Lovefool

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Ero tornata in camera mia con l'umore sotto ai piedi. Scoprire di essere rimasta all'oscuro di così tanto, per così tanto tempo mi faceva sentire una vera cretina. Mia madre, prima di morire, mi aveva raccontato lo stretto necessario della mia vita e delle mie origini. Ingenuamente non ci avevo mai dato troppo peso, non ci avevo mai pensato davvero a quanto poco conoscessi la mia famiglia, di quanto poco sapessi sui miei nonni, su chi ero davvero. Buon Dio! Ero stata una sciocca! Una ragazzina adolescente che aveva pensato solo a se stessa, solo al suo dolore, solo al mio piccolo io, tralasciando tutto il resto e ora ne pagavo le conseguenze. La vita presenta sempre il conto da pagare, prima o poi ed il mio era appena arrivato.

Nonostante tutto, alle sette in punto ero pronta per presentarmi alla cena con il resto del branco. Non mi importava cosa avrebbe detto lui, il grande e grosso signore dei lupi, io ci sarei andata ad ogni modo.
«Vai da qualche parte?» Niente ciao, niente tutto a posto, niente di niente. Solo la sua solita ironia indisponente. Peccato che ormai ci avevo fatto l'abitudine e non sarei stata zitta. Era entrato nella stanza senza che me ne rendessi conto, come sempre del resto, ma non mi ero lasciata spaventare, o almeno non lo avevo dato a vedere troppo.
«Vengo a cena con te.» Un piccolo sorrisetto compiaciuto comparve sul mio viso, non appena vidi la sua testa scattare nella mia direzione. Lo avevo sorpreso, gente! Un punto per me.

«Tu non vai da nessuna parte senza il mio marchio addosso.» La sua voce era così bassa che, per un attimo, pensai stesse ringhiando veramente. Lo avevo proprio fatto arrabbiare... E non avevo ancora finito. Sogghignai fiera di me stessa a quel pensiero.
«Marchiami.» Quella sera, dovevo ammetterlo, ero particolarmente coraggiosa e anche completamente rincretinita, complici anche tutte le informazioni che Connor mi aveva dato quel pomeriggio. La mia testa era così piena di conoscenza su di me, su di noi, che sarebbe potuta scoppiare da un momento all'altro.
«Cosa?» Un sopracciglio perfettamente inarcato e uno sguardo di puro stupore. In meno di dieci minuti, era la seconda volta che riuscivo a stupire il signore dei lupi. Incredibile, persino per me.
«Hai capito. Marchiami.» Ripetei per la seconda volta, avanzando di un solo passo nella sua direzione. Non sapevo fino a che punto volevo spingermi, ma Connor era stato chiaro: insieme avevamo un futuro, separati non avremmo avuto niente. Non ero arrivata fino a quel punto, sopportando tutto quanto, per poi arrendermi alla prima incertezza o alla prima difficoltà, eh no!
«Non lo vuoi davvero.» La voce era roca, quasi dispiaciuta, ma allo stesso tempo anche decisa. Filtiarn era come al solito impassibile, eppure riuscivo a percepire qualcosa del suo stato d'animo. Era agitato anche lui.

«Tu non sai cosa voglio Filtiarn. Tu non sai niente di me.» Lo fissai negli occhi, trasmettendo con il mio sguardo tutta la rabbia che provavo. Lui non sapeva niente di me, eppure mi aveva già giudicata ed etichettata a suo piacimento. Non ero euforica pure io di dover avere il suo marchio, ma era un qualcosa di necessario al momento, fiducia o meno.
«Tutto questo perché vuoi venire a una cena?» Scettico e poco irritato, mi squadrò da capo a piedi, trattenendo alla fine un sospiro. Di frustrazione? O di stanchezza? Non lo sapevo.
«Tutto questo perché mi sono rotta di rimanere chiusa in una stanza per tutto il giorno.» Avanzai di un altro passo nella sua direzione. Se la situazione non voleva prenderla lui in mano, avrei continuato a fare di testa mia, fino a quando non avrei ottenuto ciò che volevo, almeno per quella dannatissima serata.
«Questa stanza è molto grande e tu non stai qui dentro tutto il giorno.» Un sorrisetto inquietante gli comparve sul viso dopo quelle parole. Era ovvio che lui sapesse, ma sentirmelo dire in quel momento, proprio da lui, mi fece rabbrividire.
«Marchiami.» Per la terza volta, ripetei ciò che in un altro momento avrei rifiutato anche solo di pensare con ogni cellula del mio corpo.
«Mi odierai.» Era strano, sembrava quasi...triste? Non lo avevo mai visto così, sinceramente non lo avevo mai visto in altro modo che non fosse alterato o in preda alla passione per il legame che ci univa.

Lord of the wolvesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora