Capitolo 16

157 9 4
                                    

Dopo pochi minuti Pan torna da Alice. Lei vorrebbe scappare via, o almeno urlare, ma non può farlo, dopotutto ha fatto un accordo. Ora è il momento di scontare la punizione.
Il ragazzo immortale con un ghigno sullo splendido viso angelico, posa una mano sul petto di lei e la spinge in profondità, all'interno del corpo. Alice si lascia scappare un gridolino di dolore. Quando la estrae le dita stringono il cuore rosso della ragazza. Alice si ritrova senza fiato. È come se si trovasse in un posto strettissimo senza alcuna finestra per prendere aria. È una sensazione terribile. Non ha nemmeno la forza di reggersi in piedi, quindi cade a terra in ginocchio, davanti a Pan. Cosa vorrà fare questa volta con il suo cuore? Ma poi, voglio dire, con tutte le persone che ci sono sulla faccia della terra proprio lui deve riuscire a prendere il suo cuore? Non poteva farlo qualcun altro? Perché deve essere legata ad un ragazzo così bipolare. Un secondo ride e si diverte davvero, quello dopo è crudele e senza scrupoli. Ma la coerenza dov'è finita?
Pan si piega davanti a lei mettendole un dito sotto il mento e la costringe a guardarlo negli occhi. Sulla faccia del ragazzo non c'è nemmeno traccia del pentimento, ma solo di piacere per quello che sta per fare.
Finalmente Alice riesce a vedere il Peter Pan che ha ucciso i suoi genitori, e vorrebbe tanto farlo soffrire, ma qui l'unica che si è spezzata è lei. Pan è riuscito ad abbassare tutte le difese di lei, e non come avrebbe voluto. Lo stava facendo con la forza, perfidia, crudeltà pura, proprio come un demone sanguinario. Lei invece avrebbe preferito che lo facesse piano piano con la bontà, la gentilezza, l'amore. Ma no, lui doveva fare tutto di corsa, non poteva aspettare.
< Guarda! > le ordina Pan. Tra di loro mette il cuore di Alice, stringendolo ancora tra le dita. Ad un certo punto il cuore da rosso diventa nero. Il colore scuro dura pochi secondi e poi torna chiaro. Alice lo guarda interrogativa. Non ha capito cosa ha fatto.
Pan si accorge dell'espressione sul viso della ragazza e passa a spiegare:< Con questo piccolo incantesimo, mia piccola Alice, farai tutto quello che ti dirò senza battere ciglio. Vedilo come un'asservimento >
< Quindi sei il mio padrone adesso? > domanda Alice con un filo di voce. Per lei è una cosa orribile, quando si tratta di Pan d'ora in poi non potrà più avere via d'uscita. Però ci deve essere un modo per far in modo che qualche volta non vada come vuole lui. Una scappatoia. Dovrà concentrarsi a volte, saranno pochissime, su un'emozione più forte del voler accontentare Pan. L'unica forza tanto potente è l'amore, ma qui le cose si complicano: Alice ha preso una cotta per il suo carceriere. Cuore stupido.
< Se vuoi metterla giù così sì > risponde Pan con un ghigno sul volto che promette solo guai.
< Perché lo fai? Vuoi ottenere così la mia fiducia? >
< Oh no, a quello ci arriveremo e sarai tu a darmela di tua spontanea volontà. Lo faccio perché è la tua punizione che durerà per sempre >
Per niente brutto. Alice in quel momento vorrebbe solo piangere dalla frustrazione.
Pan le rimette il cuore al suo posto e poi, prima di andarsene, le sussurra all'orecchio:< Ora sei mia, a tutti gli effetti >

Peter Pan 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora