Novità in arrivo?

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Questo fine settimana ho deciso di andarmene a Sacrofano, ho bisogno di stare un po' con nonna Amalia e di riflettere. È qualche giorno che, con Claudio, le cose non vanno, precisamente è da una settimana che quasi non mi rivolge la parola solo perché mi sono lasciata sfuggire di essermi innamorata di lui. Lui, che si definisce cinico e anaffettivo, non mi ha mai detto di amarmi; gli è sfuggito soltanto una volta mentre facevamo l'amore. Era talmente eccitato che non deve essersi reso conto di quello che stava dicendo, infatti, non aveva mai più detto nulla di simile né io avevo mai più ripreso l'argomento, ma ...

... la settimana scorsa è toccato a me. Eravamo a casa sua, nel suo letto, facevamo l'amore, era tutto bellissimo, come sempre, con una passione e allo stesso tempo una dolcezza che mi facevano provare sensazioni quasi estatiche e così, senza che me ne accorgessi gli ho sussurrato "ti amo".

Si è irrigidito in un attimo, subito si è staccato da me come se avesse ricevuto un brutto colpo e da quel giorno, o meglio da quella notte, le cose tra noi sono completamente cambiate. Non sono più andata a casa sua né lui me l'ha chiesto; qui in Istituto mi evita il più possibile, non mi porta neanche più ai sopralluoghi ma preferisce Lara o Paolone. Si limita solo a correggere i compiti che mi assegna o a supervisionare le odiose ricerche che mi affibbia la Wally.

Non posso continuare così. Devo decidere cosa ne sarà di me, di noi. Lui non prenderà mai una posizione così ho deciso di farlo io e stasera, appena termina il mio orario di lavoro, prendo il treno e raggiungo la mia nonnina.

"Alice, vuoi un caffè?" – mi sveglia Lara dal torpore in cui sono sprofondata. Guardo lo schermo del pc senza prestargli attenzione, invece, lei che ha lavorato tutta la mattina ha bisogno di una pausa.

"Volentieri, Lara".

Ci avviamo verso la macchinetta del caffè e non appena mi ritrovo con quel bicchierino tra le mani ...

"Scusami Lara, mi viene da vomitare" e scappo di corsa in bagno per evitare di fare l'ennesima figura di merda davanti all'intero Istituto. Lara mi raggiunge immediatamente e mi trova ancora attaccata al water. Sto vomitando anche l'anima, credo di aver preso un brutto virus.

"Alice, tutto bene?"

"Diciamo. Credo di essermi presa un virus".

"Senti Alice, ma non è che sei incinta per caso?"

"Ma sei scema Lara? Come ti viene in mente un'idiozia del genere?"

"Beh, proprio un'idiozia non direi. Non credo che tu e Conforti abbiate solo dormito insieme in questi mesi" – e sghignazza alludendo a quello che immagina possa essere successo da qualche mese a questa parte a casa di Claudio.

"Lara ma sei seria? Prendo la pillola e poi siamo stati attentissimi. Claudio è sempre stato categorico. Niente coinvolgimenti e niente progetti a lungo termine. Figurati se avrebbe mai corso il rischio di diventare padre e poi ..." – sospiro e non riesco a continuare.

"E poi cosa, Alice?"

"E poi credo che tra noi sia finita. Hai visto come mi tratta da una settimana a questa parte. Neanche mi rivolge la parola e fuori di qui non ci siamo mai più visti" e un velo di tristezza cala sul mio volto già provato dal vomito.

"Ma è successo qualcosa tra voi?" – mi chiede Lara, stavolta non per il gusto di spettegolare ma perché sinceramente preoccupata per me.

"Non lo so Lara, non lo so. So solo che forse mi è sfuggito qualcosa che non doveva sfuggirmi. Sapendo com'è fatto lui, sono stata una stupida".

"Alice spiegati meglio, non ci sto capendo niente".

E allora le racconto quello che è successo una settimana prima quando, a casa sua, gli ho detto di amarlo.

"L'hai spiazzato. Non c'è altra spiegazione. Non se lo aspettava dopo averti detto che, per nessun motivo, ci sarebbero dovuti essere coinvolgimenti sentimentali. Comunque, Alice, forse un test di gravidanza dovresti farlo. Cosa faresti se ti accorgessi di essere incinta? Credi che potresti nasconderglielo? Fossi in te, prenderei il coraggio a due mani, andrei nel suo studio e gli direi quello che è appena successo. Poi deciderete insieme cosa fare. Se fossi incinta, sarebbe pur sempre suo figlio ed è giusto che lo sappia".

"Lara, come faccio. Claudio mi uccide se gli dico una cosa del genere".

"Fallo Alice, ascoltami per una volta" – e se ne va lasciandomi ancora in bagno a riflettere.

Resto ancora un po' chiusa in bagno a rimuginare sulle parole di Lara, in fondo ha ragione, non posso nascondere la testa sotto la sabbia. Se fossi incinta, lui dovrebbe saperlo, probabilmente mi direbbe di abortire ma io non lo farei mai, crescerei il mio bambino da sola anche senza suo padre. Mi sciacquo il viso, faccio un respiro profondo e decido di avviarmi verso quella che, ora, mi appare come la stanza del patibolo. Busso (sono sicura che lui è dentro, lo sento scaraventare la pallina da tennis contro il muro) e quando mi da il permesso di entrare ...

"Claudio, ho bisogno di parlarti. È urgente".

Non si volta neanche a guardarmi e mi dice di sbrigarmi perché ha quasi finito il suo orario di lavoro e lo attende un weekend di completo relax ... dove te ne vai Claudio? Senza di me ... forse c'è tuo figlio nella mia pancia e tu hai già programmato la tua vita senza di me, magari con un'altra.

"Stai tranquillo. Farò presto. Non ti farò perdere tempo. Volevo solo ..." – e mi blocco perché ho paura di continuare, ho terribilmente paura della sua reazione. Sarebbe capace di uccidermi con lo sguardo, lo so, ma devo farmi coraggio e parlare.

" ... volevo solo dirti che ... ecco ..."

"Alice, mi stai facendo perdere fin troppo tempo. Dimmi quello che devi dire e facciamola finita".

Le sue parole, di una durezza sconcertante, mi fanno riempire gli occhi di lacrime, lacrime che scendono lungo le mie guance senza che io riesca a fermarle ...

"Sei uno stronzo, Claudio. Ero venuta a dirti che, forse – e sottolineo la parola forse – forse sono incinta" – ecco l'ho detto. Ora mi aspetto di tutto. So che mi urlerà contro le peggiori cose ma doveva saperlo.

"Come incinta? Che significa? Alice, mi avevi detto che prendi la pillola. Non può essere successo. Non può, non può" – e si porta le mani nei capelli. Lo sapevo che non era una buona idea, avrei dovuto fare tutto da sola e informarlo solo se fosse stato tutto vero.

"Tranquillo. Volevo solo che tu lo sapessi. Innanzitutto non è sicuro e se anche fosse, stai tranquillo, non voglio niente da te ma non chiedermi di abortire perché non lo farò mai. Andrò via da qui così non sarai costretto a vedermi mentre tuo figlio cresce dentro di me e quando nascerà lo crescerò da sola".

"Alice ma che cazzo dici?" – mi urla contro e la sua rabbia mi fa tremare – "ti rendi conto di quello che dici? O ti diverti a farmi innervosire? Ma tu veramente credi che se fosse successa una cosa del genere io potrei chiederti di abortire? Ma per chi mi hai preso? Un figlio non è assolutamente nei miei programmi ma se esiste non posso fingere che non ci sia".

Lo guardo e mi sembra di scorgere il terrore misto alla preoccupazione nel suo sguardo.

"Hai fatto il test?" – mi chiede.

"No, ma non sono impazzita. Se sono venuta qui a dirti questo è perché poco fa sono dovuta scappare di corsa in bagno a vomitare. Ho buttato anche l'anima e solitamente non mi succede, neanche quando sono stressata"

"Ok, ascolta" – si calma e la sua voce, ora, mi appare rassicurante – "adesso usciamo di qui, andiamo a casa mia e facciamo questo maledetto test".

"Vedi Claudio, la differenza tra noi è proprio questa. Tu vuoi fare il test per sentirti libero finalmente, io lo farò per sapere se c'è una vita dentro di me. E comunque, grazie, il test lo faccio a casa mia. Da sola. Te l'ho già detto, non voglio metterti in difficoltà e non voglio niente da te. Mi avevi avvertita di non volere coinvolgimenti, sono stata una stupida io ad innamorarmi di te".

Sto per andarmene quando lui mi raggiunge e mi abbraccia da dietro, non me lo sarei mai aspettato da lui, nonostante tutto, è riuscito a stupirmi ...

"Alice, sono stato uno stronzo in questi giorni, lo so. Facciamo questo test e se c'è veramente una piccola vita dentro di te, affronteremo tutto insieme, io e te ... perché ... io e te ... funzioniamo Alice, funzioniamo!"

FUNZIONIAMO E POI ...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora