Allevi bentornata!

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"Allevi, bentornata" – mi saluta la Boschi con la sua solita sufficienza.

"Buongiorno professoressa, grazie"

"Spero che questo periodo fuori dall'Istituto l'abbia fatta crescere e che non sia tornata qui solo per battere la fiacca"

Ecco, lo sapevo. Finché ero incinta o mi vedeva sofferente dopo l'incidente si era trattenuta ma ora è venuta fuori la solita strega che con quelle poche parole è stata in grado di far comparire grossi lacrimoni sulle mie guance.

"Valeria" – ecco Claudio venire in mio soccorso, deve averla sentita – "Valeria, ti volevo ricordare, scusami se mi permetto, che Alice non è stata in vacanza e, soprattutto, che prima di lasciare l'Istituto ha vissuto una tragedia che nessuna donna dovrebbe mai vivere ... pertanto, se non ti chiedo troppo, vorrei che la lasciassi in pace, che la lasciassi respirare e che non le stessi addosso con le tue assurde richieste"

"Conforti, non ti scaldare. Volevo solo ricordare alla tua fidanzata" – e sottolinea la parola fidanzata quasi con disprezzo – "che deve lavorare sodo per mettersi alla pari con i suoi compagni di corso. Gli esami sono vicini, non vorrei che fosse costretta a ripetere l'anno"

Questo è veramente troppo. Cosa ho mai fatto a questa donna per provocarle tutto questo odio nei miei confronti?

"Valeria, mi stupisce che tu non lo sappia. Il tuo amico di Palermo mi ha chiamato dicendomi che a breve ci farà pervenire un attestato con tutti gli esami sostenuti dalla dottoressa Allevi in questi 6 mesi. È, praticamente, alla pari degli altri ... non preoccuparti, Alice non perderà l'anno e si specializzerà insieme ai suoi compagni di corso".

La strega ci volta le spalle e si allontana mentre Claudio mi bacia teneramente le labbra e mi lascia una carezza sulla guancia.

"Stai bene?" – mi chiede premuroso.

Annuisco ma lui si rende conto che non è proprio vero.

"Claudio, stai tranquillo, ce la farò. Non mi lascerò umiliare dalla Wally. Ora però, scusami, ma devo fare tutto da sola altrimenti penserà che ad ogni suo rimprovero vengo a piagnucolare da te per farmi difendere ... grazie, comunque ... grazie per prima"

Mi avvicino e lo bacio ma non mi rendo conto che il bacio sta diventando sempre più profondo e passionale. Fortuna che CC mi riporta con i piedi per terra e mi trascina nel suo studio dove possiamo dar vita ad uno dei nostri meravigliosi baci che ci fanno perdere la cognizione del tempo. Restiamo con le bocche incollate e le lingue intrecciate per un tempo indefinibile, fino a quando squilla il telefono di Claudio ed è Calligaris che lo reclama per un sopralluogo.

"Vieni con me?" – mi chiede CC guardandomi fisso negli occhi.

Arrivati sul luogo che ci ha indicato Calligaris ritroviamo anche il PM Einardi che è stato assegnato a questo caso, la polizia ha già qualche dubbio sulla morte di quel povero ragazzo che giace nel parco inerme e, siccome, si tratta del figlio di un politico importante, hanno assegnato il caso a Sergio che è uno dei PM più scrupolosi che lavora con noi.

Mi sento molto a disagio. Sento i suoi occhi puntati addosso, come se provasse pena per me dopo quello che mi è successo. Cerco di non farci caso ma ad un certo punto sono costretta ad allontanarmi sotto lo sguardo preoccupato di Claudio. Credevo di stare bene, di essere tornata veramente quella di prima ma, evidentemente, basta uno sguardo un po' particolare per riportarmi alla dura realtà dei fatti. La mia bambina non c'è più.

In macchina, sulla strada del ritorno, non dico una parola. Vedo Claudio molto preoccupato, mi tiene la mano mentre guida abilmente la sua bimba, come definisce la sua SLK, e questo mi rasserena un po'.

"Alice, tutto bene?" – ha, finalmente, il coraggio di chiedermi.

"Non lo so, Claudio, non lo so se va tutto bene. Credevo di si ma quando ho visto Sergio che mi guardava in quel modo, come se gli facessi pena, è tornato tutto alla mia mente ... la lite con mia madre, l'incidente, il coma, la scoperta che Stella non ce l'aveva fatta ..."

Scoppio in lacrime, lacrime che non accennano a fermarsi. Claudio mi stringe forte, mi accarezza dolcemente i capelli e mi lascia teneri baci sulle guance rigate dalle lacrime ...

"Andrà tutto bene, amore mio. Supereremo insieme tutto questo. Ci sono io con te"

"Ho paura, ho paura di non riuscirci e che tu ti stancherai di me"

"Alice, non dire sciocchezze. Ti amo, ti starò sempre accanto. Stella era la nostra bambina. A quest'ora sarebbe nata ma purtroppo il destino ce l'ha strappata troppo presto ... ma tu, amore mio, devi promettermi che sarai forte, che non ti lascerai vincere dal dolore e che quando avrai bisogno di piangere mi verrai a cercare e piangeremo insieme"

Le parole di Claudio hanno un effetto calmante immediato. Intanto siamo davanti all'ingresso dell'Istituto, dobbiamo entrare, prepararci per l'autopsia e scaricare il materiale per la perizia.

"Ce la fai ad entrare?"

"Si, ora si" – e gli sorrido – "però promettimi che sabato andremo a Sacrofano a trovare Stella"

"Certo amore, te lo prometto" – mi prende per mano e ci avviamo verso l'ingresso. Entriamo e quello che vedo mi lascia letteralmente senza parole.

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