"Si può sapere dove sei stata tutto il giorno?"

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"Si può sapere dove sei stata tutto il giorno?" – mi aggredisce Claudio non appena metto piede a casa sua.

In effetti sono sparita per l'intera giornata senza dare segni di vita, sono uscita per un sopralluogo e poi mi sono trattenuta prima con Silvia che è tornata per qualche giorno da Milano e poi sono uscita a prendere un caffè con Einardi, mi ha invitata tantissime volte e non ho proprio potuto dire di no.

"Scusa" – gli dico, sperando che si calmi – "sono uscita per un sopralluogo e non mi sono resa conto del tempo che passava".

"Una chiamata potevi farla, no?" – mi dice sarcastico – "e poi quanto è durato questo sopralluogo? Si può sapere o chiedo troppo?"

"Beh, per la verità, terminato il sopralluogo, il PM mi ha invitata a prendere un caffè e, questa volta, non ho potuto dire di no!"

Avrei fatto meglio a starmene zitta perché non appena sente il nome di Sergio Einardi, CC va su tutte le furie.

"Sei stata con quello? Siete stati da soli? Alice, dimmelo, siete stati da soli?"

"Era solo un caffè, Claudio, perché ti scaldi tanto?"

"Era solo un caffè ... certo ... come no. Ti rendi conto di che ore sono? Sono le 9 e non sapevo dove fossi finita. Ora scopro che ti stavi divertendo con quello stronzo?"

"Ehi ... frena, frena, Conforti, non ti permetto di fare queste insinuazioni"

Claudio mi guarda inviperito, fatica a restare calmo. Ho paura di una sua reazione spropositata.

"Perché non mi hai avvertito? E soprattutto, perché avevi il telefono spento?"

"Non ti ho avvertito perché non mi sono accorta del tempo che passava e poi non dire scemenze, lo sai che ho il telefono sempre acceso".

"Ah si? Sei sicura? Guarda che ti ho chiamato almeno una decina di volte e c'era sempre la segreteria".

"Claudio, adesso basta. Non tollero più le tue insinuazioni. Ecco il telefono, guarda tu stesso"

Estraggo il cellulare dalla borsa e mi rendo conto che, effettivamente, aveva ragione lui ma non perché io lo avessi spento volontariamente, si era scaricato e non me ne ero accorta.

"Mi dispiace" – gli dico mortificata, sperando di fargli cambiare umore – "ehi, credi davvero che non ti abbia risposto di proposito?"

Il suo sguardo, poco a poco, si addolcisce. Mi attira a se, mi guarda intensamente negli occhi e mi bacia teneramente le labbra. Come accade sempre, quando sono tra le sue braccia non capisco più niente; le nostre bocche si schiudono automaticamente e ci ritroviamo con le lingue impegnate in un contatto magico e carico di amore e di passione.

"Mi perdoni?" – gli dico quando abbiamo necessità di staccarci per riprenderci da quel bacio vorticoso.

"Non dovrei, lo sai" – mi risponde ma vedo che il suo volto è, ormai, più rilassato – "non dovrei, specialmente perché hai passato tutto il pomeriggio con quello stronzo e io ti ho detto più volte che devi stargli lontana".

"Me l'hai detto tante volte ma non mi hai mai detto perché" – azzardo.

"E non te lo dico neanche stavolta. Devi fidarti di me, Alice. Einardi non è come sembra. Abbiamo un conto in sospeso e sta usando te per ferirmi".

"Claudio, non ti sembra di esagerare? Sergio ..."

"Sergio? Siamo passati al tu?" – chiede inarcando un sopracciglio.

"Lo vedi, facevo bene a non dirti niente!"

Andiamo avanti un bel po' a discutere su Einardi e sul perché CC non voglia che io lo frequenti; ovviamente il motivo non l'ho scoperto e ho deciso che proverò a chiederlo al diretto interessato qualora ci fosse l'occasione per passare un po' di tempo insieme. Avevo sperato in una degna conclusione di questa giornata ma CC dopo il bacio infuocato che mi ha regalato è piombato nuovamente nella stizza più totale; abbiamo cenato, senza neanche guardarci troppo negli occhi e se n'è andato a dormire così, ho deciso di tornarmene nel mio appartamento. Forse stare un po' da sola mi farà bene.

Quando arrivo in Istituto, anche se non dovevo scusarmi di niente, decido di andare nello studio di Claudio per vedere almeno se si era calmato. Come al solito entro senza bussare e lo trovo in compagnia di una donna, una donna molto bella e con la quale aveva una certa confidenza. Erano abbracciati, lui la stringeva e le accarezzava i capelli ... mi sono sentita gelare il sangue. Era bastato così poco per gettarsi tra le braccia di un'altra? O, forse, questa storia andava avanti già da tempo e lo sto scoprendo solo ora?

Quando Claudio mi vede resta pietrificato, non si aspettava che io andassi da lui ... lascia la donna nel suo studio e viene dietro di me ordinandomi di fermarmi ...

"Chi sei tu per dirmi cosa devo fare? Lo vedi che avevo ragione? Non cambierai mai. È finita, Claudio. È finita".

"Alice, fermati. Lasciami spiegare. Vieni nel mio studio e ti spiegherò tutto quello che ti devo spiegare ... su me e Einardi ... intendo".

Sono furiosa ma la curiosità è più forte della rabbia. Cosa si inventerà adesso ...

"Vedi Alice, lei è Daniela, la moglie di Sergio. Sai che hanno una figlia, Martina. Quello che non sai è che io e Daniela, 5 anni fa abbiamo avuto una storia, Sergio ci scoprì e da allora ha giurato di farmela pagare. Sul lavoro non ci riesce, lui stesso dice sempre che il mio lavoro è impeccabile ma appena ha conosciuto te, e ha capito cosa c'è tra noi, sta mettendo in atto la sua vendetta".

"Mi stai dicendo che si è avvicinato a me per colpire te? Ma ti rendi conto di quello che dici? Sei ridicolo!"

"Mi scusi se mi intrometto" – mi interrompe la donna – "Sergio è un uomo vendicativo. Non ha mai accettato il fatto che io possa averlo tradito anche se per colpa sua che non era mai in casa. Quando ha scoperto chi era il mio amante ha cercato di distruggere Claudio in ambito lavorativo ma non ci è mai riuscito. Poi ha avuto il trasferimento qui a Roma, ha conosciuto lei e sta mettendo in atto la sua vendetta. Mi creda, si fidi di Claudio. Tra noi non c'è stato mai più niente se non qualche scambio di messaggi amichevoli in occasione dei rispettivi compleanni".

Claudio mi guarda negli occhi, mi sembra sincero e anche Daniela mi è sembrata sincera. Cosa faccio? Devo fidarmi di lui, di loro? Sono un disastro. Ho solo bisogno di infilare gli auricolari e chiamare la mia nonnina per uno dei suoi preziosi consigli ...

"Pronto, nonna ..."

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