14.

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È domenica, e stranamente Gemma ha una giornata libera, amo passare del tempo insieme a lei, quindi oggi la porterò alla SPA.

Per Gemma avere una domenica libera è quasi un miracolo, lavora tutti i giorni a qualsiasi ora, e appena finisce di lavorare passa il resto del suo tempo insieme ad Eva, direi che le serve una pausa.

Ora sono le 10, ed io mi sono appena vestito, quindi esco di casa e passo a prendere mia sorella, sperando sia pronta e non ancora in pigiama.

Indosso gli occhiali da sole, prendo le chiavi della mia auto, ed esco raggiungendo la vettura.

15 minuti dopo sono parcheggiato davanti al suo palazzo, e lei ovviamente non c'è.

Quindi afferro il mio cellulare per mandarle un messaggio, ma appena entro nella sua chat lei esce dal portone del palazzo.

Ha un ottimo tempismo.

Poggio il telefono nel porta bevande ed entra in auto sorridendomi "non sono in ritardo" afferma.

"sisi certo" ridacchio e si allaccia la cintura mentre io sono già partito.

"quindi dove andiamo?" chiede.

"a rilassarci un po'" rispondo e lei mi guarda.

"se mi stai portando ad uno di quei eventi dove gli scrittori parlano per tre ore del proprio libro, ti rilasserai solo tu" mi fa notare facendomi ridacchiare.

"pensavo ti piacessero" dico guardandola.

"preferirei guardare Eva spargersi il gelato su tutto il viso in una gelateria, e sappiamo entrambi quanto in realtà io lo odi"

Ridacchio scuotendo la testa e parcheggio indicando la struttura davanti a noi "ti ho portata alla SPA" affermo, e lei guarda immediatamente davanti a se per poi sorridermi, slacciarsi la cintura ed avvicinarsi a me per abbracciarmi.

"grazie" poi mi bacia una guancia e le sorrido.

"ti meriti un po' di relax" mi giustifico e scendiamo entrambi dall'auto.

"non so insieme a te quanto sia rilassante" dice facendomi spalancare la bocca e mi sorride.

"antipatica" faccio finta di offendermi e lei ridacchia entrando nella SPA.

20 minuti dopo siamo entrambi distesi su un lettino, con delle maschere sul viso e dei cetrioli sugli occhi.

"voglio restare qui per sempre" sussurra.

"non mi sembra una cattiva idea" ribatto.

"a casa mia questo silenzio non c'è nemmeno se sono da sola" sussurra ancora, con voce rilassata.

"questo dovrebbe farti capire che sei tu quella rumorosa" rispondo divertito, e non posso guardarla, ma so che mi sta fulminando con lo sguardo.

"sta zitto" mi rimprovera facendomi ridere.

Amo Gemma, amo tutto di lei, il suo essere antipatica, il suo essere incasinata, e il suo essere raramente gentile.

Gemma è così particolare, è come se vivesse in un mondo tutto suo, che consiste in lavorare e pensare alla sua famiglia, non esiste altro per lei.

E non è una cosa negativa, ci mancherebbe, ma molte volte dovrebbe prendersi una pausa dal suo stesso mondo, uscire dalla sua comfort zone, e godersi quello che c'è intorno a lei, anche se io non sono la persona più adatta per fare questi discorsi.

Sono il primo che ha paura ad uscire dalla propria comfort zone, e forse sto uscendo da essa solo grazie a Louis.

Anche se tutto quello che sto provando è talmente bello da spaventarmi un sacco, infondo sto ancora nascondendo la mia vera vita a Louis. Però non siamo così legati da poterglielo confessare, non penso di essere pronto, forse non lo sarò mai.

anonymous writer [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora