Capitolo 31

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< Oh Felix, ma perché non riesci a farti gli affari tuoi? > fa la sua comparsa Peter Pan, in mezzo alla stanza, con nonchalance:< Ti avevo detto che ci avrei pensato io >
Lo guarda davvero male, peggio dello sguardo che prima ha ricevuto da Alice. Il ragazzo immortale mette una mano sulla spalla del suo fedele braccio destro e lo fa scomparire chissà dove.
Alice spalanca gli occhi, per la preoccupazione dato che non sa dove lo ha mandato, potrebbe averlo trasportato nella bocca di un vulcano attivo per quanto ne sa, o magari tra le fauci di uno squalo. Al solo pensiero le vengono i brividi.
< Fallo tornare subito, dove diamine lo hai mandato? > si avvicina all'intruso e si impunta peggio di una bambina, ma Alice è una bambina, per poi iniziare a tirargli dei calci sugli stinchi. Lui sembra non sentire niente e non curarsene più di tanto.
< Cosa sei diventata? La sua custode? Appena gli succede qualcosa corri in suo aiuto, che cosa commovente, perché non vi fidanzate? > sputa acido, cercando di mantenere la calma.
< Non diciamo scemenze, dove lo hai spedito? > insiste lei.
< A casa, non è in pericolo > risponde visibilmente seccato.
< Meno male > tira un sospiro di sollievo, poi ripensa alle parole dette prima dal ragazzo:< Aspetta un attimo, non sarai mica geloso? >
Lui spalanca gli occhi e si volta dalla parte opposta rispetto la ragazza:< Sei ridicola >
< No, tu lo sei e ora fuori da casa mia > cerca di spingerlo, almeno di un millimetro, ma non ci riesce. Si è forse incollato con la super colla al pavimento della casa di Alice?
< Smettila > Peter ordina e, suo malgrado, la piccola ubbidisce a causa del maledettissimo legame al suo cuore:< Devi allenarti con la magia e si dà il caso che oggi io sia libero >
< Ah davvero? Non devi fare da insegnate a quella brutta strega con la mia faccia? > lancia la frecciatina la ragazza con una nota di gelosia ben distinta.
< Ora chi è geloso? > alza un sopracciglio lui.
Alice gonfia le guance e assume un'espressione un po' buffa, per lei invece sta facendo una faccia molto offesa.
Peter cerca di mantenersi serio e non scoppiargli a ridere in faccia:< Dai andiamo >

Arrivano in una radura, si sono teletrasportati, grazie ai poteri del ragazzo, non sono andati a piedi. Alice si guarda intorno, ma non riconosce niente, potrebbero trovarsi in mezzo al nulla.
< Dove siamo? > chiede curiosa, mentre si guarda ancora in giro.
< Siamo ancora sulla terra, ma non c'è vita per chilometri, così puoi allenarti tranquillamente, senza preoccuparti di poter uccidere qualcuno > passa a spiegare Peter.
< Ehi, non sono così pericolosa >
< Ti ricordo prima la tua sosia pazza e fuori di testa, oppure il tuo clone perfido? > la deride lui.
< Non sei divertente > lo guarda malissimo, ma a quanto pare la sua occhiataccia affinata per mesi e mesi non ha l'effetto sperato.
< Dunque, abbiamo scoperto che puoi invocare il potere degli dei e non è per niente male come cosa, ma se non impari a controllare questa tua capacità sarà del tutto inutile > afferma l'insegnante con tono serio e fermo.
< Vai sempre dritto al punto eh? >
< Odio i giri di parole. Ad ogni modo ora voglio che tu richiami di nuovo il fuoco infernale >
Alice fa una piccola risatina:< Scherzi vero? >
< Ti sembra che io stia scherzando? >
< Non ci riuscirò >
Partiamo già bene, siamo molto positivi.
< Allora staremo qui finché non ci riuscirai >

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