Capitolo trentadue: amore mio

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"Honey just put your sweet lips on my lips
We should just kiss like real people do"
- canzone: Like Real People Do di Hozier

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Ophelia acconsentì con quello che Hermione le stava raccontando, mentre camminavano nel corridoio. "Cosa pensi che dovrei fare?" domandò Hermione sospirando.
"Sinceramente, se fossi in te glielo direi". Ophelia scrutò Hermione.
"È quello che hai fatto tu con, ehm..." Hermione si trattenne per un attimo. Ophelia sapeva che i suoi amici non amavano particolarmente il fatto che stesse con Draco. "Draco? Oppure è stato lui a confessarsi?"
"Credo che alla fine sia stato da parte di entrambi. Ma è stato lui a baciarmi e a dirmi che gli piacevo, quindi lui ha fatto il primo passo" dichiarò mentre giravano l'angolo. "Forse se non vuoi dire a Ron..."
"Shh!" Hermione la zittì. "Potrebbe sentirci!"
Ophelia si guardò intorno mentre la gente passava davanti a loro: "Ma non è nemmeno qui".
"Non ancora" sbuffò Hermione.
Ophelia sollevò gli occhi al cielo. "Vabbè comunque, come stavo dicendo" continuò, mantenendo la voce bassa, "se non vuoi dire a Ron come ti senti in questo momento, allora potresti semplicemente farglielo capire con degli indizi. Oppure non farlo e vedi cosa succede".
"Ehi ragazze" salutò Harry, avvicinandosi a Hermione.
"Ehi Harry!" Ophelia gli sorrise, anche se smise immediatamente appena vide Draco dirigersi verso di loro. "Ehm... dovrei andare" dichiarò ai suoi due amici prima di andare incontro a Draco, sapendo che se non l'avesse fatto avrebbe probabilmente fatto lo stronzo con Harry ed Hermione.

"Ciao" lo salutò, fermandosi davanti a lui.
"Pensavo di averti detto che non volevo più vederti con loro" disapprovò mentre guardava Harry e Hermione passare davanti a loro.
Ophelia scosse la testa: "Posso stare con chi voglio". Sollevò gli occhi e incontrò il suo sguardo freddo. La sua mascella era serrata mentre la guardava torvo. Ophelia sospirò e gli afferrò la mano, giocherellando con i suoi anelli: "Vuoi andare al lago dopo che le lezioni sono finite?" Si servì della sua voce zuccherosa, facendo addolcire lo sguardo freddo di Draco.
Si schiarì la gola: "Scusa amore ma non posso".
"Ma è sempre così" la sua voce suonava quasi come un lamento. "Non siamo usciti per tutta la settimana".
Draco strinse i denti, aveva ragione. Poteva approfittarsene per fare una pausa da tutto quello stress: "Okay, va bene".
"Va bene nel senso che verrai al lago, o nel senso che sei d'accordo con me che non stiamo insieme da un po'?" domandò, guardandolo intensamente.
Draco ridacchiò: "Uscirò con te".
"Bien, je te vois plus tard" sentenziò sorridendo e lasciando andare la sua mano.
"À bientôt mon amour". Draco emise un piccolo sospiro, vedendo Ophelia allontanarsi per affrontare l'ultima lezione del giorno.

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Gli occhi di Ophelia sfrecciarono verso l'alto per osservare Draco, appoggiato ad un albero vicino al lago: "Scusami, sono in ritardo" dichiarò arricciando il naso.
"Non preoccuparti". Le prese le mani tra sue. Gli piaceva quando era così: dolce e amorevole, invece di freddo e maleducato. "Tu es belle" mormorò.
"Beh, vedo che sei di buon umore". Arrossì e gli sorrise.
"Perché non dovrei esserlo?" chiese inarcando le sopracciglia.
"Non lo so, è solo che ultimamente sei strano, ma va bene così". Si morse il labbro spostò lo sguardo verso il Lago Nero.
Gli occhi di Draco erano invece fissi su Ophelia, mentre stavano in piedi a circa quindici centimetri di distanza. Sentiva il suo cuore martellare più velocemente del solito, osservando come il sole le facesse brillare gli occhi azzurri. Ophelia lo guardò e gli rivolse un piccolo sorriso.
Non riusciva proprio a trattenersi. Si chinò e le schioccò un dolce bacio sulle labbra. Ophelia immediatamente si chinò su di lui, ricambiando il bacio. Draco le lasciò cadere le mani e le afferrò i fianchi: si meravigliò di se stessa quando lo avvicinò a sé prendendolo per il colletto della camicia, facendogli uscire un gemito dalla gola. Draco interruppe così la connessione con le sue labbra, cominciando a premerle piccoli baci sul collo.
"Mi dispiace di essere stato un idiota" mormorò contro il suo collo, con le labbra che sfioravano la sua pelle. "Meriti di meglio". Le sue parole vennero smorzate mentre iniziava a baciare lentamente il suo punto debole.

"Draco" sospirò, allontalandolo leggermente. "Non dirlo. Non screditarti in quel modo".
"Continui a farlo con te stessa tutto il tempo. Quindi che importanza ha se lo faccio io?"
Gli rivolse un sorriso triste e gli prese il volto tra le mani: "Perché so per esperienza che serve solo a farti odiare ancora di più te stesso, e poi non voglio che tu ti senta come se fossi solo o come se non fossi abbastanza buono. Perché non è vero, non sei solo e sei una brava persona".
I suoi denti affondarono nel labbro inferiore, ancora una volta. Avrebbe voluto che qualcuno le avesse detto quelle cose durante il secondo anno, quando aveva iniziato a dubitare di se stessa. Invece le persone la prendevano in giro, e lei rideva e basta invece di farsi valere come avrebbe dovuto. Ora era abituata a sentirsi sempre giù per questo. Draco era davvero riuscito a portare un po' di luce nella sua vita.

Draco le baciò la fronte e poi la guardò: "Voglio leggere quel libro con te".
"Quale libro?" domandò con una leggera risata.
"Quello babbano... quello che hai letto un sacco di volte" si fermò un attimo e aprì la bocca per parlare di nuovo, ma lei parlò prima che potesse farlo.
"Amleto?"
"Sì esatto". Poi le fece una 'confessione' senza volerlo: "Poi ne ho già letto alcune pagine l'anno scorso ma..."
"Aspetta, cosa?" lo interruppe. "Come? Credevo che fossi contrario ai babbani!"
Draco si sentì uno strano calore salire lungo il collo e invadergli il viso: "Ehm, io..." si schiarì la gola, "l'anno scorso, quando hai lasciato il libro a lezione di Astronomia, ne ho letto alcuni capitoli, ma soltanto perché ero curioso di sapere perché ti piacesse così tanto".
"Ma aspetta... che cosa dolce!" esclamò con un sorriso radiante, facendogli alzare gli occhi al cielo. "Posso darti la mia copia più tardi, se vuoi!"
"Beh, ho pensato che forse potremmo leggerlo insieme" propose con un'alzata di spalle.
"Va bene" disse dolcemente, alzandosi leggermente sulla punta dei piedi per dargli un piccolo bacio sulla guancia.

Sospirò e gli camminò intorno, per poi sedersi a terra. Draco fece lo stesso, appoggiando i gomiti dietro di sé e allungando le gambe; Ophelia si mise a gambe incrociate e iniziò a giocherellare con l'erba. Rimasero in silenzio per un momento, finché Ophelia non lo spezzò: "Hai paura?" gli domandò per caso.
"Paura di cosa?" chiese, inarcando le sopracciglia.
Ophelia fece spallucce: "Non so... Semplicemente il fatto che Tu-Sai-Chi sia effettivamente tornato e tutto il resto. La gente crede che ci sarà una guerra".
Draco trasalì alle sue parole. "Non lo so" mentì, in realtà era terrorizzato. "Tu?"
"Un po', sì" si morse l'interno della guancia. "Ma penso che andrà tutto bene, anche se, a dir la verità, durante l'attacco del Ministero ero un po' spaventata. Ma tutto questo è diverso, penso di aver capito quanto sia reale e seria la situazione di adesso".
Draco la guardò, si era dimenticato che fosse presente all'attacco. Non ne avevano mai parlato. Inoltre sapeva che Ophelia conoscesse la verità su suo padre, anche se non glielo aveva mai effettivamente detto. 'Ma ci avrà fatto caso?' pensò Draco. 'Forse non le importerebbe se le dicessi che sono anch'io uno di loro...' Ma scacciò immediatamente quel pensiero. Era troppo presto, non poteva ancora saperlo.

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Significato delle frasi in francese:
- La prima (bien, je te vois plus tard) significa "bene, ci vediamo dopo".
- La seconda (à bientôt mon amour) significa "a dopo amore mio".
- La terza (tu es belle) significa "sei bellissima". 

yellow - D.M - 𝒕𝒓𝒂𝒅𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora