Epilogo | La leggenda

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La leggenda narrava che la Luna delle terre del Nord fosse di una bellezza unica e disarmante, capace di stregarti ed ammaliarti, piegandoti al suo volere con un solo sguardo. Ancora più fantastico però era il suo potere. Discendente del solo ed unico Fenrir, Leigh, compagna del Signore dei lupi Filtiarn, apparteneva alla specie dei capi branco. Ella apparteneva alla specie Alfa, con l'aggiunta dello stesso DNA del primo lupo mai esistito e quindi in grado di compiere cose mai viste prima.

Si narra che di altrettanta potenza e bellezza fosse il signore dei lupi, il solo ed unico Filtiarn, colui che aveva sterminato i non morti da solo, con la sua sola forza e astuzia. Il signore dei lupi si era guadagnato tale nome del corso degli anni, quando ancora la speranza di trovare la sua compagna di vita non era altro che un mero miraggio. Lui era il vero signore dei lupi dopo Fenrir, il vero erede, il vero re di tutti i licantropi.

Si narra che nel corso degli anni, molteplici furono le loro vittorie nel mondo soprannaturale, segnate soprattutto dal loro legame. Vigliavano e proteggevano con estrema cura tutto ciò che era magico, peculiare e che non poteva essere reso noto al resto del mondo. Loro erano due licantropi della specie Alfa che si appartenevano e che avevano saputo rendere fertile e floride le terre più aspre e desolate dell'intero mondo: le terre del Nord.

Così come loro erano forti, temerari e impavidi, allo stesso modo lo era la loro progenie, che cresceva sana e vigorosa nel corso degli anni. Sei figli maschi ed una sola figlia femmina. Tali e quali ai genitori eccellevano in tutto, con un patrimonio genetico del tutto fuori dal comune, che gli avrebbe garantito un futuro altrettanto peculiare e ricco.

Così come tutto era stato scatenato da quel ladro che aveva strappato dalla culla la bambina appena nata, così la leggenda si concludeva con l'agognata pace, ormai ripristinata. Le regole del mondo soprannaturale erano poche, ma ferree e severamente applicate da tutti, sotto la sorveglianza dell'attento e scrupoloso occhio del signore dei lupi, perché si sapeva bene che rischiare tutto ciò che si era costruito con tempo e dedizione, per un mero capriccio o una ripicca di sfida, non avrebbe portato altro che caos.

L'esito poteva essere solo uno, dopotutto: la fine. Devastante sotto ogni punto di vista e quasi del tutto impossibile da placare o arrestare.

•••

Quando ero solo una bambina, avevo visto morire la mia famiglia. Avevo osservato impotente la vita scorrere via dai corpi delle persone che amavo di più al mondo ed ero scappata. Con il cuore spezzato e tremendamente pesante di un dolore che non credevo possibile provare. Mi ero girata ed ero corsa via, senza più guardarmi indietro. Pregando e sperando di dimenticare ciò che i miei occhi avevano visto. Una preghiera e una speranza che non si sono mai avverate.

A distanza di molti anni, ancora oggi, non riesco a perdonarmi davvero per il gesto compiuto. Ero solo un'adolescente, ma capivo. Avevo di nuovo una famiglia, una famiglia tutta mia, ma nonostante questo il vuoto che il mio cuore aveva sopportato per così tanti anni, non era ancora stato colmato e, forse, non lo sarebbe mai stato. Mi ero chiusa in me stessa, rinnegando chi ero e cosa ero per così tanto tempo da essermi abituata a non essere davvero me. Solo con Filtiarn avevo di nuovo recuperato il mio vero io. Avevo finalmente capito chi ero e cosa volevo essere per me stessa e per la mia nuova famiglia, senza dimenticare mai però come ero arrivata dove ero.

Filtiarn mi aveva accompagnato in tutto, passo dopo passo, dimostrandomi in prima persona cosa significasse davvero essere il signore dei lupi e cosa ciò comportasse. Lui non era solo il capo, lui era il leader, il riferimento per eccellenza per tutti i membri del branco. Un faro, una guida, un consigliere che sapeva davvero cosa era meglio per tutti. A distanza di così tanti anni, posso solo ammettere a cuor leggero che, nonostante tutte le sfide della vita, non aveva mai sbagliato una scelta o un giudizio, mai. Ogni sua azione, ogni suo gesto, ogni sua risposta era sapientemente ponderata per rivelarsi sempre e comunque corretta.

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