Capitolo 16: Notte

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'Cause this is my game
And you better come to play
-Confident, Demi Lovato

RULA'S POV

Andare da Ryan era stato un azzardo? Forse. Ma ormai era tardi per tirarsi indietro.

Avevo vestito i panni di Juliet ed ero pronta a mangiarmelo a colazione quest'uomo, se solo avesse provato a farmi perdere di nuovo il controllo.

Stare con Daky mi aveva ricaricata e non volevo sprecare questa serata, quindi mi era passato per la mente di portare nuove regole a Conners, e eccomi qui alla fine.

Non mi aspettavo però di finire a guardarlo cucinare e trovarlo così sexy. Lui era l'ultimo che avrei dovuto guardare in quel modo. Niente giochi alunno-insegnante qui, dovevamo mantenere le distanze.

"Regola numero sette: vedi di usare le giuste precauzioni. Non ti terrò la mano mentre ti farai il test per l'hiv o mentre aspetterai l'esito di un test di gravidanza."

Cercai di buttarla sull'ironia, ma non si era mai girato a guardarmi mentre parlavo. Certo doveva stare attento a qualunque piatto stesse preparando, ma comunque. Avrei voluto dire che non era una scusa, ma la vera domanda era perché mi desse così fastidio.

Cercai di ricompormi mentalmente e andai a sedermi su uno degli sgabelli su un lato dell'isola, proprio di fronte a lui, anche se ora potevo vedere solo le sue spalle, e il suo sedere niente male.

Rimasi in silenzio per un po', nell'attesa o forse nella speranza che si girasse verso di me, mi chiedesse se andava tutto bene o facesse anche solo una battuta.

Ma niente. Non fece assolutamente niente, se non continuare a tagliare dei pomodori.

Cos'era cambiato da quella mattina? O anche solo da poco fa...

Basta. Ero io che volevo mettere dei paletti e ora mi lamentavo se erano troppo radicati?

"A meno che... le tue preferenze non siano altre" buttai lì cercando di essere discreta ma al tempo stesso incuriosita. Non sapevo quale fosse il suo orientamento sessuale o le sue preferenze per cui mi sembrava giusto in generale utilizzare dei pronomi che potessero riferirsi non solo al sesso femminile.

"E chi lo può dire..." rispose lui in modo enigmatico. Non stava confermando e nemmeno negando, interessante.

"Hai ragione, ti capisco, anch'io non mi limiterei solo agli uomini se non fosse che le donne sono così sveglie e di conseguenza più difficili da ingannare" dissi in modo scherzoso nonostante non fosse altro che la verità.

Non si voltò quindi non potei notare dalla sua espressione cosa ne pensava di questa rivelazione ma ero quasi sicura ne fosse rimasto interessato anche lui. Comunque non mi lasciai portare fuori strada e tornai ai miei punti da esporgli.

"Regola numero otto: mai dormire con chi ti scopi"

Per un attimo mi sembrò quasi che si fosse irrigidito. Fu un momento. Talmente corto da sembrare quasi inesistente.

Vorrei dire che non me ne preoccupai ma fu invece proprio per quello che continuai, per ottenere qualsiasi altro tipo di reazione da lui.

"È una mia regola ferrea, non che la debba seguire alla lettera anche tu ma ecco, diciamo che è un consiglio. Se volevi le coccole ti compravi un cane"

"È così un male per te stare un po' insieme dopo il sesso?" parlò finalmente, ma rimanendo comunque nella stessa posizione.

Non sembrava interessato alla regola di per sé, quanto a come la gestivo io.

𝑫𝒖𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 - il doppio o il nienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora