Capitolo 25

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La sosia di Alice un po' fuori di testa si trova alla gelateria che guarda da fuori l'interno tutta cissata. Ha proprio l'aria da bambina, come diceva Olivia.
Dal nulla inizia a ridacchiare e a recitare:< i topolini si affrettano ad arraffare il cibo per poi vedere il loro sangue uscire come gocce di vino > sorride in modo inquietante.
Una donna adulta si avvicina preoccupata alla sosia di Alice:< Si sente bene signorina? >
Lei era preoccupata non per la sanità mentale della ragazza, di quello non se ne era resa nemmeno conto, ma da fuori sembrava davvero si sentisse male e lei voleva aiutarla anche perché era un medico, soccorrere le persone era un po' il suo mestiere.
< La dolce farfallina si avvicinò incauta e andò incontro ad una fine infausta> continua a parlare per enigmi l'Alice folle.
La donna, che si era avvicinata con tanta premura e voglia di aiutarla, cominciava a sentire i brividi lungo la schiena per la paura della ragazzina mingherlina che, se guardata negli occhi, mostrava una pazzia pura, sembrava la follia fatta a persona.
La bionda prese per il polso la donna e la avvicinò a sé per poi posare i polpastrelli degli indici sulle tempie dell'adulta.
< E ora con il permesso della donna che salva intere famiglie mi precipiterò nel Paese delle Meraviglie >
Chiude gli occhi per concentrarsi ed entrare nella mente della povera malcapitata, però qualcuno interrompe il suo operato.
< Che diavolo stai facendo Alice? > prende il polso della piccola, la allontana dalla donna che scappa via il più lontano possibile da lei e la volta verso di lui.
< Il demonio continua a divertirsi con i suoi giochetti, ma presto verrà sconfitto con i suoi stessi trucchetti > assume un'espressione seria la sosia.
Sulla faccia del ragazzo si forma un mega punto interrogativo come pochi.
Sta per replicare, quando la vera Alice arriva sul posto e grida con una nota di preoccupazione per quello che potrebbe fare la sé folle al ragazzo:< PETER QUELLA NON SONO IO >
Pan si volta verso un'Alice, poi verso l'altra che saluta in modo infantile, ancora più confuso.
< Non è bello come scherzo > si irrita come poche volte.
< Piantala Peter, quella è una sosia, dovresti saperlo > lo rimprovera la sorella minore.
Lui dovrebbe saperlo grazie al loro legame, perché un sosia è solo un riflesso della persona che crea i cloni, ciò che capita al corpo originale non viene riportato sul riflesso.
< Ora si spiega il perché non la percepisco con il nostro legame e lei > indica l'Alice originale:< Invece la sento forte e chiaro > fa un sorrisetto da sfacciato.
Liv si tira una manata in faccia sconsolata, la sosia approfitta della distrazione per attaccare la sua inconsapevole creatrice. Cerca di posizionare gli indici alle tempie della vittima, ma viene fermata da un Peter non troppo contento:< Non toccare la mia piccola Alice > e la fa schiantare al suolo.
< Certe persone pensano di possedere qualcuno, in realtà lo usano pezzetto dopo pezzetto, uno ad uno >
< Alice devi assorbire di nuovo la tua sosia > ordina Liv alla ragazza accanto a lei.
La diretta interessata assume un'espressione come a dire "e come caspita dovrei fare?"
< Devi soltanto toccarla abbastanza a lungo e pensare al suo corpo che si dissolve nel tuo >
Ora Alice assume un'espressione del tipo "ma ti sei bevuta il cervello?"
< Dai è facile >
< Sì per te che hai secoli alle spalle di poteri magici > la ribecca la bionda per poi ripetersi che può farcela.
Corre dalla sosia, con una velocità a lei sconosciuta afferra il suo polso e stringe la presa. L'altra cerca di divincolarsi, ma invano infatti inizia a intravedere le sue mani e le sue gambe iniziare a dissolversi.

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