II

51.9K 1.3K 1.8K
                                    

Essere troppo prudenti può costruire anche uno svantaggio. Se una donna nasconde i suoi sentimenti con tanta cura anche all'oggetto amato, può perdere l'occasione di conquistarlo, e in questo caso sarebbe una ben magra consolazione pensare che nessuno ne ha saputo mai nulla.

-che leggi?- il borbottio di George interrompe la mia lettura mattutina.
Abbasso il libro dal naso -Orgoglio e Pregiudizio- dico sbrigativa, tornando a Jane Austen.
-è per la scuola?- continua, sorseggiando la sua solita tazza di cappuccino.
-esattamente- annuisco distratta, mentre una mano si posa leggera sulla mia spalla.
-dato che è il primo giorno ti accompagna George Lhena, che dici?- propone Jane.
-mh, va bene- finisco in un sorso il caffè e ripongo il libro nello zaino.

Credo di avere uno strano rapporto con la caffeina. Sono sicura di riuscire a bere almeno cinque caffè al giorno senza problemi, ma le mie occhiaie ne risentirebbero.
-Buon primo giorno, Alhena- Jane mi lascia un bacio sulla guancia, e io non mi sono nemmeno accorta di essere già sull'uscio di casa con lo zaino in spalla.

Tanto so già di aver scordato qualcosa, succede sempre. Da piccola Meredith mi ripeteva sempre "Alhena, riporta la testa fra noi comuni mortali o lì sopra gli uccellini te la beccano" e picchettava due dita sul mio capo.
Me lo ripete ancora, e come darle torto...la mia tentazione più grande è la distrazione, potrei distrarmi anche osservando un muro vuoto...noterei comunque qualcosa di particolare e su cui pensarci su.
-Oh no- sbotto in auto, ormai in moto e a metà strada.
-Che succede?- si spaventa George.
-la cravatta!- osservo la mia divisa scolastica, schernita di cravatta.
-Ah no, non torniamo indietro Lhena, siamo quasi arrivati!- sbuffa George
-si, infatti- rilasso la schiena sul sedile, iniziando a prepararmi mentalmente per rincontrare per il quinto anno di fila quei miei compagni uno più strano dell'altro.

A riportarmi il sorriso è la schiena riempita di ciocche rosse libere di Judit. Con una sigaretta in mano, ovviamente.
Spalanco gli occhi ricordandomi di essere in presenza di George, che non deve sapere che la ragazza che frequento da tutta la vita fuma.
-L-lasciami qui, devo..raggiungere un compagno di classe- ridacchio nervosamente.
-va bene, buonafortuna!- mi urla dietro, ma io sono già scesa e sto già raggiungendo Judit.
-Ehi rossa- puntello un dito sulla sua spalla, facendola voltare.
-Già di prima mattina?- sbuffo riferendomi all'ammasso di cenere fra le sue dita.
-meglio di qualsiasi colazione- scrolla le spalle, prendendone un grosso tiro prima di gettarla velocemente e ricomporsi, quando passa la prof.
Majer.
-Prof Majer- Judit china il capo, tenendo le mani dietro la schiena.
Io presso le labbra in una linea sottile, e quando mi accerto che la professoressa sia scomparsa lontano da noi, libero una risata fragorosa seguita da quella della mia amica.
-cazzo, ci mancava poco- dice con l'affanno.
-se non ti ha già visto- constato, notando qualche macchia di cenere sulla sua camicia bianca.
-cazzo- cerca di pulirsi, invano.
-Oggi ho un sonno tremendo! Jane mi ha praticamente buttata giù dal letto alle 6 e mezzo! ti rendi conto? Non mi sono mai alzata così presto- mi lamento stringendo fra le dita l'orlo della gonna.

Ma lo sguardo della mia amica è perso, nel nulla, le sue labbra schiuse e le sue pupille dilatate.
-Ehi- schiocco due dita davanti al suo naso, cercando di risvegliarla dallo stato di trans in cui è caduta.
Solo dopo noto il silenzio che ha fatto posto a un brusio fastidioso nell'atrio della scuola, e lo sgombro di una moto.
Seguo lo sguardo di tutti, per impigliare il mio nell'ultima persona che volevo vedere oggi.

Scende dalla sua moto sportiva, liberando i capelli neri dal casco. Una mano perfettamente curata e piena di anelli, passa fra le sue ciocche nere, scompigliando i capelli sulla fronte.
Gli occhi estremamente chiari si alzano sulla folla, non guardando nessuno in particolare. Le sue labbra carnose si alzano in un ghigno compiaciuto, che mi crea una sensazione di enorme fastidio alla bocca dello stomaco.
-è un miraggio, Lhena?- balbetta Judit, imbambolata.
-Purtroppo no- sbuffo, dando la schiena a quello spettacolo tutt'altro che interessante. Che avranno tutti da guardare? Chi è? Dio?

Fiori Di NarcisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora