18.

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È mercoledì, sono a New York e sono le 11:28, sono arrivato stanotte, il volo dura solo due ore quindi potevo partire questa mattina, ma amo viaggiare in piena notte.

Poi ho passato il resto della giornata insieme a Louis, in modo da non farlo insospettire, ma immagino che al ritorno dovrò inventarmi qualcosa, visto che sto evitando i suoi messaggi da questa mattina, e me ne scriverà sicuramente altri dato che non mi troverà ne a casa, ne a lavoro.

Si, dovrò decisamente inventarmi qualcosa.

Ma comunque, ora è meglio non pensarci, oggi Harry non esisterà, e forse mi era mancata questa sensazione.

L'evento inizierà alle 12:30, quindi tra un'ora, e si terrà in una struttura a due passi dall'hotel che ho prenotato ieri, è stato abbastanza complicato.

L'azienda era a mia disposizione, volevano trovarmi l'hotel e pagarlo, ma dovendo nascondere la mia identità mi sembrava un po' difficile, quindi ho deciso di fare tutto da solo, senza creare problemi.

Era un bel po' che non ritornavo nei panni di Anonymous, sentire quella sensazione di gratificazione, vedere le persone presenti, lì per me, ed ogni volta mi domando se un giorno queste persone supporteranno anche Harry, oltre Anonymous.

Ma forse è un problema mio. Si, il mio successo è nato dall'essere assolutamente anonimo per chiunque, ma infondo loro mi seguono per i miei libri, per ciò che scrivo, per le mie parole, le mie idee, non per la mia maschera.

Scuoto la testa e ritorno alla realtà, afferro il mio computer e mi distendo a pancia in giù sul letto, apro i file del mio libro e riprendo la correzione.

Passo mezz'ora così, semplicemente a rileggere il mio libro e sostituire alcune cose, poi guardo l'ora e metto via il computer.

Vado in bagno e faccio una doccia, poi una volta finito, torno in camera a vestirmi, indosso un completo elegante nero con una camicia bianca.

Infilo la maschera nel mio zaino ed esco dalla stanza.

Arrivo alla struttura dopo 10 minuti, e sorrido immediatamente nel vedere un cartello all'entrata che informa le persone dell'evento.

Quindi entro, e seguo le indicazioni fornite: entrare e girare subito a destra ritrovandomi in un breve corridoio, per poi entrare nella penultima stanza a sinistra.

Tutto questo perché, la stanza ha due entrate, quindi entrerò dal retro, ed uscirò da quella principale, in modo da non essere visto.

Una volta arrivato, apro la porta e la richiudo alle mie spalle, poggio lo zaino sul pavimento e mi avvicino al tavolo, trovando una bottiglia di champagne con due calici, ed un biglietto.

"Speriamo di metterla a suo agio, e che sia tutto di suo gradimento, appena sarà pronto potrà raggiungerci nella sala principale.
-lo staff"

Accenno un sorriso e appoggio il biglietto sul tavolo, poi porto lo sguardo sulla bottiglia e la afferro, stappandola un'attimo dopo.

Ne verso un po' nel calice e lo bevo d'un fiato, poggio il calice sul tavolo, mi avvicino allo zaino e tiro fuori la maschera.

La rigiro tra le mie mani e la guardo per qualche secondo, per poi avvicinarmi allo specchio ed indossarla.

"beh, Anonymous è tornato" dico tra me e me, facendo rimbombare nella stanza la mia voce modificata.

Accenno un sorriso ed esco dalla stanza, incontrando subito dopo gli organizzatori dell'evento.

"Anonymous! che piacere conoscerti" parla la ragazza davanti a me.

anonymous writer [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora