Capitolo Otto

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"Non mi avevi detto che saremmo entrate nel paddock." Evelyn era abbastanza confusa, teneva tra le mani il pass rosso che le aveva dato Rose poco prima.
"Questo non è niente." Rose aveva uno strano sorriso che fece confondere ancora di più la sua amica.

Il paddock era pieno di gente: c'erano meccanici ed ingegneri che correvano ovunque, giornalisti che cercavano di intervistare qualche pilota. Ed era il giorno prima della gara.

Rose camminava svelta, facendosi spazio tra la folla ed Evelyn la seguiva, cercando di non perderla di vista.
Poco dopo si fermarono davanti all' hospitality Ferrari e, tutto a un tratto, Evelyn si sentì mancare il respiro. Nel frattempo, Rose iniziò a frugare nella sua borsa, tirandone fuori altri due pass. Ma quelli erano i pass per l'hospitality Ferrari.

"Cosa-" Stava per chiedere a Rose perché si fosse fermata proprio lì, quando venne interrotta.
"Potremmo essere state invitate a seguire la gara dai box." Rose si guardò intorno, senza posare lo sguardo sul viso di Evelyn. Sapeva che avrebbe dato di matto.
"Stai scherzando?" Evelyn emise un suono strano, un urlo di gioia.
"No, non sto scherzando." Rose sorrise e incontrò lo sguardo dell'amica, incredulo e sbalordito.
"Non ci posso credere. Quindi tu mi stai dicendo che entreremo nei box Ferrari e seguiremo le prove, le qualifiche e la gara da lì?" Evelyn aveva gli occhi sbarrati e stava cercando, con ogni fibra del suo corpo, di restare calma.
"Esattamente. Ma penso sia meglio andare adesso." Rose le mise intorno al collo anche l'altro pass ed entrò nell'hospitality della Rossa, con Evelyn che la seguiva.

All'entrata c'era una ragazza vestita interamente di rosso, su cui spiccava il colore nero del Cavallino Rampante sullo sfondo giallo del logo.
Senza dire nulla, ma semplicemente leggendo i loro nomi sui pass intorno al collo, la ragazza le accompagnò ai box, dove il rumore delle monoposto era assordante.

"Sto ancora sognando, vero?" Evelyn era estasiata.
"Se vuoi ti do un pizzicotto."
"Ma come diavolo hai fatto? Non pensavo facessero entrare anche i giornalisti nei box."
"Beh, in realtà ho trovato un altro modo."
"Davvero? E quale?" Evelyn aveva ancora l'espressione confusa di quando stavano entrando nel paddock.
"Non hai bisogno di saperlo. Non pensarci e goditi questi due giorni, d'accordo?" Rose non le spiegò il motivo per cui erano lì, in quei box rossi, circondati da persone che correvano ovunque per far sì che tutto fosse pronto per la terza sessione di prove libere che sarebbe iniziata di lì a poco.

"Ho sempre pensato che fosse fantastico, ma vederlo dal vivo, è ancora meglio." Evelyn non ricordava bene quale fosse stato il suo ultimo GP vissuto dal vivo, ma sapeva che era stato bello, perché a casa aveva ancora delle foto autografate da alcuni dei suoi piloti preferiti.
Si fermò un attimo per ammirare ciò che la circondava, poteva sentire nell'aria la felicità e la positività dei meccanici ed ingegneri della Rossa.
La ragazza che le aveva accompagnate ai box, era ancora lì e le fece accomodare, dando ad ognuna un paio di cuffie per seguire la terza sessione di prove libere.

I risultati furono abbastanza incoraggianti: Sebastian Vettel era secondo, a soli 32 millesimi da Lewis Hamilton, e Kimi Raikkonen, l'altro Ferrarista, era quarto, dietro Valtteri Bottas.

Finita l'ultima sessione, Evelyn si tolse le cuffie e vide due persone, ovviamente vestite di rosso, entrare nei box, entrambe avevano casco e balaclava tra le mani.
Ad Evelyn non servì guardarli più attentamente per capire chi fossero.
Si girò verso Rose, che aveva ancora gli occhi sugli schermi davanti a lei, e le sussurrò qualcosa nell'orecchio.

Evelyn si girò nuovamente e vide i due piloti camminare verso di loro. Si alzò dalla sedia e Rose, notando i suoi movimenti, fece la stessa cosa.
Una donna bionda si avvicinò ai quattro.
"Sebastian, Kimi, loro sono Rose Hill ed Evelyn Brooke."
In modo impacciato, quasi buffo, Evelyn allungò la mano verso i due piloti, che ricambiarono la stretta.
Rose, a differenza sua, era molto più sicura di sé.

Dopo quell'incontro quasi imbarazzante, il tempo passò molto velocemente, e subito iniziarono le ultime modifiche alle vetture per affrontare le qualifiche.

Durante la prima sessione, la pioggia si intensificò sempre di più e tutti in quei box speravano che l'aumento della pioggia non incidesse negativamente sul risultato delle due Rosse. Ed infatti le qualifiche terminarono abbastanza bene: l'inglese della scuderia tedesca raggiunse la sua 67 pole position, seguito da Kimi Raikkonen, Sebastian Vettel e solo quarto l'altro pilota Mercedes che, per via della sostituzione del cambio, sarebbe partito dalla nona piazzola.

"Che ne dici se torniamo in hotel, ci facciamo una doccia e poi usciamo?" Propose Rose, prendendo la sua borsa per uscire dai box.

Quando furono entrambe nel paddock, Evelyn sentì qualcuno toccarle il braccio e si girò di scatto.

"Evelyn?" Lewis Hamilton era davanti a lei, con  la solita T-shirt bianca del suo team.
"Lewis." Evelyn si dimenticò per un istante di tutto ciò che aveva intorno ed incastrò gli occhi nei suoi.

Rose era abbastanza in imbarazzo ed Evelyn se ne rese conto quando la sua amica si schiarì la gola.
"Lewis, ti presento Rose." I due si strinsero la mano.
"Ti aspetto all'uscita." Disse ad Evelyn, poi si girò verso Lewis. "È stato un piacere conoscerti."

"Come mai sei qui?" Lewis ruppe quel silenzio che era diventato davvero pesante.
"Sono qui con la mia migliore amica."
Lewis le sorrise.
"Complimenti per la pole." Evelyn si congratulò e lui la guardò curioso.
"Grazie mille."
Era come se non riuscissero a smettere di guardarsi negli occhi, il mondo si era improvvisamente fermato.
"Ti sono piaciuti i fiori?" Evelyn ci mise un po' per capire a cosa si riferisse Lewis, e poi le vennero in mente quelle rose viola che aveva ricevuto qualche giorno prima.
"Come?" Chiese, ma entrambi furono interrotti da qualcuno.
"Lewis dobbiamo andare." Evelyn ricordò di aver già visto quella donna, era la sua PR.
Non ebbero nemmeno il tempo di salutarsi per bene, ed Evelyn restò lì, guardando Lewis mentre si allontanava, chiedendosi se fosse stato davvero lui a mandarle quei fiori.

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N/A
Ehilà!
Eccovi come promesso un nuovo capitolo! Spero vi piaccia e non dimenticate di votare e commentare per farmi sapere cosa ne pensate!!
Cercherò di aggiornare il prima possibile questa settimana, anche perché sta per iniziare la scuola e non so se poi riuscirò ad aggiornare frequentemente.

Alla prossima, xx

The interview||L.H.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora