LIII

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Non vi aspettavate il capitolo a quest'ora, lo so, vi chiedo scusa, ma ho avuto un impegno improvviso perciò l'ho pubblicato prima

I'm gonna fly like a bird through the night
Feel my tears as they dry

Credevo a mamma quando diceva che la vita è una ruota della fortuna, capita solo a chi ne ha abbastanza.
Difficile da credere, ma non è un dono per tutti. Solo per i pochi eletti che durante il loro trascorso hanno vissuto per come si deve.
Creare una vita è un premio, e alcune persone non possono neanche gareggiare.

Non dovrei nemmeno pensare a queste cose, ma di sicuro è il tipo di cose a cui si pensa quando ci si ritrova fra le braccia della propria amica incinta, mentre si sa che l'uomo che si vorrebbe accanto fino all'eternità può regalarti il cielo, il mare, le stelle, l'universo, ma non un ventre gonfio.

Siamo giovani. C'è tempo. Non è il momento di rovinarsi la festa.

-È meraviglioso- la mia voce appare come un flebile mormorio tremante. Vorrei che Evelyn sapesse quanto io sia felice per lei, ma non riesco a dimostrarlo.

-Mike ha deciso di tenerlo- slega l'abbraccio, mi fissa con occhi lucidi.

-E anche io. Credo.. credo di essere pronta, Lhena- tira su col naso, mentre io mi ritrovo ricoperta da uno spesso strato di cemento che hanno creato i miei muscoli.

-È meraviglioso-

-L' hai già detto- abbozza un sorriso, mordendosi l'interno guancia.

-Già, scusa.. io- prendo a strofinare i palmi sudati sul vestito, a fingere di essere imbarazzata e di essere almeno parzialmente contenta della loro decisione matura e saggia.

Hanno fatto grandi passi avanti, loro due, mentre io e Adriel eravamo persi a capire cosa ci stesse succedendo.

Mi chiedo perché per alcune persone sia facile comprendere e accettare ciò che si prova, mentre per altre sembra debbano affrontare un intero romanzo d'azione per farlo.

Mi sembra di aver scalato l'Everest, superato mille ostacoli, lottato contro chiunque per arrivare a questo punto.

Sollevo lo sguardo su Eve, che è di spalle a mimare qualcosa con le dita a Mike.
Mike mi sorride, mi fa un cenno con la testa e porge il braccio ad Evelyn.

-Dobbiamo andare, vado a salutare gli sposi- Si aggrappa al braccio di Mike, e li vedo dirigersi fianco a fianco verso la sala, con la testa sulla sua spalla e una mano sul suo fianco.

Il percorso degli altri sembra così facile, limpido.

-Hai gli occhi lucidi- Sobbalzo al suono della voce di Adriel, alle mie spalle.

Mi volto rapidamente, e ritrovo la pace dei sensi vedendolo appoggiato contro la porta del bagno, con le braccia conserte e lo sguardo assottigliato.

Mi incammino verso di lui, fissandomi i piedi.

-Che ti ha detto Mer?- chiedo in un sospiro, ferma davanti a lui.

Mi fissa per qualche secondo, poi si avvicina fino a ridurre le distanze e abbassare il capo sulla mia testa.

-Non cambiare argomento- le mani sui miei fianchi.

-Nulla. Ho parlato con Evelyn-
La nostra voce è un sussurro.

-Evelyn?-

-La biondina-

-Mh, quindi?-

Faccio una pausa, e sospiro contro la sua camicia.
Non voglio che capisca il mio malessere.

Fiori Di NarcisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora