Capitolo 38: Notte

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Ooh-ooh, so you wanna talk about power?
Ooh-ooh, let me show you power
I eat boys like you for breakfast
-Breakfast, Dove Cameron

RULA'S POV

Tornando a casa dal lavoro avevo avviato una chiamata doppia con Leslie e Kelly perchè non ero sicura fossero entrambi a casa e avevo raccontato loro della prima volta che avevo rivisto Devon a Chicago qualche giorno prima e di come quella mattina ci fossimo finalmente incontrati per parlare del nostro passato in comune.

Entrambi erano passati dal sentirsi delle vecchie pettegole affamate di gossip al dirmi come fossero felici che questo cerchio si fosse finalmente chiuso. Avevamo parlato poi anche di come Kelly avesse deciso di imparare una nuova lingua solo guardando serie tv mentre Leslie si lamentava in continuazione di lui e si preparava a stilare nuove liste su quale lavoro potesse essere il migliore per lei, e sapevo che segretamente le stava facendo anche per Kelly.

Dopo qualche altra chiacchiera alla fine ci salutammo con la promessa di risentirci presto e subito dopo avviai un'altra chiamata, questa volta con Seth.

"Piccolo sole!" lo salutai entusiasta appena sentii un mormorio arrivare dall'altro capo del telefono.

"Weaver! Quale onore. Come mai mi hai chia...  Cosa vuoi?" e se anche lui era felice di sentirmi le cose cambiarono nel giro di qualche secondo perché probabilmente mi conosceva abbastanza da sapere che non stavo chiamando per un semplice saluto.

"Hai così poca fiducia in me?" non avevo comunque detto che l'avrei ammesso così facilmente.

"Juliet..." riprovò lui, questa volta con un tono che non ammetteva repliche.

"Ok d'accordo. Avrei un favore da chiederti, potresti sostituirmi stasera?" chiesi con un tono il più gentile possibile.

Alla fine avevo deciso di far prevalere la curiosità e accettare l'invito di Gabriele e sentire ciò che aveva da dire era l'unico modo di sfamarla. Ma prima dovevo sistemare alcune cose, come il turno di quella sera al Baliur che qualcuno doveva coprire al posto mio e visto che conoscevo gli orari di Seth sapevo che quella sera sarebbe stato libero e sperai vivamente che non avesse già preso altri impegni e decidesse di accettare.

Seguirono alcuni secondi di silenzio dove potei sentire chiaramente il cervello del mio amico mettersi in moto.

"Piccolo sole..." aggiunsi poco dopo con una voce calma per invogliarlo a dirmi di sì.

"Oh non fare quegli occhioni Weaver, perchè sì anche se non ti vedo posso percepire quello sguardo da cerbiatto che cerca di corrompermi" mi rimproverò.

"E ci sta riuscendo?" chiesi allora.

"Sì, Dio Santo!" lo sentii imprecare ancora su come non fosse giusto che avessi quell'ascendente su di lui e io sorrisi. Come si poteva non volergli bene?

"Ad una condizione" aggiunse però poco dopo. E in quel caso per quanto fosse possibile che mi chiedesse qualcosa di sconveniente, non potei non sentirmi almeno un minimo fiera di lui perché in fondo un po' avevo istruito bene anche lui.

"Tim stava cercando qualcuno che lo sostituisca questo weekend e visto che sono anch'io di turno, potresti prendere tu i suoi turni così potremmo stare anche un po' insieme. Che ne dici?" continuò.

L'idea non era così male e svagarmi al lavoro con lui mi avrebbe fatto solo che bene quindi accettai senza troppi convenevoli prima di salutarci nuovamente.

Prima ancora che potessi cambiarmi e riposarmi un po' prima di quella serata, mi ritrovai costretta in un'altra chiamata, o meglio una videochiamata, questa volta con Clare.

𝑫𝒖𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 - il doppio o il nienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora