Capitolo 9

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Alice si sta preparando per andare a scuola. Si fa una bella doccia calda per cercare di dimenticare il brutto incubo della notte appena trascorsa. Si veste con una maglietta a maniche corte bianca, jeans blu, stivali neri e la sua solita giacca di pelle bianca. Quell'indumento Alice non lo vede come una normale giacca, ma come sua madre lo vede come un'armatura che la fa sentire forte e inviolabile. Tira su i capelli in una coda alta, mette un po' di lucidalabbra, indossa la sua bellissima collana con una rosa rossa in una teca, presa da ispirazione dalla bella e la bestia e si incammina verso la scuola.
Arrivata a scuola la prima cosa, pardon persona, che vede è Pan. Va verso di lui e il ragazzo le porge un sacchetto.
< Per me? > domanda la ragazza mettendosi una mano sul cuore facendo finta di essere commossa.
< Certo mia piccola Alice > risponde Peter con il suo solito sorriso sulla labbra da togliere il fiato.
Lei prende il sacchetto e ci trova dentro una bellissima brioches alla crema dall'aria e dal profumo buonissimo. Alice era strabiliata. Era la sua preferita.
< Come hai fatto a indovinare. Di solito le persone preferiscono il cioccolato >
< Sono Peter Pan, so tutto. E poi io ti conosco meglio di quanto pensi >
< Questo è inquietante, ne sei consapevole? > chiede lei con un sorriso.
< Ovvio che si, ma adoro fare questa impressione e so che tu adori il mistero, siamo fatti l'uno per l'altra >
< Certo dolce metà, adesso devo andare in classe, ci vediamo dopo > lo congeda lei, dandogli un bacio sulla guancia per poi scappare nell'aula di storia.
Passano due ore di lezione come niente, ma alla terza Alice sente una brutta sensazione, come se da un momento all'altro dovesse capitare qualcosa di brutto. Magari si sta facendo solo dei problemi mentali, ma se avesse ragione?
Allora chiede alla professoressa di andare in bagno e lei glielo concede.
Appena arrivata nella toilette femminile prova a chiamare sua madre. Facendo due calcoli è morta da abbastanza tempo, ora può parlare con lei. Se poi c'è anche suo padre tanto meglio.
Dopo qualche secondo entrambi i genitori le compaiono davanti. La prima a parlare è Emma:< Ciao tesoro, uh come sei cresciuta, come stai? >
< Ciao mamma, sto bene, senti volevo chiederti se mi devo fidare delle mie sensazioni >
< In che senso tesoro? > domanda incuriosita la madre.
< Beh ecco io ho una brutta sensazione per oggi, sembra che debba accadere qualcosa >
< Io mi sono sempre fidata del mio istinto Alice, era l'unica cosa certa della mia vita, perciò fidati anche tu > vuole abbracciare la figlia , ma il contatto tra vivi e morti non è previsto, perciò le passa attraverso. Entrambe ne sono rimaste deluse, ma cercano di non darlo a vedere.
< Avete finito? Anch'io voglio salutare mia figlia, con permesso > le interrompe Uncino.
Alice va verso il padre e lo saluta con una nota di nostalgia nello sguardo. Anche se non si ricorda minimamente cosa è successo durante il lasso di tempo tra la sua nascita e la loro partenza per l'Isola Che Non C'è, le mancano tantissimo sia il padre che la madre. Vuole abbracciarli, dare mille baci ad entrambi, ma non le è concesso. E la cosa la distrugge.
< Ciao papà, come sta andando tra voi? Tutto bene? Non state litigando vero? >
< Solo ogni tanto, ma niente di grave, tesoro, stai tranquilla >
< Va bene, allora ci si vede, io devo andare in classe >
Sta per uscire dal bagno, ma la madre la ferma.
< Alice aspetta. Devo dirti una cosa. Stai lontana da Pan ok? >
Alice si volta verso Emma e chiede spiegazioni.
< Ti userà solo, nonostante ciò che sei per lui, Pan penserà prima a sé stesso >
La figlia continua a non capire, ma prima di chiedere ulteriori spiegazioni entrambe le figure davanti a lei scompaiono.
Che cosa intendeva Emma? Cosa rappresenta Alice per Peter Pan?

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