Capitolo 4

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Passano tre giorni da quando Alice non ha più il cuore. Ora non va più a scuola e non esce di casa primo perché si vergogna e secondo perché non vuole vedere Pan. All'inizio le aveva fatto una buona impressione, sapeva che non era il classico ragazzo baci e abbracci, ma non pensava che fosse così perfido, anzi peggio. Era stata una sciocca a rivelare tutta la sua storia. Eppure era sicura di potersi fidare di lui. Si vedeva che era piccola ancora, non aveva esperienza.
In questo momento è nel suo letto a fissare il soffitto. Indossa il suo bellissimo pigiama a mezze maniche e pantaloni corti azzurro.
Ad un certo punto qualcuno suona il campanello. Prima si stupisce perché nessuno le va a fare visita, poi realizza che hanno suonato davvero e poi si precipita ad andare ad aprire, ma non senza la sua pistola, presa in prestito dal cassetto di sua madre. Tanto lei non se ne fa più niente.
Apre la porta con la pistola davanti a sé e sulla soglia c'è un ragazzo poco più grande di lei, capelli biondi e corti, occhi azzurri ghiaccio e una cicatrice che parte dalla guancia sinistra e finisce su metà naso. È raccapricciante.
< Una bambina non dovrebbe maneggiare certe armi lo sai? > si prende gioco di lei il ragazzo.
< Chi diavolo sei? > domanda lei facendo finta che non abbia fatto quella stupida battuta.
< Sono Felix e sono venuto a restituirti questo > nella mano destra del biondo si trova il cuore della ragazza. Alice mette da parte la pistola e si riprende ciò che è suo con molta cautela. Non sapeva se pensare ad uno scherzo o meno. Magari non lo era.
Appena preso se lo rimette nel petto stringendo i denti per non urlare. Non è molto bello rimettersi il cuore.
Alza lo sguardo verso Felix e dice:< Grazie ora puoi andare >
Fa per chiudere la porta ma lui mette il piede in mezzo.
< Devi ringraziare il mio padrone > lo dice con un sorriso beffardo.
< E chi sarebbe? > domanda la ragazza avendo paura della risposta.
< Peter Pan è ovvio >
Alice spalanca gli occhi e un brivido di paura le percorre la schiena. Sapeva cosa significava questo:< Cosa vuole in cambio? >
< Per adesso che tu faccia la brava poi si vedrà >
< Allora portagli questo messaggio, Bimbo Sperduto. Digli che io troverò un modo per ucciderlo, può starne certo > lo guarda con odio puro ignettato negli occhi.
< Non dovrebbero essere più gentili le principesse? > domanda lui con un ghigno.
< Pan avrà la mia gentilezza quando sarà sottoterra, perché dubito che se la meriterà prima > sorride la ragazza.
< Io penso che invece me la meriterò prima e anche qualcos altro > afferma una voce alle spalle di Alice. Lei sa già di chi si tratta senza rivolgere lo sguardo all'interlocutore. Si tratta di Peter Pan.
< Sapete che c'è vi voglio entrambi fuori da casa mia. Via adesso > dice mentre si avvicina al ragazzo immortale. Allunga le mani verso la sua schiena e lo spintona verso l'uscita:< Non voglio più vedervi >
< Sarà difficile sai piccola Alice? Fai prima a diventare una vera psicopatica > afferma Peter.
< Ah ah ah, non sei divertente >
La cosa brutta era che aveva ragione, lei non si poteva liberare in nessun modo del ragazzo. E forse, cosa molto preoccupante e raccapricciante, lei ne era felice da una parte. Scosse la testa e riprese possesso delle sue facoltà mentali. Non deve nemmeno pensarle queste cose. Quel mostro aveva ucciso la sua famiglia. Non potevano esserci trattati o via di fuga. Niente amore e tenerezza. Ci poteva essere solo una cosa: odio. Ma sappiamo tutti che non è vero. Alice si sente attratta dal demone e Pan prova un particolare interesse per la sua vittima. Anche se cercano di nasconderlo. Il punto è che più reprimono i loro sentimenti più questi verranno a galla velocemente e alla fine esploderanno.

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