Mercoledì, 3/01/2018
📍Londra, 🇬🇧
Infilai la chiave del mio appartamento nella toppa. Aprii lentamente la porta per evitare di andare a sbattere contro gli scatoloni sul pavimento. Spinsi con forza le valigie e le lasciai all'ingresso. Poi mi guardai intorno, sfinita dopo tutte quelle ore di volo: la casa era piena di scatoloni di ogni tipo e dimensione, tutti pieni zeppi di roba che aspettava di essere spacchettata e sistemata nel nuovo appartamento. Ma che dico appartamento. Quella in cui ci saremmo trasferiti io e Lewis era una reggia, in confronto a casa mia: una villa di due piani con un soggiorno e una cucina enormi e diverse camere da letto. Sicuramente troppe solo per noi due. Senza dimenticare, chiaramente, il giardino con annessa la piscina. Non capivo a cosa servisse tutto quello spazio, per me era decisamente sprecato, anche se, ovviamente, non mi dispiaceva l'idea di vivere in posto del genere. Speravo che accadesse il prima possibile, non per la casa in sé, ma per stare con Lewis, per far parte della sua quotidianità e lui della mia.
Sentii il cellulare vibrare nella tasca dei jeans.
Da: Lewis, 15:32
Vengo da te stasera?
Sorrisi.A: Lewis, 15:32
Forse è meglio di no...ci sono troppi scatoloni in giro.Nel momento in cui inviai il messaggio, lessi la data sullo schermo: 3 gennaio 2018. Mancavano quattro giorni al suo compleanno e non gli avevo ancora preso un regalo.
Da: Lewis, 15:33
Allora vieni tu da me.Gli risposi velocemente 'va bene' e mi misi a pensare a cosa regalargli. Per il mio compleanno mi aveva regalato un viaggio in Italia, ma anche se fossi riuscita ad organizzare una cosa del genere in meno di quattro giorni, non sarebbe stato un regalo originale. E, soprattutto, neanche lontanamente bello quanto quello.
Passai il resto della giornata a disfare le valigie e a rimettere a posto tutti i vestiti. In realtà, non sapevo se riporli nell'armadio o metterli negli scatoloni. Non avevo idea di quando ci saremmo trasferiti per davvero. Lewis continuava a dirmi che ci voleva tempo per portare tutta la sua roba da Monte Carlo e, chiaramente, con 'roba' non intendeva solo vestiti, scarpe, accessori, ma soprattutto la sua infinita collezione di automobili. E anche quella delle moto.
Il mio cellulare vibrò di nuovo.
"Ehi piccola, ho provato a chiamare Angela per chiederle una cosa ma non mi risponde. Sto per entrare in palestra e spegnerò il telefono, se ti chiama per sapere che fine ho fatto l'avvisi?"
"Sì certo, tranquillo. Ci vediamo dopo."
"Ti amo." Non mi sarei mai stancata di sentirglielo dire.
"Anch'io ti amo."
Neanche venti minuti dopo mi chiamò Angela. "Ciao Eve-" "Lewis è in palestra, per questo non ti risponde al telefono" la interruppi.
"Oh va bene, allora appena lo senti digli che non sono riuscita a mettermi in contatto con l'agenzia che si occupa del trasporto delle sue auto. Appena so qualcosa, lo avviso."
"Come non riesci a metterti in contatto con loro? Lewis non li aveva già chiamati?"
Ci furono dei secondi di silenzio. Senza nemmeno volerlo, Angela aveva confessato. "No, l'ha dimenticato. Ma è da stamattina che provo a mettermi in contatto con loro e non ci riesco."
Ero divisa in due in quel momento: una parte di me era arrabbiata con Lewis per aver dimenticato una cosa così importante, l'altra era preoccupata del fatto che ciò avrebbe potuto ritardare ulteriormente il nostro trasferimento.
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The interview||L.H.||
FanfictionA soli 24 anni, Evelyn ha tutto ciò che ha sempre desiderato: il lavoro dei suoi sogni, un padre amorevole e degli amici fantastici. La sua vita potrebbe sembrare addirittura perfetta, eppure lei si sente incompleta. Non ha idea di cosa le manchi fi...