Prologo

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Secondo un' antica mitologia greca e romana, Narciso era il più vanitoso, superbo ed insensibile giovane mai narrato.
Provava un amore così tanto immenso per se stesso, che disdegnava qualsiasi persona che provava affetto per lui. È crudele e famoso per la sua unica bellezza.

Secondo un indovino, egli avrebbe raggiunto l'età della vecchiaia "se non avesse mai conosciuto se stesso".

Quando Narciso raggiunse l'età di sedici anni, era un giovane di tale bellezza, che ogni abitante della città, uomo o donna, giovane o vecchio, s'innamorava di lui.
Ma Narciso, orgogliosamente, respingeva tutti.

Un giorno, mentre il giovane era a caccia, la ninfa Eco furtivamente seguì il bel giovane tra i boschi desiderosa di rivolgergli la parola ma ciò le era d'impedimento poiché, a causa di una punizione di un Dio, era costretta a ripetere ogni parola che le veniva detta.

Narciso, quando sentì dei passi, urlò "Chi è là?" , Eco rispose "Chi è là?" e così continuò finché la ninfa non si mostrò e corse ad abbracciare il bel giovane.

Narciso, però, allontanò sgarbatamente la ninfa, dicendole di lasciarlo solo.

Eco, con il cuore infranto, trascorse il resto della sua vita in valli solitarie, gemendo per il suo affetto non corrisposto, finché di lei rimase solo la voce.

Ma come ogni mito che si rispetti, il finale non è mai ovvio.
Nulla è certo sulla storia di Narciso ed Eco...e se fosse andata diversamente?

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