Volevi solo portarmi a letto?

574 19 3
                                    


CAPITOLO UN PO' CALDO 🔥🔥🔥


Le ferie sono finite, purtroppo, e domani ci aspetta il ritorno al lavoro. Forse per questo non riesco a dormire, non riesco ad immaginare come sarà la mia vita da domani all'interno di quell'Istituto dove tutti mi hanno sempre considerata poco più che una nullità. 

La Wally mi detesta, Claudio non fa altro che rimproverarmi per la mia sbadataggine e perché ficco il naso in cose che non dovrebbero riguardarmi, l'unico ad avere un po' di considerazione per me è il prof. Anceschi, a parte, ovviamente, il Supremo ma dubito che dopo aver saputo che ho mollato Arthur mi consideri ancora degna di poter calpestare il pavimento del Sacro Tempio delle Umiliazioni. 

Come reagiranno tutti quando scopriranno che ora sto con Claudio? Come la prenderà la Wally? O il Supremo? Come reagirà quando scoprirà che Arthur l'ho mollato non per uno qualunque ma, praticamente, per il suo braccio destro?

Cerco di agitarmi il meno possibile per non svegliare CC che dorme beatamente. Fare l'amore lo rilassa e dopo riesce sempre a fare delle belle dormite, non prima di una lunga seduta di coccole che, devo ammettere, rilassano tanto anche me. Non avevo mai provato questo tipo di sensazioni. Lui è molto più esperto di me, conosce tante sfumature del sesso che io non sapevo neanche esistessero, forse perché non ho avuto tante esperienze e anche con Arthur non è che praticassimo più di tanto.

Mentre sono presa da questi miei pensieri sento che lui si è svegliato, si volta verso di me e mi dice:

"Alice, sei già sveglia? Non riesci a dormire?"

"Stavo pensando a cosa succederà da domani in Istituto, a come dovremo comportarci e a come reagiranno gli altri quando sapranno di noi!" gli rispondo con la mia solita ingenuità.

"Alice, in Istituto ci comporteremo come abbiamo sempre fatto, io sono il tuo professore e tu sei la mia allieva e gli altri non reagiranno in alcun modo semplicemente perché non sapranno niente di noi!"

Non ci posso credere, veramente ha detto quello che ha detto? Resto pietrificata dalle sue parole, per lui non conto niente. Mi ha usata, mi ha usata per allontanarmi da Arthur. Voleva solo portarmi a letto e io, come una cretina, ci sono cascata.

"Volevi solo portarmi a letto?" – gli dico quasi sibilando – "Volevi solo scoparmi, Claudio, dimmelo, volevi solo scoparmi?" gli urlo con tutto il fiato che riesco a far uscire dai miei polmoni.

Intanto mi alzo dal letto con indosso solo un paio di slip e una sua maglietta che uso a mo' di pigiama, voglio andarmene prima possibile da questa casa, non riesco a starci un minuto di più. Lui mi guarda sbalordito.

"Alice, dove stai andando?"

"Dove sto andando? Torno a casa mia, qui non ho niente da fare. Non voglio più avere niente a che fare con te. Mi hai usata. Che c'è avevi scommesso con qualcuno che saresti riuscito a scoparti la specializzanda di turno? Mi hai deluso, Claudio, mi sono fidata di te e ho sbagliato!"

"Alice, ma che cazzo stai dicendo? Ti rendi conto di quello che dici? E poi dove cazzo vai? Sono le 3 di notte!" – mi dice CC che intanto si è alzato dal letto e mi ha raggiunta nel salone – "Alice, non dire stupidaggini. Se avessi solo voluto portarti a letto, mi sarebbe bastata la notte del Congresso. Mi sarei tolto lo sfizio e amen. Non voglio questo da te, lo capisci? Quando ti ho detto che quella notte è stata importante sono stato sincero".

"Si, ma intanto non vuoi che si sappia in giro di noi. Ti vergogni? Claudio, ti vergogni di me, di noi? Hai paura di rovinarti la reputazione perché io non rispondo agli standard delle donne che ti sei portato a letto finora?"

"Alice, possibile che non lo capisci? Lo faccio per te. Cosa pensi che direbbe la Wally o Malcomess se sapessero di noi? Penserebbero che sei la solita raccomandata che si infila nel letto del suo professore per avere facilitazioni. Hai già dimenticato quali voci giravano su di te quando stavi con il reporter?"

Intanto si è avvicinato a me e mi sta abbracciando, mi abbraccia talmente forte che quasi non mi fa respirare. Io non riesco a guardarlo, so che se lo facessi, probabilmente, mi lascerei convincere e non è quello che voglio in questo momento. Ho bisogno di pensare. Ma lui, non demorde, mi solleva il viso con l'indice della sua mano e mi costringe a fissare i suoi occhi blu che tiene puntati costantemente nei miei. Lo sapevo, lo sapevo che avrei ceduto di nuovo, così mi ritrovo con le sue labbra incollate alle mie e la sua lingua dentro la mia bocca che mi provoca un'eccitazione immediata.

Sono eccitata, terribilmente eccitata, ho voglia di lui, ho voglia di sentirlo dentro di me. Gli sfilo la t-shirt e lui fa lo stesso con la mia; intanto, mentre continua a baciarmi appassionatamente, con l'indice della sua mano destra percorre tutta la mia colonna vertebrale provocandomi una scarica di adrenalina che fa aumentare ancora di più la mia eccitazione, sento di essere già pronta ad accoglierlo dentro di me ma lui vuole giocare ancora un po' nonostante sia visibilmente eccitato, forse anche più di me.

Mi prende per mano, mi riporta in camera da letto e mi fa sdraiare per completare la sua opera di seduzione. Mi sfila gli slip e io faccio lo stesso con i boxer. Avevo immaginato una conclusione rapida ma, invece, si diverte a torturarmi e a farmi soffrire. Sento le sue mani dappertutto, sfiorano ogni angolo del mio corpo come se fosse la prima volta; il suo tocco leggero mi fa vibrare e mi eccita sempre di più, specialmente quando raggiunge la mia parte più sensibile che si diverte ad accarezzare prima lentamente con movimenti quasi impercettibili e poi in modo sempre più irruento. Quando credo che la tortura stia per terminare lasciando il posto al piacere, si allontana lasciandomi con una delusione indescrivibile. Una delusione che dura un istante perché, ora, sento la sua lingua percorrere quasi interamente il mio corpo ... il collo, il seno a scendere fino all'ombelico e anche più giù.

"Ti prego, Claudio, basta, non resisto più. Ti voglio".

È sopra di me, lo sento ansimare da un po' ma, dopo questa mia preghiera, mi provoca un gemito quando entra con decisione dentro di me facendomi raggiungere la vetta del piacere in poco tempo.

"Allora? Credi ancora che volessi solo portarti a letto per scommessa?" – mi chiede mentre siamo abbracciati dopo questa seduta extra di sesso sfrenato.

"Claudio, io non so se ce la faccio a far finta di niente. Mi hai sempre detto che non sono brava a mentire e non credo che imparerò proprio adesso solo perché tu vuoi che ci nascondiamo".

Mi bacia sulla fronte come se volesse rassicurarmi ma io non mi sento affatto tranquilla. La prova del nove arriverà domani quando io, come tutte le altre volte, dovrò arrivare in Istituto da sola, per conto mio e soprattutto a distanza non troppo ravvicinata dal suo arrivo.

FUNZIONIAMO E POI ...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora