Capitolo 41: Notte

114 4 0
                                    

Tell me why I get this feeling
That you really wanna turn me on
Tell me why I get this feeling
That you really wanna make me yours, ah
-motive, Ariana Grande

RULA'S POV

Quella stessa sera mi presentai a casa di Martin poco prima di cena felice di quell'invito, soprattutto perché dopo tutti i casini che stavano succedendo in quel periodo, passare del tempo con loro era come una boccata d'aria fresca.

Entrai nell'appartamento del mio amico dopo che lui mi ebbe aperto, subito lo abbracciai e gli sussurrai all'orecchio un grazie sincero perché inconsapevolmente, essere lì in quel momento mi faceva un gran bene.

Dopo aver posato il mio cappotto nell'appendiabiti di fianco all'entrata, mi guardai intorno e constatai che non erano ancora arrivati tutti.

Mi avviai quindi per il mio solito giro di saluti, iniziando da Estelle "Ciao cara, come va? Miseramente, come al solito?" chiesi citando la sua tanto amata Crudelia De Mon prima di darle un veloce abbraccio

"Direi più superbamente a pezzi" mi rispose con aria teatrale.

Risi appena e poi mi allontanai per non disturbare il suo lavoro. Si stava preparando per uno dei suoi spettacoli di drag che probabilmente avrebbe fatto più tardi quella sera dopo il nostro incontro.

Mi appuntai mentalmente di proporre più tardi di andare tutti insieme al suo spettacolo. Amava essere al centro dell'attenzione e più gente c'era più era felice e condividere uno di quei momenti in cui era al massimo del suo splendore con tutti noi sapevo che le avrebbe fatto piacere.

Intanto dalla cucina vidi spuntare Sunaina che veniva nella mia direzione con un bicchiere di rosè in mano. Adoravo quella ragazza.

Ci scambiammo due baci prima che lei mi porgesse il mio bicchiere.

Iniziai a sorseggiare un po' di quel buon vino prima che lei iniziasse a girarmi intorno.

"Piccolina, sai che perpetuare questo mito inarrivabile della donna perfetta in ogni circostanza è nocivo per tutte quelle persone più fragili che finiscono per essere influenzate da un'immagine esteriore che mostra qualcosa di assolutamente irreale rispetto alla quotidianità?" domandò mentre mi accarezzava i capelli.

"In realtà sono uscita così sfatta dal lavoro e sono venuta direttamente qui" risi al suo solito modo di approcciarsi alla vita esponendo il suo pensiero femminista.

"Ah allora sei solo una bomba sexy" dichiarò infine come se avesse risolto un grande problema mondiale.

Risi ancora più forte prima di sentire la voce di Ados provenire dal divano lì accanto: "Smettila di infastidire tutti con i tuoi sproloqui, Sun".

Dopo averla ripresa allungò le mani verso di me come incitamento a raggiungerlo.

Appena gli fui davanti mi tirò verso di sé finché non mi ritrovai seduta sulle sue gambe e stretta in un abbraccio.

Ados era un ragazzo alto e prestante e soprattutto all'inizio, avevo pensato che con il suo sguardo serio e concentrato incutesse timore. In realtà era proprio come un cioccolatino: non solo per il colore della sua pelle ma anche perché in realtà dentro custodiva un cuore ancora più dolce.

Si batteva per il clima come una belva ma al di fuori di quel campo era un timidone sempre in cerca di affetto.

Gli chiesi le ultime novità riguardo il malessere di questo mondo in maniera abbastanza melodrammatica solo per farmi riprendere da lui e permettergli di raccontarmi come stavano andando davvero le cose.
Mi divertiva istigarlo su quello che avrei potuto definire a tutti gli effetti il suo punto debole ed era ancora più bello poi sentirlo parlare con tutto il cuore su come fosse splendida la natura e di come noi la stessimo rovinando irrimediabilmente.

𝑫𝒖𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 - il doppio o il nienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora