Un posto da favola

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Siamo a cena fuori come aveva proposto CC, devo ammettere che il posticino in cui mi ha portata è veramente niente male e, ovviamente, sono sicura che non appena metteremo piede a casa esigerà la sua ricompensa. Non ho ben capito il motivo di questa cena, lui mi ha detto che è per festeggiare la mia reazione alle provocazioni della Wally ma sono sicura che c'è qualche altro motivo dietro a tutto questo.

Il ristorante è immerso nel verde, è situato al centro di un immenso parco poco fuori Roma; è molto elegante e le sale sono ben rifinite. Ho letto che viene spesso scelto per ricevimenti e convegni di ogni genere proprio per l'eleganza delle sale e la raffinatezza del menù.

Claudio ha voluto che mi vestissi elegante e, appena ho messo piede qui, ho capito perché. Anche lui ha indossato lo smocking e quando l'ho visto non riuscivo a spiegarmi il perché.

"Claudio, sei sicuro che questo posto te l'ha suggerito Marco? Non credo che possa permettersi una cena in un locale del genere!" – gli dico sgranando gli occhi.

"E invece si, cara la mia signora in giallo. È stato proprio tuo fratello a suggerirmelo, non perché lo frequenta ma perché gli ho chiesto di cercare qualcosa di carino per noi"

Lo guardo interdetta, non capisco cosa voglia dirmi. Lui conosce un'infinità di locali e ha avuto bisogno della consulenza di Marco per scegliere un ristorante?

"Che c'è? Non ti piace qui?"

"Scherzi, è bellissimo. Solo che non capisco cosa c'entra Marco con tutto questo!"

Claudio mi sorride, è bellissimo quando mi sorride in questo modo così limpido; mi prende la mano che avevo allungato sul tavolo e, finalmente, si decide a parlare.

"Alice ... mi piacerebbe che ci sposassimo qui. Sai benissimo che non ci sposeremo in chiesa, sai come la penso ma ... vorrei che la cerimonia fosse comunque indimenticabile ... per noi ... per te che ci tieni tantissimo. Questo giardino potrebbe fare al caso nostro e abbiamo annessa anche la sala per il ricevimento. Volevo mostrarti un'anteprima di quello che ci aspetta. Marco conosceva questo posto per via di un servizio fotografico che ha realizzato da poco, me lo ha mostrato e ... mi è piaciuto. Tutto qui"

Non riesco a staccargli gli occhi di dosso. Voleva sorprendermi e ci è riuscito.

"Allora? Che te ne pare?"

"Che me ne pare? È fantastico e ... hai fatto tutto questo per me?"

Mi alzo e lo raggiungo dall'altra parte del tavolo per lasciargli un tenero bacio sulle labbra. Sono felice, sono sorpresa, non so neanche io come mi sento, vorrei che già fosse maggio per diventare finalmente sua moglie, ora, vorrei solo che mi chiedesse di avere un figlio e sono sicura che non riuscirei a dirgli di no. Per lui sono disposta a vincere tutte le mie paure. Non può succedere di nuovo. Meritiamo anche noi di avere un bambino da amare.

"A che pensi, Alice?" – mi chiede CC vedendomi immersa nei miei pensieri.

"Niente, niente"

"Alice? Quante volte devo dirti che le bugie non sai dirle? A che pensi? Con me puoi parlare"

"Stavo pensando che ..." – e mi interrompo perché ho quasi paura di esternare i miei pensieri.

"Che? Forza Alice, non temere"

"Stavo pensando che sarebbe bello se avessimo un bambino ... ora, per esempio, anche se non siamo sposati ... o forse tra qualche mese, ma sarebbe bello"

Vedo Claudio che mi guarda sorpreso. Dopo la perdita di Stella non avevamo mai più affrontato l'argomento apertamente, Claudio aveva accennato alla cosa solo dopo la proposta di matrimonio. Inconsciamente devo avergli fatto credere che non avrei mai più voluto provare ad averne uno e lui è stato molto sensibile, non ha mai fatto pressioni e non ha mai fatto riferimenti espliciti alla possibilità di diventare genitori.

Adesso è lui che mi bacia teneramente la mano e io sento già le lacrime affacciarsi nei miei occhi. Vorrei che questo momento durasse per sempre.

"Beh, se è questo che vuoi, possiamo provarci anche subito" – e lo vedo ridere e mi sembra bellissimo, più bello del solito – "e, ti giuro che con questo vestito non ci metterò molto ... una volta arrivati a casa!"

Claudio ha sempre la capacità di sdrammatizzare, so benissimo cosa significa anche per lui quello che gli ho appena detto ma so anche che non devo aver paura, tra poco ci sposeremo e qualunque cosa penseranno gli altri non sarà più un nostro problema.

"Alice, c'è anche un'altra cosa"

Ecco, cosa c'è ora che turba questo mio stato di felicità immensa?

"Sabato si parte, si va a Parigi. Dobbiamo definire gli ultimi dettagli del progetto prima di accogliere gli specializzandi da noi e spedire i nostri oltralpe ... magari la città dell'amore ci porterà fortuna" – mi dice abbassando il tono di voce e inarcando il sopracciglio con fare ammiccante.

Sorrido all'idea di un weekend romantico a Parigi. So benissimo che, terminata la noiosa parte lavorativa, avremo del tempo tutto per noi, tempo che CC saprà impegnare nel migliore dei modi e che io già sto pregustando. In questo momento non m'importa di niente, del progetto, della carriera, degli specializzandi, mi importa solo di noi e di quello che stiamo costruendo.

I giorni passano in fretta, oggi è venerdì. Siamo tornati presto dal lavoro per preparare la partenza per Parigi, abbiamo il volo alle 9 domani mattina e, conoscendomi, ho iniziato a preparare la valigia da un paio di giorni per non dimenticare nulla di quello che potrebbe servirmi.

Decido di andare a letto presto, subito dopo la cena, conoscendomi avrò bisogno di ore di riposo per essere carica domani. La parte organizzativa di questo progetto è molto faticosa e sicuramente non avrò tempo di riposarmi prima della serata parigina.

"Buonanotte" – dico a CC prima di dargli un bacio.

"Buonanotte, amore. Vedrai, sarà un weekend da favola"

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