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Provo a restarti vicino ma scusa
se poi mando tutto a puttane.

🔴

Sospiro, poso le mani in faccia e mi copro il viso.

Non voglio vedere più nulla, né ascoltare più nulla.
Questa volta, non so proprio come ripararmi dall'uragano Adriel.

Sento il suo sguardo addosso talmente pressante che mi fa male la pelle.

-Ops, forse non dovevo dirlo. Vi lascio, stavolta si che dovete parlare-

-Vai Liam- mormoro.

-Aspetta. Ancora Mason? Non capisco..-

-Vai, ti spiegherò tutto dopo-
Voglio che finisca presto qualsiasi cosa stia per iniziare.

-Alhena- una mano si posa sulla mia spalla, serro gli occhi.

-Sparisci Liam- il tono serio, autorevole.

Apro due dita, lo guardo di soppiatto e lo supplico di non parlare, di alzarsi e andarsene.

Pressa le labbra, contrae i muscoli e in uno scatto scavalca la finestra sparendo nel pianerottolo.

Sospiro pesantemente.
Lui è troppo silenzioso.

-Hai due opzioni. O parli o mi metto in macchina e faccio parlare Taison. Scegli-
Lo vedo trattenersi, incrociare nervosamente le braccia e cercare di non scoppiare.

Lentamente scendo dalla finestra, e non mi curo della distanza che interpongo fra i nostri corpi.
In sé o fuori di sé, non mi toccherebbe mai.

-Qualche giorno fa ho incontrato Mason- inzio, lui fissa il pavimento con un'espressione truce in volto.

Non posseggo parole che lo possano tranquillizzare, sono preoccupata.

-Lui era..- inizio ad impasticciare le parole.
Psicotico? Fuori di sé? Ubriaco?
No.

-Se ha solo provato a toccarti io-

-Non mi ha toccata.- sibilo, lo vedo rilasciare un leggere sospiro, e tornare a fissarmi.

-Lui ce l'ha con te- sussurro, finalmente poso lo sguardo sul suo e leggo pura confusione.

-È stato.. è stato lui a sporgere denuncia contro il capannone- rivelo in un sospiro, e vedo le sue nocche stringersi sul suo gomito.

Stringe le labbra in una linea sottile e percepisco tutto il suo sforzo nel non perdere il controllo.

Eppure, sembra se lo aspettasse.

-E ha minacciato te di cosa?- il suo sguardo è puro fuoco, tutto il suo corpo è in tensione.

Non manca molto.

Mi guardo le punte dei piedi.
-Vuole un incontro. Se rinunci fa il tuo nome-

Continuo a fissare il pavimento, finché non sento uno sbuffo e una risata.
-Lo distruggo-

-Quello che ho detto io. Non credo gli importi, Adriel, lui sta solo giocando con il tuo problema. Pensi che non ti denuncerebbe lo stesso se gli facessi del male?- sbotto quando nel suo sguardo, leggo troppa convinzione.

No, l'incontro è l'ultima cosa che si farà.
Non si discute.

-E tu che c'entri?- sibila serio, mi ripianta al mio posto.

-È una questione di orgoglio maschile, credo, tutto qui. Non si farà nessun incontro, risolverò tutto io, parlerò io con lui e lo farò ragionare, voi due non-

Fiori Di NarcisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora