Capitolo 20: Notte

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Tell me if it's wrong, if it's right, I don't care
I can keep a secret, can you?
-Cool for the Summer, Demi Lovato

RULA'S POV

"Chiama gli altri e digli che non preparino niente per stasera, portiamo la pizza" dissi mentre svoltavamo l'angolo per avvicinarci a una delle nostre pizzerie di fiducia.

Io e Rikki dopo aver preparato i vestiti per quella sera, eravamo andate a farci un giro prima di arrivare a lavoro e cenare con gli altri, prima di iniziare il servizio.

Mi piaceva stare con lei e passare dei momenti più tranquilli rispetto alle solite nottate passate a ballare in pista. Non che non mi piacesse ovviamente, mi ero scelta io quella vita, solo che non volevo solo quello o stare con lei solo nei momenti divertenti.

Eravamo amiche fin da quando ci eravamo conosciute al nostro primo turno insieme al Baliur, da lì avevo capito subito che sarebbe stata una buona spalla, ma mi chiedevo sempre se io ero abbastanza da essere altrettanto per lei.

Con il tempo ero diventata più sicura di me e la mia seconda vita aveva fatto spesso uscire un lato più spavaldo e a volte strafottente di me. Ma la realtà era un'altra, prima del college e di alcune persone, ero solo una ragazzina che rimuginava troppo sulle cose e che vedeva la propria smania di controllo su ogni cosa, come una limitazione e non come un'opportunità.

Ma su quelle insicurezze ci avevo lavorato tanto da lasciare in un angolo quella bambina spaventata per diventare quella donna sicura che da sempre bramavo di essere.

C'erano però ancora delle volte in cui mi si insinuava nella mente il dubbio di star sbagliando tutto. Comunque fosse non facevo altro che silenziarlo subito e continuare per la mia strada, era finito il tempo in cui non mi godevo la vita.

Arrivate al locale Rikki mi diede una piccola spallata indicando Seth, prima di sparire nello spogliatoio.

Dall'ultima volta che avevamo parlato di lui, lei continuava a cercare di farmi notare ogni sua piccola mossa e cercare di farci avvicinare. Inutile dire che prendevo sul ridere quelle sue tattiche e a volte cercavo anche di farla cadere in qualche trappola, facendole credere che ci potesse davvero essere qualcosa tra me e Seth.

Mi avvicinai di conseguenza al ragazzo, il quale mi raggiunse per togliermi il peso delle pizze che stavo portando e appoggiarle sul bancone del bar.

"Grazie" gli sorrisi prima di togliermi il cappotto e appoggiarlo ad uno degli sgabelli.

Decisi di aspettare prima di mettere la divisa e aiutarli a finire di preparare le ultime cose per la cena.

Nel frattempo notai che Seth sembrava stranamente silenzioso quella sera, quindi cercai di indagare.

All'inizio fece perfino finta di non sentirmi quando gli chiesi se era tutto apposto, ma poi giocai le mie carte iniziando ad osservarlo con i gomiti appoggiati dall'altra parte del bancone rispetto a lui, con uno sguardo a cui sapevo non avrebbe resistito.

Quando mi vide girò subito lo sguardo dall'altra parte e si mise a cercare in un cassetto delle attrezzature. Dopo aver tirato fuori stirrer, strainer e jigger che non sarebbero serviti a nulla lasciati così in giro, si rese probabilmente conto che le sue azioni lo facevano apparire solo più sospetto, e tornò finalmente a guardarmi.

"Smettila di guardarmi in quel modo perchè non sei minimamente d'aiuto" mugugnò.

"In quale modo?" feci la finta tonta, cercando di aggrapparmi anche a questa piccolezza pur che lui parlasse e non si chiudesse nella sua bolla.

𝑫𝒖𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 - il doppio o il nienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora