Capitolo Ventitré

2.6K 85 21
                                    

Sabato, 5 agosto 2017

📍LA, 🇺🇸

Evelyn non ricordava molto della sera precedente. Solo una.
Il momento che avevano condiviso lei e Lewis in quel bagno del Providence.
Ricordava il desiderio negli occhi di entrambi, le mani di lui sul suo corpo e il modo in cui le gambe iniziarono a tremare quando Lewis la baciò.

Era sabato e quel giorno il padre avrebbe dovuto lavorare solo di mattina, iniziando il turno alle 11.

Kate invece era a lavoro e ogni tanto le mandava messaggi per sapere come stesse. Aveva notato qualcosa di diverso la sera prima, dal modo in cui le brillavano gli occhi, ed era sicura che quella luce non fosse dovuta al vino che aveva bevuto, almeno non completamente.

Evelyn scese, con fatica, dal letto e con un movimento deciso spostò le lenzuola, poggiando i piedi scalzi sul pavimento freddo.

Si guardò allo specchio. Dai pantaloncini del pigiama si intravedevano macchie rosse che facevano contrasto sulla pelle chiara. La sua mente riprodusse delle immagini della sera prima, la presa decisa e ferma di Lewis e le sue gambe che gli avvolgevano la schiena muscolosa.

Sorrise.

Poi aprí le tende delle finestre e uscì dalla stanza, ancora a piedi nudi.

Scese silenziosamente le scale, alla ricerca del suo cellulare che aveva lasciato da qualche parte in giro per la casa.

Un ronzio le risparmiò il fastidio di cercarlo e seguì il rumore appena udibile, cercando di capire dove avesse messo il suo telefono la sera precedente.

Lo trovò tra i cuscini del divano di pelle.

C'erano dei messaggi.

Da: Lewis, 00:17

Mi mandi un messaggio quando sei a casa, così non mi preoccupo?

Ebbe un tuffo al cuore. Si era preoccupato per lei.

Ne lesse un altro.

Da: Lewis, 00:24

Ti prego, rispondimi.

Da: Lewis, 00:27

Forse stai già dormendo. Beh, buona notte.

Ne era arrivato uno da poco e si affrettò a leggere anche quello.

Da: Lewis, 9:32

Buongiorno. Spero tu abbia dormito bene. Mi manchi.

Evelyn sentì qualcosa muoversi nel suo stomaco e il cuore le batté forte.

A: Lewis, 9:37

Scusa se non ti ho risposto ieri sera, ma appena arrivata a casa sono crollata. Mi manchi anche tu.

Non esitò nel mandargli quel 'mi manchi' perché era la verità. Le mancava.

"Buongiorno." La voce roca di Andy distolse Evelyn dai suoi pensieri. "Buongiorno, papà." Gli andò incontro, abbracciandolo.

"La mia bambina domani compirà 25 anni." Disse, sospirando poco dopo.
"Già, non sono più una bambina, no?" "Sarai sempre la mia bambina, invece. Anche quando ne avrai 50, di anni." Sentì un po' di nostalgia mista a tristezza nel pensare ad un futuro tanto lontano.

Furono interrotti dalla suoneria del telefono di Evelyn.

Guardò lo schermo. Era Lewis.

Guardò il padre, che le rivolse uno sguardo curioso. "È il ragazzo di ieri sera?" Lei semplicemente annuì, per niente sorpresa del fatto che sapesse già tutto.

The interview||L.H.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora