20.

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Mi sveglio sentendo un peso contro la schiena. Pian piano mi rendo infatti conto di essere disteso a pancia in giù, senza la possibilità di girarmi.

"Lou" sussurro con la voce ancora assonnata.

Ma giustamente non da segni di vita.

"Lou" ripeto, alzando leggermente la voce.

"mhm" mormora.

"spostati da sopra di me che non riesco a girarmi" spiego.

Lo sento spostarsi dal mio corpo, trascinando con se le coperte, arrotolandosi in esse.

Mi giro e mi metto seduto stiracchiandomi, per poi ridacchiare nel guardarlo, è letteralmente avvolto nella coperta, riesco a vedere solo i suoi capelli.

Scuoto la testa e mi avvicino a lui, cercando un modo per infilarmi anche io sotto le coperte, e trovandolo solo qualche minuto dopo.

Lascio qualche bacio sulla sua spalla e poggio una mano sul suo stomaco sfiorandolo "sai vero che dovresti svegliarti?" chiedo e lui annuisce.

"sono già sveglio" mormora.

"ah si?" domando e lui annuisce di nuovo per poi girarsi verso di me e guardarmi.

Mi sorride, si avvicina a me, poggia la sua testa sul mio petto e la mano sul mio fianco.

"sveglissimo" ironizzo e lui ridacchia richiudendo gli occhi.

Io accarezzo i suoi capelli, ormai ci rinuncio.

Qualche minuto dopo alza lo sguardo verso di me e "non riesco più a dormire" si lamenta, ed io spalanco gli occhi.

Poggio una mano sulla sua fronte e "per caso stai male?" chiedo e lui ridacchia.

"idiota" risponde facendomi sorridere e lo abbraccio.

"tra circa mezz'ora chiameremo mia madre ed io non so cosa aspettarmi" dice restando col viso sul mio petto.

Continuo ad accarezzare i suoi capelli e "non pensare al peggio" lo incoraggio ed alza lo sguardo verso di me.

"penso sempre al peggio"

Così, poco dopo, chiamiamo il servizio in camera per farci portare la colazione, Louis ha mangiato un croissant, io invece della frutta, ed ovviamente, mi ha guardato male per tutto il tempo, rimproverandomi ogni 3 minuti "siamo in Francia e tu non stai mangiando dei croissant!"

15 minuti dopo aver finito la colazione, siamo entrambi più svegli e vestiti, ma di nuovo seduti sul letto.

Io con la schiena contro lo schienale del letto, e Lou accanto a me col mio computer poggiato sulle gambe.

"la chiamo?" domanda.

"si Lou, entro oggi" rispondo e lui, a quelle parole, fa finalmente partire la videochiamata.

In pochi secondi, la madre risponde, e mi si forma un sorriso sulle labbra nel vederla, è bellissima, e il modo in cui sorride a Louis attraverso lo schermo mi scalda il cuore.

"Lou! come state? tutto bene?" chiede e Louis annuisce.

"si mamma, tutto bene, tu invece? come stai?" domanda e lei gli sorride.

"tutto bene" risponde annuendo, poi sento come se il suo sguardo fosse finito su di me, anche se non sono del tutto nell'inquadratura.

Louis lo nota, infatti gira il computer verso di me "tu dovresti essere Harry" intuisce, sorridendomi.

"si, è un piacere conoscerla" dico sorridendo e lei ridacchia.

"dammi pure del tu" afferma "sai, ho sentito parlare molto di te" ed in automatico guardo Louis accennando un sorriso, facendolo arrossire, e sposta il computer riportandolo davanti a se.

anonymous writer [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora