13.

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Il sabato è diventato un momento così speciale, spontaneo, travolgente.

Mi sveglio col sorriso sulle labbra e l'adrenalina a mille.

Si lo so, voi lettori sarete anche stanchi, ripeto sempre le stesse cose, la mia vita è focalizzata sui sabati e su Louis, ma non è colpa mia. Forse.

Non vi sembra assurdo? Giustamente, vi starete chiedendo cosa, e ve lo dico subito. Il fatto che io trovi questo momento così speciale.

Sono un ragazzo che infondo non ha mai provato certe emozioni, e mi chiedo se Louis stia iniziando a farmi provare qualcosa.

Forse sono stupido a non averlo ancora capito, o semplicemente l'ho capito ma non l'ho ancora accettato, messo a fuoco.

La mia vita si è completamente incentrata su di lui, le mie giornate si basano su quello che fa Louis, ed io, sono ancora convinto di non provare nulla.

Bizzarro no?

Quindi ora, come ogni sabato, perché se non si fosse capito, oggi è sabato, esco di casa alle 17. Louis arriva sempre in anticipo, ma voi lettori sapete anche questo.

10 minuti dopo sono già nella mia aula, non ho la più pallida idea di cosa far suonare a Occhi Blu.

I brani da suonare sono infiniti, ed io non so mai quale scegliere, non so mai quale potrebbe catturare l'attenzione e l'interesse di Louis, anche se, a lui piace così tanto imparare cose nuove che anche un 'buon compleanno' catturerebbe immediatamente la sua attenzione. Fondamentalmente sono io quello complicato ed eternamente indeciso, non lui.

Quindi, dopo essermi tolto la giacca mi siedo al pianoforte, iniziando a suonare note casuali, ma comunque con una bella melodia.

E ripeto le stesse note per minuti interi, improvvisare non è il mio forte, e questa ne è la conferma, non saprei come continuare, che note aggiungere, e come rendere il tutto molto armonioso ed orecchiabile.

"cosa stai suonando?" chiede Louis, appena entrato nella stanza, col respiro irregolare, facendomi spaventare, è letteralmente arrivato dal nulla, ma si sfila la giacca e si avvicina a me.

Ha sicuramente corso "e tu perché correvi?" domando.

"sentivo le note dall'entrata, quindi ho iniziato a correre, provando a seguire la melodia per capire da dove arrivasse, ed ovviamente correvo per arrivare prima che smettessi di suonarle, speravo fossi tu" risponde sorridendo e si siede accanto a me.

"comunque sono note molto casuali" dico rispondendo alla domanda di prima e lui mi guarda.

"scherzi?" chiede ed io scuoto la testa.

"devi assolutamente scriverti queste note, possiamo creare qualcosa di molto bello" e dopo quelle parole, si alza e va a prendere un foglio pentagrammato ed una matita.

"ma Lou non dire sciocchezze, sono solo note molto casuali, non sprechiamo del tempo così" provo a convincerlo, ma Louis ritorna vicino a me, non si siede, e resta in piedi accanto al pianoforte.

"dettami le note" mi ordina poggiando il foglio sul pianoforte, e mi guarda con la matita tra le mani.

"tu sei pazzo" scuoto la testa, facendolo ridacchiare, e capendo che non si arrenderà, ripeto la melodia che suonavo fino a qualche attimo fa, per poi dettargli le note.

Così Louis inizia a scrivere, ed una volta finito ritorna a sedersi accanto a me, "ora io, suonerei le stesse note, ma meno gravi, tipo così" propone, iniziando a suonare le note dettate da me, ma nella parte centrale del pianoforte.

"sono perfette" ammetto sorpreso, non ci sarei mai arrivato. Louis sorride riprendendo il foglio per scrivere le note appena suonate.

Continuiamo così, a buttare fuori idee, e a fidarci uno dei consigli dell'altro, io di Louis, e Louis del mio istinto.

anonymous writer [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora