Lo sai che dovresti distrarti un pò

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CAPITOLO UN PO' CALDO 🔥🔥🔥

Sono giorni che sto studiando senza sosta. In questo mese avrò ben due esami con la Wally e non sono affatto intenzionata a darle la soddisfazione di trattarmi da incompetente. Studio praticamente giorno e notte e, nonostante Claudio mi ripeta che sono preparata e che non ho nulla da temere, mi sento, invece, terribilmente impreparata e non faccio altro che stare su quei volumi enormi che parlano di morte. CC cerca di farmi ragionare in tutti i modi, anche perché, a causa della mia improvvisa dedizione allo studio, ha dovuto rinunciare ai suoi tanto amati dopo cena.

Anche se, ormai, vivo praticamente a casa sua da due settimane, non facciamo l'amore non so da quanto tempo e questo me lo rimprovera spesso ... dice che sarebbe un ottimo modo per rilassarmi e concentrarmi ... io, invece, credo che dopo non combinerei più niente perché quando sono tra le braccia di CC mi si annebbia il cervello. Penso solo a lui, al suo corpo stretto al mio e alle sue mani che percorrono indisturbate ogni centimetro della mia pelle.

Sono immersa nello studio e neanche lo sento avvicinarsi. Abbiamo cenato da un bel po' e sarebbe ora di andare a letto ma ho capito che le tarde ore serali, per me, sono produttive così dopo cena faccio sempre un bel ripasso delle cose che ho studiato durante la giornata.

"Basta studiare, signorina. Lo sa che dovrebbe distrarsi un po'" – mi sussurra all'orecchio con voce suadente.

"Ah, si? E cosa dovrei fare per distrarmi? Sentiamo ..."

"Questo" – e comincia a baciarmi il collo suscitandomi dei brividi di piacere. Mentre sostituisce le labbra con la sua lingua, con l'indice della mano destra percorre tutta la mia schiena mandando all'aria tutti i buoni propositi della serata. Avrei voluto resistere, fare come tutte le altre sere ma sento la sua mancanza, ho bisogno di lui, lo desidero, desidero che mi faccia sua, è tanto, è troppo tempo che non facciamo l'amore e stasera ho deciso di abbandonarmi ai sensi.

Mi volto d'istinto verso di lui fissandolo negli occhi prima di spostare lo sguardo sulle labbra e baciarlo. Lo bacio prima teneramente e subito dopo con passione. Sono già eccitata e potrei già farmi possedere da lui ma noi non siamo così, ci piace amarci con calma, senza fretta, ci piace giocare e scoprire, scoprire e scoprirci.

Le nostre lingue si rincorrono voracemente prima di attorcigliarsi l'una all'altra in un bacio che ci fa perdere la cognizione del tempo. Sento le mani di Claudio che si insinuano sotto la mia maglietta, mi accarezzano il seno nudo facendomi gemere di piacere; io, intanto ho spostato l'attenzione sul suo petto che bacio con tutto l'ardore di cui sono capace in questo momento.

"Mi sei mancata da morire" – mi dice CC ansimando.

"Anche tu".

I miei pantaloncini e la mia maglietta sono finiti sul pavimento insieme alla sua camicia; quando siamo vicini non riusciamo a stare vestiti per troppo tempo. Inizio a giocare con la cintura dei suoi pantaloni che prima fingo di slacciare e poi sistemo nuovamente. Lo sto portando al limite, lo so, ma adoro stuzzicarlo perché il piacere, che arriverà dopo, sarà qualcosa di meraviglioso per entrambi. Claudio sta al mio gioco, mi lascia fare e intanto mi conduce in camera da letto. Lo faccio sdraiare sul letto e mi sistemo sopra di lui. Lo sento, è eccitatissimo, vedo nei suoi occhi il desiderio, la voglia di avermi, allora lo libero dei pantaloni e dei boxer. In un attimo capovolge le posizioni e mi ritrovo sotto di lui che, abilmente, mi sfila gli slip striminziti che indossavo e finalmente entra dentro di me portandomi in poco tempo a raggiungere la vetta del piacere.

Dopo aver fatto l'amore mi stringe forte, mi accarezza dolcemente e mi sussurra parole dolcissime. Lo bacio e faccio per rivestirmi perché voglio tornare a studiare ma lui me lo impedisce dicendomi che la giornata successiva sarà più produttiva se dopo tutta l'attività fisica mi riposo un po'. Lo assecondo, anche perché sono stanchissima, e rimando tutto al giorno dopo.

Arrivo in Istituto abbastanza presto nonostante le poche ore di sonno e subito mi metto alla mia postazione per studiare quando vedo comparire la Wally che mi richiede urgentemente nel suo studio. Maledizione, cos'ho fatto di male, mi viene da pensare.

"Venga, venga Allevi. Chiuda la porta. Sta studiando per l'esame vero?"

"Si professoressa. Sto studiando molto"

"Me lo auguro Allevi, perché non ho intenzione di essere indulgente. Il fatto che il Direttore e Conforti non abbiano voluto mandarla via definendola un ottimo elemento, non mi fa cambiare idea su di lei"

Abbasso lo sguardo. Non so definire il mio stato d'animo. Sono abbattuta, vorrei mandarla al diavolo ma so che non posso e devo fingere di accettare le sue critiche.

"In ogni caso Allevi, l'ho fatta venire perché devo darle una notizia. Quando avrà terminato i suoi esami, avrà la possibilità di fare un periodo di esperienza fuori da questo Istituto. Credo che qui lei non renda abbastanza perché non si concentra abbastanza. È distratta da qualcosa ... o meglio ... da qualcuno. Quindi, terminati gli esami si trasferirà a Palermo, la stessa Università dove aveva fatto richiesta, il Direttore è un mio amico e gli ho già parlato di lei"

"Professoressa, veramente io ..."

"Allevi, non è un invito. È un ordine. Ci andrà e basta. Ora mi lasci sola e chiuda la porta".

Esco da quello studio con le lacrime che scendono copiose lungo le mie guance. Non voglio farmi vedere da nessuno perciò scappo di corsa in bagno sperando di trovarlo vuoto. Mentre mi siedo a terra con le mani che mi coprono il volto entra Lara ...

"Alice, che succede? Che hai? Stai male?"

"Lara ... lei ... mi odia ... vuole mandarmi via ... non voglio"

"Calmati, Alice, calmati e spiegami che ti succede!"

Le spiego brevemente la conversazione che ho avuto con la Wally e Lara mi dice che non devo farmi prendere dal panico. Non può obbligarmi ad andar via contro la mia volontà, sarebbe un'occasione a cui rinuncerei volontariamente. Al massimo la mia carriera non ne trarrebbe vantaggi.

"Non l'hai sentita, Lara. Ha detto che devo andare e basta. Non posso scegliere, capisci. Non posso".

"Senti Alice, questa storia ti ha già fatto male abbastanza. Parla con Claudio e se non bastasse vai direttamente dal Supremo. Ti stima e sicuramente ti darà una mano".

Decido di ascoltare la mia amica per una volta e mi dirigo, con gli occhi ancora pieni di lacrime, verso lo studio di CC. Entro senza bussare e lui quando mi vede mi viene subito incontro e mi stringe forte ...

"Ehi, Alice ... che succede? Che hai? Non piangere!"

E mi bacia teneramente una guancia.

"Ti prego, non farmi preoccupare. Che è successo?"

Claudio va su tutte le furie quando gli racconto quello che è successo con la strega. Lo avranno sentito urlare per tutto l'Istituto quando è andato nello studio della cara professoressa Boschi a "protestare" per la carognata che aveva intenzione di mettere in atto nei miei confronti. Ora so che, veramente, dovrò studiare sodo, non posso più concedermi distrazioni perché quella donna malefica si vendicherà di me durante gli esami e troverà il modo di bocciarmi ... ne sono sicura.

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