Capitolo 27: Notte

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Three: Don't be his friend
You know you're gonna wake up in his bed in the mornin'
-New Rules, Dua Lipa

RULA'S POV

Preparavo cocktail alla velocità della luce per non pensare alla sfuriata di Charlene di quella mattina, con l'impressione che la prossima sarebbe stata rivolta a me.

Sembrava che ultimamente niente le andasse più bene, le bozze degli articoli venivano prontamente cestinate e le idee proposte dovevano arrivare ad avere solide fondamenta per non cedere davanti al suo diniego continuo.

In più quella stessa mattina avevo intravisto Ryan, il quale se ne stava fermo davanti alle urla del mio capo, per niente sconvolto, quasi si aspettasse che quel suo lato prima o poi sarebbe uscito fuori.

E lì alto, irresistibile e con quell'eleganza impeccabile lo avevo visto mentre appoggiava il suo sguardo su di me e quello non fece altro che ricordarmi la serata precedente, che per fortuna non era finita in modo compromettente, ma che ci aveva visti nuovamente più vicini di quanto mi fossi ripromessa.

Chiusi gli occhi, feci un respiro profondo e quando li riaprii tornai a servire i clienti.

***

Qualche ora più tardi, mentre stavo parlando con Rikki della nostra prossima giornata di shopping, si avvicinò al bancone una bellissima ragazza. Aveva la pelle color cioccolato, delle forme sinuose, dei capelli afro che avrei voluto assolutamente toccare se solo me l'avesse permesso e un sorriso che le illuminava il viso e che faceva percepire tutta l'euforia che sembrava provare.

"Ciao!" esclamò già su di giri.

Io e Rikki ci guardammo con un sorriso prima di salutarla a nostra volta.

"Cosa ti posso portare?" chiesi poi.

"Un cocktail!" disse in modo talmente serio da farmi credere che non stesse scherzando.

Risi leggermente per poi chiederle che tipo di drink volesse.

"Oddio non me lo ricordo" rispose con una faccia confusa, "Forse si chiamava Piña Colada o Caipiroska? Hanno i mirtilli questi?"

Prima ancora di poterle consigliare un Blueberry Mule o un Mojito ai mirtilli però tornò a parlare.

"No aspetta, non so se mi piacciono i mirtilli. Scusa" e prolungò l'ultima vocale.

Mi morsi il labbro per trattenere un sorriso fin troppo grande. Quella ragazza sembrava molto simpatica.

"Ti va se ti preparo io qualcosa?" proposi allora.

Mi fece un sorriso a trentadue denti prima di accettare.

Mentre versavo nel mixing glass gli ingredienti notai che la ragazza si guardava intorno curiosa, pronta a catturare anche il più piccolo dei dettagli.

Appena le appoggiai davanti il bicchiere avvicinò subito alle labbra la cannuccia e iniziò a bere. In pochi secondi era già finito.

Poco dopo sentii la stessa voce che cercava di chiamarmi.

"Scusa... ? Oddio scusa, non ti ho nemmeno chiesto il nome. Ma vorrei troppo bere un altro di questo... coso" sempre allungando l'ultima vocale cercò di avvicinarsi il più possibile al bancone per ricevere le mie attenzioni e non quelle di qualcun altro a cui probabilmente non avrebbe saputo dire che cosa aveva appena bevuto.

Glielo preparai e quando tornai di fronte a lei dissi: "Juliet"

"Questo cocktail si chiama Juliet? Sapevo dello Shirley Temple che riprendeva il nome di un'attrice ma non sapevo che ci fossero altri drink con nomi di persone" anche da brilla sapeva il fatto suo.

𝑫𝒖𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒚 - il doppio o il nienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora