Capitolo cinque: perché lui?

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"I hear your voice on the phone
Now I'm no longer alone"
- canzone: Can I Call You Tonight di Dayglow

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Ophelia si mise un paio di jeans denim blu, con una felpa oversize rosa chiaro e, ovviamente, le sue Converse. Si lasciò i capelli sciolti come al solito, prese la borsa e si diresse in biblioteca per incontrare Malfoy.
Non riusciva a decidere se fosse emozionata o meno, sapeva che si trattava semplicemente di un progetto scolastico ma era comunque felice per qualche motivo.
Il compito consisteva nel ricercare i loro segni zodiacali e le loro caratteristiche, per poi trascriverli. Poi, dopo aver finito le ricerche, sarebbero dovuti salire sulla Torre di Astronomia per osservare le costellazioni dei loro segni e, una volta finito, avrebbero dovuto scrivere una relazione su ciò che avevano visto. Ophelia pensava che sarebbe stato abbastanza facile.

Quando entrò in biblioteca vide Draco che stava leggendo, seduto ad un tavolo per due. Si fece coraggio sorridendo a se stessa e si avvicinò.
"Ehi" salutò il biondo, facendogli alzare lo sguardo.
"Ciao Woodlock". Lei rise leggermente, tirò la sedia accanto a lui e si sedette. Ophelia vide che il libro che stava leggendo era sul segno dei Gemelli; mise la borsa accanto a sé, tirò fuori i libri e il suo taccuino.
"Ho già iniziato a leggere qualcosa in generale riguardo al segno" disse guardando verso di lei, "puoi iniziare a leggere la parte del compito riguardo le costellazioni". Ophelia acconsentì e aprì il suo libro.

I due lavoravano in silenzio, scrivendo appunti e leggendo. Di tanto in tanto i loro sguardi si incontravano e, quando accadeva, arrossivano.
"Possiamo prenderci una pausa? Mi fa male la testa" Malfoy si lamentò con la ragazza seduta alla sua destra. Lei ridacchiò e annuì.
"Allora... perché ieri non potevi?" le domandò lui.
"Credevo di avertelo detto. Avevo già dei programmi" gli disse sollevandosi gli occhiali che si erano spostati sulla punta del naso.
"Cosa hai fatto?" Draco stava chiaramente cercando di fare conversazione con la Tassorosso.
"Niente di interessante" mentì. "Qual è il tuo colore preferito?" gli chiese cercando di cambiare argomento. Lui rise a questa sua improvvisa e strana domanda.
"Probabilmente verde scuro o nero, il tuo?"
Inclinò la testa pensando alla risposta.
"Giallo. E non perché sono una Tassorosso, mi piace davvero quel colore".
"Ovviamente il giallo è il tuo colore preferito" ridacchiò lui.
"Che cosa dovrebbe significare?" gli chiese, cercando di ignorare l'impulso di sorridere.
"Sembri proprio il tipo di persona che ha un'ossessione malsana per quel colore".
Lei rise e alzò gli occhi al cielo. "Non ho un'ossessione. È un bel colore, non capisco solo perché ad alcune persone non piaccia".

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Entrambi persero completamente la cognizione del tempo e continuarono a parlare di cose random.
"Com'è avere gli occhiali?" chiese Draco facendo ridere la ragazza probabilmente per la millesima volta.
"Così". Si tolse gli occhiali e glieli mise sul naso.
"Merlino, come riesci a vedere con questi cosi? È tutto sfocato". Si tolse gli occhiali e prima di restituirglieli, la osservò: "Hai un aspetto diverso quando non li indossi".
Ophelia sentì il suo viso arrossire. "Questo è perché li indosso sempre" glieli prese dalle mani e se li rimise, "sei solo abituato a vedermi mentre li indosso".
La coppia continuò a fare conversazione. Anche se non volevano ammetterlo, apprezzavano la reciproca compagnia.
"Sai Ophelia..." iniziò lui, facendola arrossire chiamandola con il suo nome di battesimo, "sei apposto". Lei rise al suo commento e raccolse le sue cose insieme a lui.
"Anche tu sei apposto, Malfoy". Entrambi si alzarono dalle sedie.
"Dovremmo farlo di nuovo" propose lui ansiosamente afferrando la tracolla della sua borsa, "nel senso, magari semplicemente vederci senza lavorare ad un progetto". Gli sorrise alzando lo sguardo per guardarlo, era qualche centimetro più alto di lei.
"Mi piacerebbe Draco. Ci vediamo dopo allora" rispose girandosi sui talloni per andarsene, mentre Draco sentì improvvisamente una sicurezza correre attraverso il suo corpo.
"Aspetta... ti accompagno fino alla tua Sala comune" disse dopo averla raggiunta e dopo aver sentito un leggero rossore sul viso.
"Oh... okay" Ophelia lo guardò e un sorriso le apparve sulle labbra.

Camminavano in silenzio, eppure entrambi non riuscivano a cancellare il sorriso sui loro volti, di cui nessuno dei due ne conosceva il motivo.
"Beh... grazie" disse rivolgendosi a Draco appena raggiunsero l'ingresso della Sala comune dei Tassorosso.
"Non c'è di che" disse con un'alzata di spalle, "ci vediamo, quattr'occhi". E si voltò, lasciando Ophelia in piedi con un enorme sorriso che le tirava le labbra.

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Mentre Ophelia cercava di dormire quella notte, non riusciva a togliersi Draco dalla testa. Fu allora che capì il perché.
'Perché lui? Tra tutte le persone ho proprio una cotta per Draco Malfoy?' disse a se stessa, rabbrividendo al solo pensiero.
Ophelia sapeva che molto probabilmente a lui non sarebbe mai piaciuta, anche perché c'era Pansy Parkinson e la cosa andava avanti dal terzo anno.
Eppure non aveva potuto fare a meno di ricordare il sorriso di qualche ora prima sul suo volto, un vero e proprio sorriso. Non l'aveva mai visto sorridere in quel modo prima d'ora e non riusciva a fare a meno di chiedersi il perché.

yellow - D.M - 𝒕𝒓𝒂𝒅𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora