Capitolo tre: strano

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"Oh, how can you pretend
You didn't say that now?"
- canzone: White Flag di Clairo

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Ophelia aveva sempre gradito i fine settimana, come la maggior parte delle persone. Il fatto di non doversi preoccupare per compiti e verifiche la sollevava, anche se la Umbridge stava rendendo difficile rilassarsi in quella calda giornata.

"Sto solo dicendo che è ridicolo il modo in cui insegna" si lamentò Ophelia con Macy mentre uscivano dalla Sala Grande.
"Sì, è passata soltanto una settimana e ha praticamente preso il controllo della scuola" disse Macy sbuffando mentre si facevano strada nel corridoio.
"Credo che potrei andare in biblioteca" pensò Ophelia a voce alta.
"Beh, divertiti". Macy ridacchiò facendo alzare gli occhi al cielo ad Ophelia.
"Grazie" dichiarò Ophelia, svoltando nel corridoio che conduceva alla destinazione, lasciandosi la sua amica alle spalle.

La biblioteca non era affollata, c'erano solo alcuni studenti qua e là. Dopo aver afferrato un libro, Ophelia andò in fondo all'immensa stanza e si sedette in un tavolo fatto per due. Aprì il libro e iniziò a leggere le prime parole.
"Mh" mormorò una voce inaspettata da dietro le sue spalle, facendola sobbalzare. "Non sapevo sapessi leggere".
Ophelia fece un respiro profondo e si girò mentre lui continuava a parlare: "Voglio dire, riesci a malapena lanciare correttamente un incantesimo, non sapevo fossi abbastanza intelligente da leggere un libro" disse lui scherzando.
"Oh, zitto Malfoy" gli disse con un tono annoiato mentre emetteva un sospiro.
"Qualcuno qui è di cattivo umore eh?" disse alzando gli occhi al cielo con un sorrisetto. Si mise le mani in tasca e si voltò scuotendo la testa.
'Strano' pensò tra sé Ophelia mentre lo guardava allontanarsi.

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Rimase in biblioteca per circa un'altra ora prima di stancarsi. Decise di uscire fuori per prendere un po' d'aria: faceva abbastanza caldo, indossava un paio di jeans a vita alta con una felpa gialla oversize e le sue Converse. Scese giù per le scale, i suoi lunghi capelli che ondeggiavano al vento, poi si ritrovò vicino ad un mucchio di alberi dove vide qualcuno. Essendo la persona che era, Ophelia decise di avvicinarsi e sorrise vedendo chi fosse.
"Ciao Luna!". La Corvonero dai lunghi capelli biondi si girò e sorrise: "Ciao Ophelia".
Luna e Ophelia si erano conosciute l'anno prima.
"Che cosa sono?" chiese Ophelia mentre camminava verso la creatura di fronte a Luna.
"Thestral" disse la voce sognante di Luna, "puoi vederli solo se hai visto la morte".
"Oh" Ophelia guardò Luna con occhi tristi.
"Mia madre".
"Oh Luna, mi dispiace così tanto, non lo sapevo". Ophelia farneticava, anche se sapeva per esperienza che non era la cosa migliore da dire, era solo a corto di parole.
"Sì, è stato molto triste" sospirò Luna. "E tu?" chiese con gli occhi spalancati.
"Anche io mia madre". Ophelia non voleva parlare della morte di sua madre, le dava troppa tristezza. Luna lo sapeva, quindi non disse più nulla.

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Dopo una piccola conversazione con la Corvonero, Ophelia andò a sedersi vicino al lago. Si sedette su una panchina e tirò fuori il suo taccuino che aveva nella borsa. Scrisse dei Thestral, non voleva assolutamente dimenticarseli.
"Hey Woodlock". Alzò lo sguardo dal suo quaderno e vide Draco. Si sedette accanto a lei sulla panchina e lei gli rivolse un sorriso.
"Che ci fai qui?" gli chiese con una leggera risatina, mentre scrutava il suo taccuino.
"Non lo so, immagino volessi solo sedermi accanto alla mia Tassorosso meno preferita". Lei sorrise e scosse la testa.
"Cosa stai scrivendo?" si chinò cercando di guardare.
"Sai cos'è un Thestral?" domandò guardandolo. Lui scosse la testa.
"Sono creature molto interessanti. Puoi vederle solo se hai visto qualcuno morire".
Draco osservò la ragazza seduta alla sua destra. "Riesci a vederli?"
"Si posso" disse con calma Ophelia. Le labbra di Draco si aprirono leggermente nel sentirlo, quasi si dispiaceva per lei.
"Questo è... triste" le disse non sapendo come rispondere.
"No perché dovrebbe essere triste?" disse Ophelia al ragazzo ridacchiando. Rise anche lui.
"Beh, mi dispiace". Fece una pausa non sapendo se chiederle di chi si trattasse, ma ormai era troppo tardi. Vedere quello sguardo gli fece venire voglia di ricacciare in bocca quella stupida parola.
"Mia mamma, ma preferisco non parlarne". Chiuse il taccuino e lo rimise nella borsa, poi si alzò.
"Ci vediamo" disse al Serpeverde mentre si allontanava.
"Ciao Ophelia".

Non era sicura del motivo per cui se ne fosse andata, ma era strano che Malfoy non le avesse rivolto alcun tipo di commento stupido. Poteva essere che probabilmente fosse perché i suoi amici o le persone in generale non erano nei paraggi, ma era comunque insolito.
Poi realizzò qualcosa. L'aveva chiamata per nome. Non riusciva a ricordare nessun momento in cui l'aveva fatto prima. Si scrollò di dosso quel pensiero, convincendosi che non potesse significare nulla, e tornò a scuola per vedere i suoi amici.

yellow - D.M - 𝒕𝒓𝒂𝒅𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora