Capitolo ventotto: sesto anno

406 11 0
                                    

"Oh, home, let me come home
Home is wherever I'm with you"
- canzone: Home di Edith Whiskers

-----------------------------------------------------------

1 settembre 1996
sesto anno

Ophelia salì sull'Hogwarts Express mentre continuava a torturarsi il labbro inferiore. Doveva smettere al più presto se non avesse voluto che le comparissero dei lividi. I suoi occhi scrutavano attentamente la zona per cercare di trovare il suo Serpeverde preferito.

Sospirò sconsolatamente mentre lo vide dirigersi verso uno scompartimento insieme ai suoi amici. Arricciò il naso, non sapendo se sarebbe dovuta andare a parlargli.
Scosse la testa e cominciò a cercare lo scompartimento in cui si trovavano i suoi amici, pensando che probabilmente Draco preferisse parlare con i suoi compagni Serpeverde piuttosto che con lei.
Mentre camminava nello stretto corridoio, non poté fare a meno di notare la gente che la fissava. Conosceva comunque il motivo: era il 'vantaggio' per essere stata parte dell'attacco al Ministero, ma non era sicura se le piacesse l'attenzione.

"Ophelia, da questa parte!" Volse lo sguardo di lato per vedere Macy e Lillian sedute nello scompartimento alla sua destra.
Sorrise e si unì a loro. "Com'è andata la vostra estate ragazze?" chiese sedendosi. Aveva scritto ad entrambe un paio di volte, ma niente rispetto a quanto aveva scritto a Draco. Ma probabilmente le due amiche si erano fatte sentire più di quanto l'avesse fatto lui.
"La mia è stata fantastica" Macy incrociò le gambe, mettendosi più comoda. "La tua?"
"Oh" sospirò Ophelia, "è stata molto bella" mentì.
"Beh, la mia è stata..."
Lillian venne interrotta dal suono lacerante della porta che veniva lentamente aperta.
Ophelia cercò di nascondere il suo sorriso appena vide Draco sulla soglia. Incrociarono lo sguardo e Draco le fece un cenno, facendole capire di voler parlare.
"Torno subito" borbottò a Macy e Lillian, mentre si alzava.

Una volta usciti dal piccolo scomparto, Draco le mise la mano sulla schiena per condurla in un luogo più isolato. Si introdussero attraverso il corridoio stretto, passando tra gli scompartimenti pieni.
Una volta dentro, Ophelia si voltò per affrontare Draco.
"Perché non sei venuta a cercarmi? Per sederti con me?" domandò con le sopracciglia inarcate.
Ophelia si sentì arrossire: "Ti avevo appena visto andare con i tuoi amici, e ho pensato che avresti voluto stare con loro, così ti ho lasciato in pace" divagò, sentendosi leggermente imbarazzata.
Draco la schernì: "Preferirei stare con te piuttosto che con loro".
"Oh" sorrise e guardò a terra. "Va bene" mormorò.
Draco la osservò, a partire dai suoi occhiali fino alle sue familiari e vecchie scarpe. Non era cambiata particolarmente.
Draco ridacchiò e si appoggiò alla porta dello scompartimento. "Mi sei mancata" bisbigliò, tanto che Ophelia quasi non lo sentì.

Ophelia sospirò mentre lo guardava in faccia. Notò come sembrava ancora più pallido e magro dall'ultima volta che lo aveva visto, anche se erano passate neanche due settimane.
"Stai bene?" chiese osservandolo attentamente. "Sembri tipo... spento".
"Sì, sto bene". Si mise le mani in tasca, infastidito dalla domanda.
Ophelia lo guardò incredulo: "Draco. Stai mentendo".
Alzò gli occhi al cielo e scosse la testa: "Non è vero, sei solo paranoica".
Draco si morse l'interno della guancia appena vide comparire un'espressione infastidita sul suo viso.
"Come vuoi" borbottò. "Scusa se mi preoccupo e se voglio sapere come stai veramente".
La derise: "Ti ho detto che sto bene! Come devo dirtelo?" La sua voce diventò fredda all'improvviso: "Smetterai di essere così dannatamente appiccicosa?"
Aveva decisamente esagerato. Si pentì di aver detto quelle parole non appena uscirono dalla sua bocca. Ma odiava il modo in cui potesse capirlo. No, non stava bene, ma l'ultima cosa che voleva era farla preoccupare inutilmente. Anche se probabilmente avrebbe potuto dirglielo in modo più opportuno.

Ophelia era sconvolta e confusa: "Draco cosa significa questo?" La sua voce faticava a non spezzarsi, era imbarazzata ma al tempo stesso arrabbiata.
Sembrava infastidito e frustrato: "Credo che andrò a sedermi con i miei amici" mormorò mentre si voltava e faceva scorrere la porta dello scompartimento. La sua mascella era serrata, sapendo bene di essere stato duro. Si incamminò, dirigendosi verso il corridoio.
"Sul serio!?" Ophelia gridò: "Qual è il tuo problema!?" Lo guardò mentre se ne andava. Fece finta di non averla sentita, e continuò ad allontanarsi.
'Ok, ora so che qualcosa non va'.

-

Ophelia aveva fissato Draco durante tutto il discorso di benvenuto di Silente e durante la cerimonia. Non stava prestando attenzione a nulla che accadeva intorno a lui. Sembrava triste, malato e assente.
Triste, malato e assente. I suoi occhi si socchiusero mentre lo osservava, il suo stomaco si contorse. Non sopportava di vederlo così. Si chiese cosa potesse essergli accaduto durante l'estate per ridurlo così, per quell'improvviso cambiamento d'umore. L'anno prima era potente, spensierato e fresco. Ma era cambiato. Triste, malato e assente.

Appena Silente congedò tutti, Ophelia si alzò rapidamente. Si fece largo tra la calca di studenti mentre cercava di raggiungere il ragazzo biondo che camminava a pochi metri davanti a lei.
"Draco" disse mentre gli afferrava il braccio.
La scrutò con un'espressione annoiata: "Sputa il rospo". Doveva smettere di sfogare la sua rabbia su quella povera ragazza, lo stava solo cercando di aiutare, non c'era bisogno che reagisse così bruscamente.
"Io..." farfugliò, non sapendo cosa dire, "volevo solo dirti che mi dispiace".

Si guardò attorno per un secondo prima di trascinarla in un corridoio vuoto, ad un angolo di distanza da tutti gli altri. La prese alla sprovvista non appena la abbracciò strettamente. Le ci volle un momento prima di ricambiare il suo abbraccio.
Rimasero in silenzio per un po', ma non aveva bisogno di romperlo, era dispiaciuto ma non voleva semplicemente ammetterlo. Dopotutto si trattava di Draco Malfoy, non si sarebbe mai scusato.
Sospirò: "Draco..." si allontanò e gli mise le mani ai lati del viso: "Puoi dirmi tutto quello che vuoi, lo sai vero?"
Annuì mentre lei allontanava le mani dal suo viso, e lui dalla sua vita.
Ophelia sorrise dolcemente: "Mi dispiace di essere stata appiccicosa..."
Scosse la testa: "Non sei stata appiccicosa, non so perché l'ho detto".
Gli rivolse un sorriso triste e sospirò: "Tu m'as tellement manqué".
Draco trattenene un sorriso: "Tu m'as manquée aussi".
"Allora adesso siamo apposto?" domandò Ophelia, non volendo che fosse arrabbiato con lei.
"Certo". Si chinò e la baciò. Gli avvolse le mani intorno al collo, avvicinandolo a sé.
"Merlino, mi è mancato tutto questo" mormorò nel loro bacio, mentre le teneva stretta in vita.

-

Ophelia chiuse gli occhi mentre si sdraiava nel letto. Sapeva per certo che molto probabilmente Draco non le avrebbe detto cosa non andasse, e la cosa la infastidì.

~
Significato delle frasi in francese:
- La prima (tu m'as tellement manqué) significa "Mi sei mancato così tanto".
- La seconda (tu m'as manquée aussi) significa "Mi sei mancata anche tu".

yellow - D.M - 𝒕𝒓𝒂𝒅𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora