Capitolo 18

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Dopo poco più di venti minuti eravamo fuori ad un enorme grattacielo.
"Scendo qui, tu intanto trova parcheggio." feci per scendere ma Shawn bloccò le portiere.
"Entriamo insieme." mi fissò intensamente mentre pronunciò quella frase.
Non avendo altra scelta sbuffai e una volta parcheggiata l'auto ci dirigemmo all'interno di questo immenso grattacielo.
"Salve signori, l'evento è all'ultimo piano."
Wow si vedrà tutto lo skyline. Sarà bellissimo.

Una volta saliti potei notare la tanta gente che c'era.
Regnava un'eleganza fuori dal comune.
Tutti indossavano vestiti perfetti, gioielli costosi e avevano il loro miglior sorriso per i migliori affari.
Non fu tanto difficile trovare mia mamma visto che i marmocchi attiravano tutta l'attenzione su di loro.
Dei piccoli imprenditori nati.
"Shawn, Maeve finalmente!" esclamò mio papà.
"Ehi Mæve scusami se non sono venuta con voi ma i tuoi fratellini mi volevano con loro in auto."
"Tranquilla Sab, è un bene che tu abbia badato a loro, ci sai fare con i bambini."
"Forse perché i miei ex erano tutti cosi.." mi misi a ridere e presi da bere.
Mi guardai un po' intorno...mi sentivo un po' a disagio.
Insomma io non c'entravo molto con tutte queste cose.
Non era il mio posto, sono qui solo per i miei genitori, loro ci tengono così tanto alla mia presenza.
Sperano che io dopo l'università possa prendere le redini di papà ed essere come lui.
Ma sappiamo tutti che non accadrà mai.

"Maeve vieni, voglio presentarti delle persone..." disse Jack portandomi verso un gruppo di persone.
"Lei è Maeve Garcia, figlia del mio socio Adam, mentre lui è Shawn, mio figlio."
Jack ci stava presentando ad una famiglia, la madre ed il padre ci sorrisero mentre la figlia aveva occhi solo per Shawn.
"Lei è Sophie. Mi farebbe molto piacere se faceste amicizia." E così di botto ci lasciarono da soli, solo noi tre.
"Shawn...sei molto bello sai." esclamò la biondina mentre si passava una mano tra la scollatura del vestito, che lasciava poco all'immaginazione.
Questa Sophie ci stava palesemente provando con lui.
"Di dove sei?"
Anderson ma che cazzo di domanda è?
"Sono francese, tu?"
"Noi siamo di Portland."
"Noi?!" oh adesso faceva anche la finta confusa.
"Si sai ci sono anche io." le sorrisi falsamente.
"Che ne dici di andarci a fare un giro Shawn..solo io e te?"
Il moro accettò e andarono via lasciandomi li come una deficiente.
Per disperazione presi un altro bicchiere di champagne.
Osservai da lontano i due intenti a flirtare.
Non sono sicura che Shawn ci stesse provando ma quella francesina si.
Le sue mani lungo le braccia di lui, il modo in cui lo guardava e come si strusciava.
Anderson si limitava a sorridere, poi puntò lo sguardo su di me e da lì iniziò a fare lo stronzo.
Ora ci provava anche lui.
Le toccava il viso, i capelli...

La serata la continuai in compagnia di Sabrina, ogni volta mi rendevi conto di quanto fosse diversa da suo fratello.
Con Shawn non ho mai retto mezzo discorso perché in pochi secondi mi fa perdere la pazienza.
"Stai bene Maeve?" mi chiese Sabrina vedendomi persa nei miei pensieri.
"Uhm si, solo che non sopporto quella Sophie!"
"Perché non fai qualcosa?" mi chiese con fare ovvio.
"Sab perché dovrei fare qualcosa? Tuo fratello è libero di fare ciò che vuole. "
"Vuoi darla vinta a quella Sophie del cazzo?"
Spinta da queste parole, la mia testa formulò un'idea, non era delle migliori ma era cioè che il mio istinto voleva.

A passo sicuro mi diressi verso il terrazzo dove si trovavano Shawn e la francesina.
Per un attimo fui tentata nel fermarmi a fotografare lo skyline ma penserò dopo a questo.
Li vidi li a chiacchierare un po' troppo vicini per i miei gusti così presi un respiro profondo e andai in scena.
"Shawn!! Eccoti finalmente!" gli misi un braccio intorno al collo e...lo baciai.

Si avete capito bene, l'ho baciato.
Rimasi sconvolta dalla mia stessa idea.
Shawn lo stesso, visto che per pochi secondi rimase bloccato sulle mie labbra senza fare nulla.
Poi il bacio si scaldò, Anderson mise la mani intorno ai miei fianchi e mi attirò di più a se.
Tutto ciò sotto lo sguardo scocciato di Sophie.

Ci staccammo dal bacio e ci guardammo negli occhi.
Non riuscivo a decifrare cosa mi volesse dire, lui per me è come un enigma, che non voglio risolvere.
Sul mio viso spuntò un piccolo sorriso.
Io e Shawn eravamo così bloccati da questo nostro gesto che non ci rendemmo conto del fatto che Sophie era andata via.

"Garcia...non c'era bisogno di fare ciò" mi sussurrò ancora vicinissimo a me.
"Ehm...lei-" provai a rispondere.
"Sei gelosa?"
"No! Semplicemente volevo darle una lezione."
"Mh magari il suo strusciarsi su di me mi andava più che bene...." mi provocò
"Oh ho interrotto la tua erezione? Ah no facevi fatica già da solo!" risposi con un sorriso finto e soddisfatta andai via.

Il tragitto per tornare all'hotel lo passammo nuovamente solo io e il moro.
Fu imbarazzante visto che nessuno dei due parlava.
Decisi di rompere il silenzio vedendo che Anderson passò fuori al nostro hotel senza fermarsi.
"Hai già superato l'hotel...dove stai andando?"
Con sguardo fisso sulla strada ignorò la mia domanda e me ne pose un'altra: "Maeve non so del perché tu mi abbia baciato ma sappi che io non ricambio." D'un tratto divenne freddo.
Le sue parole mi spiazzarono. Nemmeno io provo nulla per lui.
"Non provo nulla per te, mi divertiva l'idea di dar fastidio a quella Sophie."

Feci la dura ma in cuor mio ci rimasi male per ciò che aveva detto.
Non mi piaceva Shawn ma le sue parole mi ferirono perché era un po' come se mi stesse dicendo che il bacio gli ha fatto schifo.
Mi mise mille paranoie nella testa.
Non sarò mai abbastanza per qualcuno, non sarò mai bella o, peggio ancora, desiderata da qualcuno.
Trattenni le lacrime fino a che, una volta arrivata nella mia stanza, sprofondai in un pianto silenzioso è liberatorio.

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