Capitolo 13

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Verso le sette Alice si sveglia di colpo. Il suo subconscio ha appena realizzato che non aveva messo la sveglia la sera prima, quindi andando nel panico si è svegliata di soprassalto per paura di essere in ritardo. È pur sempre un giorno di scuola.
Si toglie le coperte di dosso e pensa a quanto ha dormito. Un secolo come minimo, anche se non è la bella addormentata.
Va in cucina ancora un po' assonnata e si prepara la colazione, che consiste in latte con cereali e fette biscottate con nutella. Oggi ha deciso di fare una bella mangiata corposa. Chissà il giorno prima magari si era sentita male a causa di una carenza di zuccheri. Chi lo sa.
Comincia a mangiare e ad un certo punto qualcuno entra dalla porta tranquillamente giocando con un mazzo di chiavi. Alice lo guarda scioccata con gli occhi spalancati, non riesce nemmeno a urlargli contro o a emettere un qualsiasi altro suono o a prendere la pistola a pochi centimetri da lei.
< E tu che ci fai qui? Dovresti essere a letto > afferma Pan girando lo sguardo su di lei.
< Tu che ci fai con il mio mazzo di chiavi di casa mia? > domanda la ragazza indicando l'ammasso di chiavi che il ragazzo tiene in mano.
< Non potevo lasciarti in casa da sola mentre dormivi con la porta aperta > si difende lui.
< Hai la magia no? > inizia a sospettare che ci sia un'altra ragione.
< Va bene, volevo solo avere qualcosa di tuo nelle mani > alza le mani in segno di resa, accettando la sconfitta.
< Va beh, hai fame, vuoi da mangiare? > chiede lei mettendosi in bocca un pezzo di fetta biscottata.
< No, ma tu devi tornare a letto > indica con un cenno la camera da letto.
< Tu sei pazzo, non ci penso neanche per sogno, devo andare a scuola >
< Non credo proprio, devi riposarti e subito anche >
< Dottore mi sono riposata abbastanza > dice Alice mettendogli una mano sulla spalla.
< Visto che sono io il dottore come dici tu, decreto che non ti sei riposata abbastanza, mia piccola Alice, quindi muoviti, a letto! >
< Ma sto bene, non mi gira più la testa > ribatte lei
< Non importa >
< Non ci penso proprio > incrocia le braccia al petto.
< L'hai voluto tu >
Pan la fa girare verso di sé e la prende in spalla, per portarla verso il letto. Lei per il breve tragitto continua a lamentarsi del fatto che deve andare a scuola e che sta bene, ma Pan non ci pensa proprio ad ascoltarla. La lascia sul letto dicendo:< Non ti muovere, ti riporto la colazione >
Mentre sta per girarsi Alice ha già un piede sul pavimento, pronta per scappare via. Il ragazzo immortale fa un passo verso la cucina e lei cerca di correre via. Dico cerca, perché Pan la prende subito per la vita e la riporta nel letto. Alice nel frattempo urla:< NOOOOOO > sicuramente si sente fino all'altra parte del mondo.
Fa comparire la colazione nel letto della ragazza.
< Adesso tu te ne stai qui a casa, a riposarti, io devo andare a fare una cosa > dice Pan passandosi una mano fra i capelli che solo a vederli Alice avrebbe voluto spettinarli tutti. Deve essere fantastico metterci una mano in mezzo.
Prima che lei possa protestare il ragazzo immortale se ne va sparendo in una nebbia nera.

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