Alhena's pov
Rimango lì, con le spalle schiacciate al muro e la sua mano ancora piantata accanto alla mia tempia.
L'altro braccio piegato a tenere il telefono sull'orecchio, lo sguardo serio sui miei occhi, come se stesse ascoltando quello che gli sta dicendo l'interlocutore mentre si perde nei miei occhi.Per quanto riguarda me, ho bevuto troppi shottini verdi per perdermi nei suoi.
Perché se c'è una cosa che ho appurato, è che per guardare i suoi occhi serve concentrazione, altrimenti ti perdi il bello.Invece la mia testa è impegnata a girare vorticosamente.
Però il suo profumo lo sento, eccome, ma non va a mio vantaggio perché adesso ogni singola cellula del mio corpo che voleva picchiarlo, vuole solo buttargli le braccia al collo e appropiarsi delle sue labbra.-Ne sei sicuro?- la sua mano si chiude a pugno contro il muro.
Mi perdo a percorrere il contorno perfetto delle sue labbra.
-Cazzo- sbotta, piegando la testa.
Il nostro contatto visivo si interrompe nel momento in cui chiude la telefonata e posa anche l'altra mano sul muro accanto all'altra mia tempia.Il capo piegato verso il basso, e non saprei interpretare questo momento se non come un momento di pura disperazione.
O sta solo metabolizzando la rabbia.
Liberando la bestia.
Increspando gli occhi di nero.
Perdendo il controllo.Sussulto quando un suo dito freddo si posa sul lembo di pelle scoperta dalla calza a rete sulla coscia, facendomi venire i brividi.
-Adriel- incespico, confusa.
Solleva lo sguardo sul mio, con urgenza, e vedo il buio.
-Ti porto a casa- il mio polso viene afferrato con veemenza e trascinato verso l'uscita.
-Che è successo?- riesco a balbettare, prima di controllare l'orologio e rendermi conto di essere le due e mezza di notte.
Non risponde, continua a trasportarmi verso l'uscita di fretta.
-Mi rispondi?-
La pelle del mio polso brucia a contatto con le sue dita strette.
Sembra nervoso, ed io troppo ubriaca per ragionare e lasciarlo fare.-Non voglio tornare con te. Sono venuta con Liam e gli altri- biascico, barcollando sui tacchi.
Sento caldo, c'è troppa afa in questo posto.
Si volta.
-Non farmi incazzare stella cadente non è il momento-
Un ringhio, occhi seri.Finalmente ci troviamo fuori.
Vengo sorpresa da una folata di vento gelido, e pianto i piedi a terra stringendo le braccia lungo il busto.
Osservo le sue spalle contrarsi e il suo pugno caricarsi di forza e colpire un cassonetto in metallo, che rovesciandosi crea un rumore sordo.
Balzo in avanti, e istintivamente afferro la sua mano fra le mie.
Il suo pugno è ancora serrato, le sue nocche grondano di sangue.
Il suo respiro è affannato, e capisco che non è in sé in questo momento.-Sei uno stupido- borbotto con voce impastata, mentre con le unghie afferro l'estremità del guanto in lana e inizio a ripulirgli il dorso della mano.
-Che stai facendo- la sua voce invece è affannata, dura.
-Ti pulisco- squittisco, concentrandomi sulla ferita.
Tira indietro il pugno, sospirando profondamente.
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Fiori Di Narciso
Romance💙In libreria dal 19 Novembre💙 è disponibile il preorder. Mito, realtà. Un filo sottilissimo a dividere due multiversi opposti. Alhena è una ragazza solare, intelligente, bizzarra e maldestra. Nella vita ha imparato ad indossare maschere e nascond...