Fiori Di Narciso

XIV

Alhena's pov

-Non se ne parla!- urlo esausta, dopo la settima volta che Adriel mi chiede, o meglio mi impone, di fargli questo dannato favore.
-Quanto sei infantile, cazzo. Che ti costa?- digrigna appoggiandosi agli armadietti.
-Fammi pensare- porto due dita sotto al mento -perdita di tempo, di dignità?- sbotto ovvia.
-Non te la tirare, non devi fare niente di esagerato- mi fa una smorfia.
-Niente di esagerato? Mi hai praticamente chiesto di capire se questo tipo si dopa, come diavolo dovrei fare?- urlo sventolando le mani in aria.
-Devi solo parlarci Alhena, si capisce subito se si fa di qualche sostanza- rotea gli occhi.
-Perchè non lo fai tu?- sbuffo.
-Perchè non posso! È il mio prossimo avversario e non avrei di che andarci a parlare, cazzo usa il cervello!- sbotta gesticolando.
-Perchè non mandi il tuo stupido amico Scott, allora?- tento.
-Ehi- si schernisce offeso Scott.
-Perchè tu hai una cosa che Scott e i miei amici non hanno- si avvicina lentamente a me, assottigliando lo sguardo.
Poi lo abbassa malizioso, e mi sento avvampare.
-Gli attributi femminili- si lecca il labbro inferiore.
Che sfacciato!
-Oh, sono sicura che le tue amichette ne hanno più in abbondanza- incrocio le braccia al petto.
-Loro si farebbero scoprire, tu sei una bugiarda nata- si abbassa alla mia altezza.
-Vuoi dirmi che sono intelligente?- sorrido trionfante.
-Voglio dirti che sei un'attrice nata, è diverso-
-Cosa dovrei dirgli?- mi arrendo.
-Non dire il tuo nome, non avvicinarti, non toccarlo e non farti toccare- sibila serio, contando sulle dita.
-Ma allora che devo fare?- ridacchio.
-Sedurlo con le parole ed estrapolargli informazioni se puoi, semplice- scrolla le spalle.

Mi acciglio inevitabilmente, è interessante che sia deciso sul fatto che devo usare solo le parole. Non avrei fatto nient'altro comunque anche perché non ne sarei capace.
-Ad una condizione- affermo decisa.
-Oh Cristo- sbuffa.
-Voglio essere ripagata- sibilo decisa.
Sul suo viso sgorga un'espressione maliziosa, lecca il labbro inferiore e sorride malizioso.
-Posso ripagarti in natura-
-Ma che dici!- urlo mentre lui scoppia a ridere.
-Che vuoi, nana?- si acciglia.
-Per un intero giorno devi rispondere a tutte le mie domande- alzo il mento fiera della mia proposta.
Finalmente avrò le mie risposte.
Lo vedo sorridere -affare fatto-

Qualche ora dopo ci ritroviamo nello stesso posto di quella sera. Siamo a ridosso del tramonto, e il cielo inizia ad esibirsi in una serie di giochi di luci meravigliosi. Il buio della notte si mischia alle ultime luci del giorno, creando un'atmosfera perfetta per la specie di piano proposto da Adriel.

In realtà lo faccio non solo per la mia ricompensa, ma anche perché per qualche assurdo motivo, mi incuriosiscono le possibili informazioni che potrei estrapolare al tipo.

-Seriamente? Un auricolare?- mi rigiro fra le dita quell'apparecchietto nero minuscolo.
-Ti dirò quando devi andare via, non durerà tanto- noto la sua espressione infastidita.
È come se desse fastidio più a lui questa situazione che a me, dev'essere proprio disperato per chiedere un favore alla sottoscritta, ma ci guadagnerei anche io quindi mi va bene...

Porto l'apparecchio all'orecchio, incastrandolo per bene.
-Mi senti?- la voce rauca e baritonale di Adriel arriva dritta nel mio orecchio adesso, e la sento tanto vicina da provare dei brividi in tutto il corpo.
Annuisco impercettibilmente.

Faccio qualche respiro per tranquillizzarmi e osservo la mia felpa chiusa ermeticamente dalla cerniera, sulla quale Adriel ha posizionato un minuscolo microfono.
Abbasso lentamente la cerniera, lasciando scoperto qualche lembo di pelle sopra il seno.
Così facciamo prima e questa situazione finisce.
-Che fai?- tuona Adriel alle mie spalle.
-Agevolo la situazione- scrollo le spalle.
-Mh- punta lo sguardo nel mio petto, assottigliando lo sguardo.
Poi si avvicina, riportando la cerniera al suo posto.
-Non serve, sei già scopabile così- sussurra contro il mio orecchio.
Avvampo violentemente e non ho il tempo di controbattere che le sue mani si poggiano sui miei fianchi e mi spingono verso la strada.