Capitolo 29: Giorno

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Last Christmas I gave you my heart
But the very next day you gave it away
This year, to save me from tears
I'll give it to someone special
-Last Christmas, Wham!

RULA'S POV

Arrivata a San Francisco non potei fare a meno di respirare l'aria fresca di casa. La giornata di ieri aveva portato con sé tante novità, prima fra tutte la ragazza che si aggiungeva alla lista di chi conosceva il mio segreto adesso - lista che in poco tempo si stava allungando in maniera imbarazzante, vista anche l'idea iniziale per cui nessuno doveva venirne mai a conoscenza - eppure, per una volta, sentivo che ci fosse del buono in questo. Rikki e Daky erano le mie migliori amiche e sempre lo sarebbero state, ma Clare ad oggi rappresentava quell'amica che ti conosceva meglio di quanto tu conoscessi te stessa ed ero felice che fosse entrata nella mia vita, anche se non era iniziata nel modo migliore.

Mi aveva già mandato qualche messaggio da quando ci eravamo separate ieri, dopo tutte quelle ore passate insieme e sembrava sinceramente interessata a parlare di qualsiasi cosa con me, senza nemmeno che ci fossero in mezzo i grossi aggiornamenti che tanto agognava.

Il taxi preso all'uscita dell'aeroporto mi portò fino davanti casa, passando per tutte quelle strade in cui aveva avuto luogo la mia infanzia e la mia adolescenza.

Esitai prima di bussare alla porta, era stato un viaggio sfiancante, come tutte le altre volte d'altronde, e volevo solo riposarmi un po', ma sapevo che questo non era contemplato per almeno le prossime due ore, quindi presi un respiro profondo e andai in contro al mio destino.

Quando la porta si aprì, rivelò il volto felice di mia zia Jasmine che non perse tempo a farmi cenno di entrare trascinando dentro la mia valigia. Solamente quando toccai finalmente il parquet di quella abitazione mi ritrovai stretta in un abbraccio.

"Sei arrivata finalmente!" esclamò staccandosi per prima dall'abbraccio.

"Sai che i vip si fanno attendere" sorrisi di rimando.

"Suvvia, sai che queste cose non vanno più di moda" rispose dandomi un piccolo schiaffetto sulla spalla.

Jasmine era la sorella di mia madre ed era stata lei a crescermi quando i miei genitori erano morti in un incidente stradale. Non aveva avuto figli e aveva cresciuto me come se io lo fossi stata. Certamente non era quel tipo di madre che ti svegliava con una colazione calda in tavola, anzi era più una di quelle che dovevi tirare giù te dal letto a forza, ma non avevo mai voluto che fosse diversa. Amavo che fosse più un'amica che una mamma, che si stendesse con me sul divano senza far nulla per ore e che le sue doti culinarie si fermassero a delle semplici uova sbattute in padella. Non era il modello ideale di madre e proprio per questo per me era perfetta.

Non era stato facile all'inizio trovare il modo di convivere come se fosse normale, perchè per quanto poi negli anni ci aveva sempre provato ad essere un buon genitore, lei era mia zia e aveva una vita prima di me e spesso mi sentivo come se io gliel'avessi rubata, anche se non era qualcosa che mi aveva mai fatto pesare.

Nel frattempo alle sue spalle arrivò anche Kevin, il suo compagno. Stavano insieme da anni, una decina, forse di più.

Si avvicinò anche lui per un abbraccio subito dopo che mia zia mi ebbe lanciato uno sguardo di ammonimento. Non potei rifiutarmi facendo qualche scenata come quando ero adolescente, quindi lasciai che mi mostrasse quell'affetto che aveva sempre cercato di darmi nonostante non ne avessi mai sentito il bisogno.

Non lo odiavo, ma non era nemmeno la mia persona preferita, ecco. Litigavamo spesso e in realtà quella era la parte divertente del nostro rapporto, perché mi aveva sempre permesso di parlargli in maniera cruda e mi aveva sempre risposto a tono, non rivendicando mai una qualche posizione all'interno della mia famiglia per cui avrei dovuto pormi un certo modo, e a me piacevano, le persone in grado di tenermi testa. In sostanza però lui non mi faceva impazzire, forse perchè in passato avevo sempre cercato di tenermi lontana da qualsiasi persona di sesso maschile dopo la storia di mio padre, ma non avrei mai negato che si trattasse della persona giusta per mia zia.

𝑫𝒖𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 - il doppio o il nienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora