quando sento il rumore. Il suono prodotto della mia mano che colpisce il suo viso è assordante, ampliato oltremodo dal silenzio che regna in casa...non sento nemmeno MonEl dal bagno e non so se mi interessa sapere come sta. Un dubbio che mi uccide.
Prima però di tornare alle mia relazione, devo sbarazzarmi della psicopatica che ho davanti.
Si tocca il viso arrossato e mi guarda sconvolta, non se l'aspettava.
"Te lo dico per l'ultima volta, vai via."
Indietreggia continuando con la sua sceneggiata e fa la sua uscita ad effetto.
"Non finisce qua."
"E sarà peggio per te Imra."
La seguo fino all'ingresso, chiudo la porta e lascio la chiave inserita, sperando che possa essere un deterrente per nuove incursioni. Respiro a fondo, una volta, due volte...mi faccio coraggio e torno in camera da letto. La stanza è vuota, dovrei andare da MonEl ma la rabbia prende il sopravvento e mi ritrovo a tirar via coperte e lenzuola con la segreta speranza di poter dare loro fuoco.
"Kara..."
Abbandono il mucchio informe di stoffa sul letto e mi volto pronta ad affrontarlo, a litigare, ho in serbo un paio di schiaffi anche per lui, ma quando lo vedo...mio Dio.
È pallido, si appoggia al muro e...
"MonEl!!!!!"
Si affloscia sul pavimento, gli occhi chiusi, mi avvicino giusto in tempo per sorreggergli la testa e lo sento abbandonarsi completamente su di me. È svenuto.
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Law and Love
FanficEd eccomi di nuovo qua. Dopo un anno dalla mia prima storia, mi sono decisa a pubblicare e questa volta mi sono buttata in un universo alternativo. I protagonisti sono sempre loro : Kara e MonEl, li vedremo alle prese con una vita normale fatta di l...