XXXI

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Leggete le note a piè di pagina<3

Clarissa's pov

Tengo una mano in grembo, l'altra stringe la ceramica del water.
Rimetto tutto.

Poggio la schiena magra contro le piastrelle fredde del bagno, passandomi il dorso della mano sulle labbra.

Mi sento vuota, e mi va bene.

Mi sento bene, finalmente.

Oggi ho mangiato troppo, oggi nonna Dorothy ha esagerato a colazione.
Tutti quei pancake... mi sembravano così appetibili.

Osservo i miei polsi, accerchiandone uno fra le dita.
Di giorno in giorno riesco ad avvolgerli completamente con due dita.
Sorrido.

Non è mai abbastanza, lo specchio ogni mattina mi urla che potrei fare di più.
Quel bastardo mi sgrida ogni volta che può.
Mi dice che oggi avrei potuto evitare il dolce, che ieri ho esagerato con le lasagne e che potrei essere più bella di così, più magra, più perfetta.

E io lo accontento, accontento la parte malsana di me che vive nascosta da qualche parte.

Mi alzo cercando di non cadere sui miei stessi piedi, poi intavolando un sorriso finto, esco dal bagno delle ragazze.

Apro bruscamente il rubinetto dell'acqua, schiacquando via il nero che vedo sulle mani.
In realtà non c'è niente però.

Ieri, se non fossi scappata in tempo dal bagno della villa del festeggiato, Alhena mi avrebbe scoperto, e poi sarebbe andata a raccontare a tutti in giro il mio problema.

La porta si schianta rumorosamente, mostrandomi il volto dell'ultima persona che mi sarei immaginata di vedere qui.

La guardo dallo specchio, con fare annoiato.

La sua chioma ramata è sempre lucente, sempre al suo posto.
Gli occhi nocciola hanno qualche striatura verde e   mi guardano intensamente.

-Cosa vuoi?- mi volto sospirando.
-Da te? Nulla- scrolla le spalle, raggiungendo il lavandino al mio fianco.
-Non mi guardare così allora, gira i tacchi, rossa- sputo arcigna, mentre lei sorride malignamente.

Vado per andarmene, quando il nervosismo prende il sopravvento e mi porta a tornare indietro.

-Sai che c'è? Voglio capire perché mi odi tanto- sbotto.
Lei si volta lentamente, guardandomi da sotto delle sue ciglia folte.
-Non ti odio, mi stai solo sulle palle-
-Che è la stessa cosa-
-Pensa quel che ti pare- sbuffa.
-Invece io ti odio- mormoro.
Lei alza un sopracciglio.
-Come?-
-Ti odio perché dato che sai un segreto in più su di me, pensi di potermi tenere in pugno ma sai una cosa, Judit? Nessuno mi ha in pugno- sibilo seria, avvicinandomi.
In lei non c'è una traccia di timore.
-Pensi che dato che l'anno scorso mentre ero ubriaca siamo state a letto insieme, tu adesso possa usare questo contro di me? Ti sbagli-
continuo accecata dalla rabbia.

-Tu pensi che io ti dia tutta questa importanza, invece sei stata un'esperienza nuova, che non ripeterei mai più- concludo, mentre i suoi occhi hanno assunto lo stesso colore dei suoi capelli.

Vado per andarmene, quando le sue dita avvolgono il mio braccio, spintonandomi bruscamente.

-Pensi che me ne freghi qualcosa? Pensi di ferirmi dicendomi che mi hai usata?- ridacchia.
-Anche io ti ho usata, Clarissa-
-Già, ma tu hai tradito la dolce Evelyn- sporgo il labbro inferiore verso il basso.
Le sue dita affondano nella mia carne.
-Tienila fuori-
-Vedi di non ronzarmi intorno- slaccio il braccio dalle sue dita, abbassando la maniglia del bagno per uscire.

Alhena's pov

Il laboratorio di chimica è deserto.
La lezione è finita da almeno dieci minuti, gli alunni se ne sono andati e Judit non la vedo da stamattina.
Ha chiesto alla Campbell di andare in bagno, ma non è più tornata..

Fiori Di NarcisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora