Capitolo quarantuno: stai al sicuro

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"Just come home"
- canzone: Where's My Love - acoustic di SYML

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"Mi dispiace amore" Draco sospirò vedendo l'espressione turbata nel viso di Ophelia, "mi ha detto che non la vede in quel modo".
Si appoggiò al muro, fissandola.
Ophelia sospirò sconsolata: "Sarà distrutta".
Draco la scrutò da testa a piedi. Aveva le spalle curve, i capelli non erano acconciati in alcun modo, indossava una semplice maglietta bianca e dei jeans larghi. "Ti senti bene?" chiese preoccupato, notando solo in quel momento quanto fossero scure le borse sotto i suoi occhi.
"Sì... Solo che non ho dormito così bene ultimamente" sbadigliò e si passò la mano tra i capelli. "Tu stai bene?"
Draco si leccò le labbra secche mentre osservava distrattamente le persone che camminavano nel corridoio. "Domani" disse guardandola e ignorando la sua domanda, "dovrai stare al sicuro, non uscirai dal tuo dormitorio dopo le lezioni e non andrai in giro, ok?"
"Va bene" borbottò. "Ma stai bene?"
Lui annuì, ma lei non se la bevve.
"Draco... andrà tutto bene" si morse il labbro e gli prese la mano, "solo attento e stai al sicuro".
"Ti rendi conto che probabilmente dovrò partire per il resto del trimestre scolastico? Non mi lasceranno tornare". La osservò agitarsi, giocando con i suoi anelli, i suoi occhi che fissavano le sue mani. "Ehi" mormorò premendole il dito sul mento per farle alzare lo sguardo su di lui. "Andrà tutto bene".
"Potrò almeno scriverti delle lettere?"
"Mi dispiace amore ma no" arricciò il naso osservando il suo viso abbassarsi. "Ma è per la tua sicurezza... L'ultima cosa che voglio è che ti facciano del male".
I suoi occhi si fecero tristi: "Non mi interessa" gli disse onestamente, "davvero... Ti scriverò, non mi importa se non rispondi, ti scriverò comunque".
Alzò gli occhi al cielo infastidito: "È una cosa stupida Ophelia... È come se tu stessi chiedendo loro di farti del male".
"Perché dovrebbero farmi del male per delle semplici lettere?"
"Sei una Mezzosangue, tua madre ha aiutato l'Ordine durante la prima guerra. Ci sono molte ragioni in realtà".

Ophelia sospirò. Aveva dimenticato che sua madre aveva lavorato con l'Ordine, ma non le importava. Poi quando la guerra sarebbe scoppiata lei sarebbe stata dalla parte di Harry. Senza alcun dubbio. Non le era effettivamente mai venuto in mente che lei e Draco si sarebbero trovati su due schieramenti completamente opposti.

"Sì, immagino". Non le importava, gli avrebbe scritto comunque.
Draco sbuffò: "Ophelia" la avvertì, "non dovrai scrivermi".
Alzò le sopracciglia fregandosene: "Non lo farò".
"Non ti credo".
"Non dovresti".
Ridacchiò e scosse la testa: "Sei fuori di testa".
"Sì, lo so" borbottò.

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"Mi sono illusa" mormorò Macy. "Sapevo che non gli sarei mai piaciuta".
Ophelia teneva gli occhi fissi sul cielo. Era scuro, nuvoloso e ventoso. C'era qualcosa che non andava. "Non preoccuparti troppo, andrà tutto bene" mormorò sistemandosi gli occhiali.

"Andate tutti nelle vostre case".
Gli occhi di Ophelia scattarono verso la McGonagall.
"Non gingillatevi" precisò la professoressa.
"Andiamo" borbottò contrariata Ophelia incamminandosi.

Era arrivato il fatidico giorno. Ophelia lo sapeva. Draco si comportava in modo strano dal discorso che avevano avuto il giorno prima. Era nervosa, non aveva nemmeno pienamente capito quale fosse il suo compito e questo la faceva preoccupare. Preoccupare per Draco, per Silente, per la scuola.
Lei e Macy si voltarono, trovandosi davanti all'ingresso della Sala comune dei Tassorosso; improvvisamente Ophelia si sentì una mano sulla spalla, che la tirò indietro facendo scomparire Macy dietro la botte.
Ophelia si voltò e avvolse le braccia attorno al biondo che le stava davanti. "Starai bene?" La sua voce era soffocata, aveva il viso affondato nell'incavo del suo collo.
Draco non disse nulla, la abbracciò solo più forte.
"Stai al sicuro. Non lasciare il tuo dormitorio" mormorò mentre chiudeva gli occhi.
"Lo farò, tu stai attento. Je t'aime" gli fece un sorriso triste, ricordandosi che probabilmente non si sarebbero visti per un po'. "Jusqu'à ce que nous nous revoyions".

Draco le premette un bacio sulle labbra: "Je t'aime". Le prese delicatamente il viso ripetendo le sue parole: "Jusqu'à ce que nous nous revoyions".
Ophelia deglutì a fatica, mentre lui le lasciava andare il viso.
"Non fare niente di stupido, ok? Ci vedremo presto, è una promessa, ma potrebbe volerci un po' di tempo".
"Va bene ma ora vai via, prima che mi metta a piangere senza riuscire a smettere".

Draco rise leggermente e la baciò.

E poi se ne andò.

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Significato della frase in francese:
Jusqu'à ce que nous nous revoyions significa "finché non ci incontreremo di nuovo".

yellow - D.M - 𝒕𝒓𝒂𝒅𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora