Black magic

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Capitolo con bollino 🔴
Chi non se la sente può saltare

Il mio periodo fertile era iniziato. Mancavano solo tre maledettissimi giorni e poi il Cerchio si sarebbe riunito. In sostanza ero nella merda fino al collo.

Una fitta atroce nel basso ventre mi aveva svegliato nel cuore della notte, facendomi alzare in fretta e furia per correre in bagno, concedermi una doccia bollente che speravo sarebbe stata anche rigenerante e sperare che il mio odore non avesse svegliato dal sonno mezzo branco. Mi presi il mio tempo, cercando di placare il dolore e di tenere a freno il mio lupo che scalpitava per emergere e prendere il sopravvento, riunendo finalmente le mie due parti che per troppo tempo erano state separate. Inutile dire che non appena ero tornata in camera da letto, avevo trovato due enormi occhi rossi spalancati ad attendermi impazienti e smaniosi.

«Sei... Sei... Merda. Sento il tuo odore in modo così prepotente da farmi venire male alla testa e la tua eccitazione... Merda ancora...» Filtiarn era in fibrillazione, strano ma vero. Seduto sul bordo del letto, continuava a passarsi le mani sul viso e tra i capelli, come se questo avrebbe potuto cambiare le cose o tranquillizzarlo in qualche modo. Lui sentiva il mio odore e io sentivo solo il suo. Il legame era forte, capace di stordirmi fino a quel punto, seppur non completo del tutto.
«Sono nel mio periodo fertile. Ogni lupo mannaro nel raggio di quindici miglia sa che sono in calore.» Ci tenni a precisare, perché se non ci fossimo occupati in quel momento della cosa, sarebbe stato un grosso problema per entrambi per un bel po' di tempo. Ed essere perennemente eccitata e bisognosa anche solo di una sua carezza non rientrava nei miei piani per i giorni a venire.
«Cazzo.» Si alzò in piedi di scatto, iniziando anche a fare avanti e indietro per la stanza. Io, nonostante fossi sovraccaricata dal dolore, dalla frustrazione del mio lican e dalla mia frustrazione sessuale, capì che dovevo prendere in mano la situazione, perché lui di certo non lo avrebbe fatto. Era troppo agitato, troppo impreparato a prendersi cura della sua compagna in un momento tormentato come quello che stavamo affrontando. Era abituato a stare solo, da tutta una vita lo era. Non potevo pensare che cambiasse di punto in bianco per me, per noi. Il cambiamento vero richiede tempo, pazienza e molta calma.

Mi avvicinai a lui, dopo aver spento la luce del bagno e, con tutta la calma che avevo ancora in corpo, lo fermai posando le mie mani sulle sue braccia.
«Smettila.» Sussurrai, cercando di essere anche gentile, cosa assai difficile per me in quel momento. Il mio lican era un Alpha per genetica diretta, non potevo esimermi a lungo dal dimostrarlo, soprattutto se il mio compagno era un Alpha a sua volta e non voleva assecondarmi.
«Sapevamo che questo momento sarebbe arrivato. Dobbiamo farlo, non c'è altro modo, altrimenti uno dei due impazzirà e non saremo lucidi. E non possiamo permetterci che ciò accada.» Diedi voce ai miei pensieri, certa che fossero anche i suoi. Gli occhi di Filtiarn si incastrarono nei miei, facendomi avvampare come una quindicenne alla prima cotta adolescenziale. Dio mio ero messa male, molto molto male. Leigh riprenditi per Dio!

«Sai meglio di me quanto è importante che nei prossimi giorni noi due siamo concentrati al cento per cento. Non possiamo permetterci errori.» Non sapevo neanche io il perché stessi cercando di convincerlo in quel modo così esplicito, anzi mi dava quasi fastidio il mio comportamento. Forse era il mio lupo scalpitante a parlare, forse era l'astinenza degli ultimi anni che si era accumulata con il tempo, forse era il legame sempre più forte che mi impediva di ragionare lucidamente. O forse... Forse... Forse Filtiarn stava iniziando a piacermi più di quanto volessi ammettere a me stessa.
«Lo so.» Con ancora gli occhi incastrati nei miei, mi fece un sorrisetto sghembo, che si spense però un misero istante dopo.
«Ma?» Sapevo che c'era dell'altro sotto che lo tormentava. Il suo cambio di umore costante ne era la prova, senza contare che lui, essendo il signore dei lupi, aveva per la testa sempre molte, molte cose.
«Ma non era così che volevo succedesse.» Cosa? Ero senza parole. Il freddo, calcolatore, apatico e senza cuore signore dei lupi, il grande e grosso Filtiarn aveva a cuore la nostra prima volta insieme? Non potevo credere alle mie orecchie! E neanche ai miei occhi.

Lord of the wolvesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora